Trump vuole aumentare le nascite negli Stati Uniti
L’amministrazione sta esaminando una serie di proposte per incentivare la natalità, dalla riforma dei sussidi familiari a nuovi programmi educativi sul ciclo mestruale. L’iniziativa riflette una crescente attenzione verso la crisi delle nascite negli Stati Uniti.

Negli ultimi mesi, la Casa Bianca ha aperto le porte a numerose proposte finalizzate a incoraggiare gli americani a sposarsi e ad avere più figli. Come spiega il New York Times, è un tentativo dell’amministrazione Trump di sostenere una nuova agenda culturale che punta a contrastare il calo della natalità e rafforzare i valori tradizionali della famiglia.
Tra le proposte discusse ci sono l’assegnazione del 30% delle borse del programma Fulbright — un prestigioso programma di scambio culturale finanziato dal governo — a candidati sposati o con figli, l’introduzione di un baby bonus da 5.000 dollari per ogni nuova madre, e la creazione di programmi educativi sul ciclo mestruale, per aiutare le donne a identificare i periodi fertili.
Le idee provengono dal mondo conservatore che è preoccupato per il calo della natalità. Secondo il Times, numerosi esperti e sostenitori di politiche pronataliste hanno incontrato consiglieri della Casa Bianca, consegnando documenti con suggerimenti concreti per incoraggiare le nascite.
Sebbene l’amministrazione non abbia ancora comunicato quali misure intenda adottare, la fertilità dovrebbe diventare una priorità dell’agenda politica. Il presidente Trump ha invocato pubblicamente un “baby boom” e la partecipazione di figure come Vance ed Elon Musk a eventi pubblici in compagnia dei loro figli è considerata simbolicamente rilevante.
“Credo che questa amministrazione sia intrinsecamente pronatalista”, ha dichiarato Simone Collins, attivista e promotrice del conferimento di una “Medaglia nazionale della maternità” alle madri con sei o più figli. Collins, insieme al marito Malcolm, ha inoltrato alla Casa Bianca bozze di ordini esecutivi su questo tema, sostenendo che oggi, a differenza dell’amministrazione Biden, i figli dei leader politici sono una parte visibile del discorso pubblico.
Il documento programmatico Project 2025, che finora ha anticipato molte delle priorità dell’amministrazione, dedica il suo primo capitolo alla famiglia, con l’obiettivo dichiarato di “ristabilire la famiglia come centro della vita americana”. Questo orientamento potrebbe segnare una svolta, dato che, a differenza del focus su tagli alla spesa, dazi e rimpatri, il rilancio della natalità comporterebbe investimenti pubblici significativi.
La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha confermato che il presidente sta attuando politiche “per sostenere le famiglie americane”, sottolineando l’importanza di creare un Paese dove tutti i bambini possano crescere in sicurezza e realizzare il sogno americano.
L’attenzione dell’amministrazione si estende anche al tema dell’infertilità. Un rapporto della Casa Bianca, atteso entro metà maggio, dovrebbe proporre misure per rendere la fecondazione in vitro (IVF) più accessibile ed economica. Il presidente aveva promesso di ridurne i costi durante la campagna elettorale, sebbene finora manchino dettagli concreti sulle modalità.
Tuttavia, all’interno del movimento pronatalista non manca il dissenso su IVF. Mentre Elon Musk, padre di diversi figli concepiti con questa tecnica, ne è un sostenitore, molti cristiani conservatori esprimono riserve etiche legate alla distruzione degli embrioni. L’Heritage Foundation, che ha guidato il progetto Project 2025, è tra i soggetti più scettici e propone approcci alternativi, come la cosiddetta medicina riproduttiva “restaurativa”, che mira a curare le cause dell’infertilità prima di ricorrere alla fecondazione assistita.
Emma Waters, analista politica presso Heritage Foundation, ha affermato: “Dobbiamo canalizzare lo spirito MAHA e approfondire seriamente l’infertilità”, in riferimento alla campagna Make America Healthy Again promossa dal segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr. Waters ha proposto che il National Institutes of Health espanda gli studi su infertilità ed endometriosi e che vengano finanziati programmi educativi sul ciclo mestruale e sulla fertilità naturale. Secondo lei, tali corsi potrebbero essere integrati nei programmi scolastici o offerti come formazione per adulti.
Tuttavia, queste iniziative incontrano il parere contrario di associazioni mediche, che le giudicano motivate da ideologie religiose e prive di base scientifica. “Non è medicina vera e propria”, ha commentato la dottoressa Eve Feinberg, direttrice medica per la fertilità presso la Northwestern University. Nonostante ciò, la dottoressa si è detta favorevole all’aumento dei fondi federali per la salute riproduttiva, ambito storicamente sottovalutato.
Resta però da capire come le risorse verranno distribuite. Il dipartimento della Salute ha recentemente annunciato importanti tagli alla Division of Reproductive Health, responsabile di temi come IVF e salute materna. Un portavoce ha rassicurato che i programmi continueranno, sottolineando che il segretario Kennedy è impegnato a identificare le cause delle malattie croniche, comprese le tossine ambientali.
Oltre alla fertilità, numerose proposte puntano a incentivare il matrimonio e la genitorialità. Lyman Stone, direttore dell’Institute for Family Studies, ha suggerito che borse di studio come la Fulbright dovrebbero includere quote riservate a candidati sposati o con figli. Secondo Stone, attribuire prestigio solo a individui single rischia di indebolire l’istituzione familiare.
Parallelamente, alcuni parlamentari stanno valutando un disegno di legge per introdurre un “bonus bebè” come pagamento unico alle madri al momento del parto. L’incentivo potrebbe anche assumere la forma di un’integrazione all’attuale credito d’imposta per figli a carico.
Il presidente Trump ha espresso chiaramente il suo sostegno a simili misure già nel 2023, dichiarando al Conservative Political Action Conference: "Sosterremo i baby boom e i bonus per il baby boom. Voglio un baby boom".