Trump prevede una forte riduzione dei dazi sulla Cina dopo che avrà tenuto i negoziati con Xi Jinping

Il presidente americano si è detto ottimista sulla possibilità di raggiungere un accordo commerciale con Pechino, annunciando che l'attuale livello dei dazi del 145% sarà "sostanzialmente ridotto" ma non azzerato. Pechino risponde: non ci sono negoziati in corso.

Trump prevede una forte riduzione dei dazi sulla Cina dopo che avrà tenuto i negoziati con Xi Jinping

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato ieri che il livello dei dazi imposti alla Cina, attualmente pari al 145%, sarà ridotto in modo significativo al termine dei negoziati con il presidente cinese Xi Jinping. Parlando con i giornalisti nello Studio Ovale, Trump ha espresso fiducia nella possibilità di raggiungere un accordo commerciale, sottolineando la qualità del suo rapporto personale con il leader cinese.

"Il 145% è molto alto. Non sarà così alto, non sarà da nessuna parte vicino a quel livello," ha affermato Trump. "Scenderà sostanzialmente, ma non sarà zero."

L’attuale livello dei dazi era rimasto in vigore nonostante il rinvio di 90 giorni deciso dalla Casa Bianca per l’applicazione di dazi “reciproci” verso altri partner commerciali, ai quali l’Amministrazione ha invece applicato un’aliquota del 10%.

Durante l’incontro con la stampa, il presidente ha insistito sull’importanza di un'intesa con Pechino per il futuro delle relazioni economiche tra i due paesi. "Saremo molto gentili. Loro saranno molto gentili, e vedremo cosa succede. Ma alla fine, dovranno fare un accordo perché altrimenti non saranno in grado di commerciare con gli Stati Uniti," ha dichiarato Trump, sottolineando ancora una volta l'urgenza di una soluzione condivisa.

La Casa Bianca ha confermato di essere attivamente impegnata a "preparare il terreno per un accordo con la Cina", nel tentativo di rassicurare mercati finanziari e investitori, preoccupati per le incertezze legate alla guerra commerciale in corso. Secondo Trump, la Cina "ci stava prendendo in giro", ma ha garantito che questo tipo di atteggiamento non sarà più tollerato.

"Saremo molto buoni con la Cina, avremo un grande rapporto con il presidente Xi. Ma loro facevano miliardi e miliardi di dollari all’anno, e costruivano il loro esercito grazie agli Stati Uniti e a ciò che guadagnavano. Quindi, questo non accadrà più".

Nonostante le tensioni, Trump ha mostrato ottimismo riguardo alla possibilità che i rapporti bilaterali si stabilizzino e si rafforzino in futuro.

"Ma se la caveranno molto bene, e penso che saranno felici, e credo che vivremo insieme molto felicemente ed, idealmente, lavoreremo insieme."

Le parole di Trump sono state però accolte dal gelo a Pechino: un portavoce del Ministero del Commercio cinese ha fatto infatti sapere che non sono previsti colloqui con gli Stati Uniti al momento e che se gli Stati Uniti vogliono risolvere “il problema che loro stessi hanno creato”, basta che ritirino i “dazi unilaterali” da loro imposti sulla Cina.

In precedenza, il Segretario al Tesoro Scott Bessent, intervenuto martedì in un incontro privato con investitori a Washington, ha anticipato una “de-escalation” nel conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina, secondo quanto riportato da diverse fonti. La Cina, da parte sua, ha imposto dazi di ritorsione sui prodotti americani, in risposta alle misure restrittive adottate da Washington.

Trump ha inoltre chiarito che, in assenza di un’intesa entro il termine della sospensione di 90 giorni, sarà la sua squadra a definire autonomamente l’accordo. Ha aggiunto di essere in contatto con “molti, molti” leader mondiali nelle settimane successive alla pausa concessa sui dazi, anticipando che il processo negoziale potrebbe avanzare “abbastanza rapidamente”.

Secondo quanto riferito ai giornalisti dalla portavoce Karoline Leavitt, la Casa Bianca ha già ricevuto 18 proposte da altri Paesi nel quadro dei negoziati commerciali in corso.

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