Trump colpito dall’attacco ucraino ma teme per il futuro del processo di pace

Il presidente ha definito “forte” e “tosto” il raid con droni sulle basi russe, ma avverte: una rappresaglia di Mosca può compromettere i negoziati per il cessate il fuoco

Trump colpito dall’attacco ucraino ma teme per il futuro del processo di pace
White House

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha espresso privatamente apprezzamento per il recente attacco ucraino contro alcune basi aeree strategiche russe, definendolo con termini positivi come “forte” e “tosto”, secondo quanto riferito dalla testata statunitense Axios. L'operazione condotta da Kyiv ha preso di mira obiettivi militari sensibili, in particolare bombardieri strategici a lungo raggio, dimostrando una capacità offensiva ucraina più sofisticata rispetto a quanto Trump avesse inizialmente considerato possibile.

Un consigliere del presidente Trump ha descritto con una metafora significativa l’impatto dell’attacco ucraino:

"Da una prospettiva internazionale, hai un chihuahua che infligge danni reali a un cane molto più grande".

La portata dell’attacco, eseguito con precisione a migliaia di chilometri dalla linea del fronte, ha colpito bersagli strategici della Russia in grado di trasportare anche testate nucleari, punto che ha suscitato apprensione a Washington. Un alto funzionario americano ha commentato chiaramente:

"Questo è un punto molto pericoloso".

Trump, pur riconoscendo la determinazione mostrata dagli ucraini, teme però ora che l'attacco possa scatenare una reazione violenta e su larga scala da parte di Mosca, compromettendo i fragili sforzi diplomatici attualmente in corso. La risposta del presidente russo Vladimir Putin non si è infatti fatta attendere. In una dichiarazione televisiva, Putin ha sottolineato che attacchi di questa natura complicano notevolmente ogni possibilità di dialogo diretto con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Durante una telefonata con Trump, Putin avrebbe comunicato "molto chiaramente" la sua intenzione di reagire duramente, come ha riportato lo stesso presidente americano, il quale ha definito la conversazione tra i due presidenti come "buona" ma non risolutiva per ottenere "una pace immediata". La situazione è monitorata attentamente dalla Casa Bianca, poiché l’Amministrazione teme un possibile deragliamento definitivo del percorso negoziale avviato di recente, che ha visto i primi colloqui diretti tra Mosca e Kyiv dopo tre anni di conflitto.

"Vogliamo che questa guerra finisca. Vogliamo che si riduca l’escalation", ha precisato una delle fonti interne citate da Axios. "Quindi se Putin impazzisce in risposta, sì, il presidente ha delle preoccupazioni". Un altro alto funzionario della Casa Bianca ha ribadito che Trump è ben consapevole che simili episodi rappresentano una conseguenza inevitabile del conflitto prolungato, anche se rimane sempre deluso da ogni nuova ondata di violenza.

Intanto, secondo quanto riferito, separatamente, dalla rivista statunitense The Atlantic, all’interno della Casa Bianca si è aperto un dibattito su come reagire rispetto al sostegno militare fornito dagli Stati Uniti all’Ucraina dopo questo attacco. Alcuni consiglieri del presidente Trump avrebbero proposto come possibile opzione la riduzione degli aiuti militari a Kyiv. Tuttavia, Trump non avrebbe ancora preso una decisione definitiva in merito.

Trump, afferma il The Atlantic, ritiene che, invece di operazioni spettacolari, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dovrebbe concentrarsi maggiormente sui negoziati tra Ucraina e Russia in corso ad Istanbul. Tuttavia, secondo queste stesse fonti, Trump ha iniziato a dubitare che i suoi incontri con Zelensky e il presidente russo Vladimir Putin possano davvero contribuire a porre fine alla guerra. Pertanto, al momento non c'è nulla di pianificato.

Effettivamente, sul fronte diplomatico, i negoziati fra Mosca e Kyiv restano in una fase di stallo, senza progressi tangibili. Zelensky, da parte sua, ha duramente criticato Putin accusandolo di aver costantemente rifiutato un cessate il fuoco, anche prima dell’attacco recente. In un messaggio pubblicato su X, Zelensky ha dichiarato:

"Putin si sente protetto dall'impunità. Anche dopo tutti gli orribili attacchi della Russia, secondo quanto riferito sta preparando ancora più cosiddette ‘risposte’. Significa che con ogni nuovo attacco, con ogni ritardo della diplomazia, la Russia sta mostrando il dito medio al mondo intero – a tutti coloro che ancora esitano ad aumentare la pressione su di essa".

Queste parole del presidente ucraino sono state interpretate anche come una critica indiretta alla posizione statunitense, e in particolare alla cautela mostrata da Trump nel condannare pubblicamente le azioni della Russia.

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