Trump e Xi Jinping hanno discusso delle relazioni commerciali in una telefonata durata oltre un’ora

I due leader annunciano nuovi incontri tra le rispettive delegazioni mentre persistono tensioni sui dazi e le terre rare dopo le accuse reciproche di violazione della tregua commerciale raggiunta qualche settimana fa.

Trump e Xi Jinping hanno discusso delle relazioni commerciali in una telefonata durata oltre un’ora

Il presidente Donald Trump e il suo omologo cinese Xi Jinping hanno discusso oggi del futuro delle relazioni commerciali tra i due Paesi in una conversazione telefonica durata oltre un’ora, al termine della quale Trump ha annunciato che le delegazioni di entrambi i Paesi si incontreranno nuovamente a breve.

La telefonata assume particolare rilevanza nel contesto delle crescenti tensioni commerciali tra Washington e Pechino, con entrambe le parti che si sono accusate reciprocamente di aver violato la tregua commerciale di 90 giorni raggiunta tre settimane fa. Quell’accordo aveva portato a una drastica riduzione dei dazi da entrambe le parti e alla promessa di proseguire il dialogo.

Le dichiarazioni di Trump sulle terre rare

“Non dovrebbero più esserci domande riguardo alla complessità dei prodotti delle terre rare. Le nostre rispettive delegazioni si incontreranno a breve in un luogo da determinare”, ha scritto Trump su Truth Social pubblicato dopo la conversazione.

I minerali delle terre rare rappresentano uno dei punti di maggiore attrito nella relazione tra i due Paesi. Secondo le informazioni disponibili, la Cina starebbe infatti limitando le esportazioni di questi materiali cruciali, una mossa che ha irritato l’Amministrazione Trump e potrebbe compromettere le catene di approvvigionamento del settore tecnologico americano.

Le accuse cinesi contro gli Stati Uniti

Le tensioni si erano intensificate nei giorni precedenti la telefonata. Il Ministro degli Esteri cinese aveva dichiarato questa settimana che gli Stati Uniti avevano “introdotto una serie di misure negative” dall’accordo, affermando che le relazioni tra le due potenze si trovavano a una “svolta critica”.

Il giorno prima, un portavoce del Ministero del Commercio cinese aveva accusato gli Stati Uniti di aver “gravemente compromesso” l’accordo commerciale attraverso l’annuncio di nuove linee guida per il controllo delle esportazioni di chip per l’intelligenza artificiale e la revoca dei visti per gli studenti cinesi. Il portavoce aveva dichiarato che la Cina era pronta a “prendere misure risolute e decise”.

La replica americana e l’escalation dei dazi

Queste dichiarazioni erano arrivate dopo che Trump venerdì scorso aveva accusato la Cina di aver “totalmente violato” l’accordo di pausa sui dazi, procedendo successivamente a raddoppiare i dazi sull’acciaio.

La tregua commerciale aveva contribuito direttamente a una ripresa della fiducia dei consumatori, della fiducia dei dirigenti d’azienda e del mercato azionario, rendendo le tensioni attuali particolarmente significative per l’economia.

Quella di oggi è stata la prima telefonata annunciata ufficialmente tra i due leader dal 17 gennaio, tre giorni prima che Trump assumesse l’incarico presidenziale. Trump aveva affermato ad aprile che Xi lo aveva chiamato per discutere dei dazi, ma Pechino aveva smentito questa versione.

Dopo che Trump aveva spinto i dazi fino al 145% ad aprile, i funzionari cinesi avevano fatto intendere che Xi non era interessato a parlare con Trump a meno che gli Stati Uniti non avessero ridotto la loro aggressività sia dal punto di vista retorico che commerciale.

Trump aveva, invece, ripetutamente suggerito che lui e Xi dovessero parlare direttamente per risolvere la disputa commerciale, ed alti funzionari americani avevano chiarito nei giorni recenti che il presidente era impaziente di mettersi in contatto telefonico con Xi.

La telefonata di oggi rappresenta quindi un potenziale punto di svolta in una relazione che aveva visto un deterioramento significativo nelle settimane precedenti, con entrambe le parti che cercano ora di trovare un percorso per evitare un’ulteriore escalation delle tensioni commerciali.

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