
Rassegna stampa
La rassegna stampa di lunedì 23 giugno 2025
Trump bombarda i siti nucleari iraniani entrando direttamente nel conflitto mediorientale mentre l'ex giudice García viene scarcerato e cresce la tensione sulla NATO
Rassegna stampa
Trump bombarda i siti nucleari iraniani entrando direttamente nel conflitto mediorientale mentre l'ex giudice García viene scarcerato e cresce la tensione sulla NATO
Analisi
In attesa di nuovi sondaggi che tengano conto degli ultimi eventi in Iran, i numeri di Trump oscillano durante la settimana ma rimangono sostanzialmente stabili, con un modesto miglioramento nella nostra media di Focus America.
La guerra tra Stati Uniti e Iran
Il Parlamento di Teheran da il via libera alla chiusura del canale strategico per il commercio petrolifero mondiale. Ma gli analisti ritengono improbabile questo scenario mentre Washington esclude un conflitto prolungato.
La guerra tra Stati Uniti e Iran
Altri esponenti democratici criticano duramente l'azione unilaterale del presidente contro i siti nucleari iraniani. Gli esponenti del movimento MAGA per ora continuano a sostenere Trump anche su questo nonostante le divisioni interne sulla politica estera.
La guerra tra Stati Uniti e Iran
Il Pentagono rivendica la "completa distruzione" del programma nucleare di Teheran. Sette bombardieri B-2 stealth hanno volato per 18 ore colpendo Fordow, Natanz e Isfahan senza alcuna reazione iraniana.
La guerra tra Stati Uniti e Iran
L'Amministrazione americana si aspetta una risposta da Teheran entro 48 ore. Intanto Iran ed enti internazionali confermano: "Nessuna fuga radioattiva". Continuano le reazioni internazionali.
La guerra tra Stati Uniti e Iran
Dodici Massive Ordnance Penetrator sono state sganciate sulla centrale nucleare di Fordo. È la prima volta che la più potente bomba convenzionale americana viene impiegata in combattimento.
L’attacco statunitense ai siti nucleari iraniani segna una svolta nel conflitto israelo-iraniano, ma apre una fase di incertezza globale sulle possibili reazioni di Teheran, l’equilibrio regionale e la stabilità democratica americana
Il Pentagono mantiene basi permanenti e avamposti in almeno otto Paesi. Un’eventuale partecipazione americana ai raid contro l’Iran renderebbe i militari vulnerabili a ritorsioni dirette
I repubblicani sostengono l’intervento militare ordinato dal presidente contro tre siti nucleari iraniani. I democratici lo condannano come incostituzionale, temendo un nuovo conflitto in Medio Oriente.
Raid statunitensi colpiscono Fordo, Natanz e Isfahan. Teheran promette ritorsioni. Netanyahu: “Decisione audace, Israele è riconoscente”
Trump ordina attacchi USA su tre siti nucleari iraniani mentre l'amministrazione accelera le politiche su immigrazione e vaccini
La squadra ha impedito agli agenti federali di accedere ai parcheggi dello stadio durante le proteste pro-immigrati. La comunità latino-americana chiede una presa di posizione chiara.
Il presidente accusa la sua direttrice dell’intelligence di avere torto sul programma nucleare iraniano. Gabbard, sempre più isolata, è difesa solo da Vance. Ma il suo ruolo nell’amministrazione appare precario.
I conflitti in Ucraina e Iran ed i dubbi sulla affidabilità dell'ombrello nucleare degli Stati Uniti spingono sempre più Paesi alleati verso il nucleare. Corea del Sud, Giappone, Polonia e altri valutano la via dell'arma atomica come deterrente da possibili aggressioni.
Con una decisione unanime, la Corte suprema conferma la costituzionalità della legge del 2019: le vittime americane potranno chiedere risarcimenti negli Stati Uniti per attacchi avvenuti all’estero
Il presidente degli Stati Uniti ha posticipato di due settimane la scelta sull'intervento armato, anche se Teheran insiste sul diritto all'arricchimento dell'uranio. Motivo? Divisioni tra i repubblicani ed il tentativo di raggiungere un accordo diplomatico.
Circola una bozza di intesa su argomenti come le regole digitali e la deforestazione, ma restano incerte le sorti dei dazi reciproci con scadenza al 9 luglio.
Il vicepresidente statunitense sostiene che i militari restano “necessari”, nonostante il ritorno alla calma. Il governatore della California e la sindaca della città denunciano una misura politica e illegittima.