Stefanik valuta la candidatura a governatrice di New York dopo il ritiro dalla nomina all’ONU
La deputata repubblicana potrebbe contendersi la nomination con Mike Lawler, mentre i democratici preparano il terreno per una possibile sfida interna tra Hochul e Torres

La deputata repubblicana Elise Stefanik sta valutando seriamente la possibilità di candidarsi alla carica di governatrice dello Stato di New York, dopo aver ritirato la propria nomina ad ambasciatrice degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite. La notizia è stata confermata da due fonti informate a Axios.
Secondo quanto riportato, la potenziale candidatura di Stefanik rischia di aprire uno scontro interno nel Partito Repubblicano con il deputato Mike Lawler, che da tempo sta esplorando l’ipotesi di una sua corsa per la stessa posizione. La parlamentare si aggiunge così a un numero crescente di deputati della Camera che stanno considerando di candidarsi a incarichi più elevati, anche per il rischio di sconfitta alle elezioni di metà mandato del 2028.
La scelta di Stefanik di valutare la corsa per la guida dello Stato di New York è maturata dopo aver ricevuto incoraggiamenti da influenti esponenti repubblicani del suo Stato e da persone vicine al presidente Trump. La deputata aveva precedentemente rinunciato alla sua carica di presidente della Conferenza Repubblicana in vista della nomina ad ambasciatrice presso l’ONU. Tuttavia, la Casa Bianca ha poi ritirato la candidatura, in parte a causa delle preoccupazioni all’interno del partito circa la possibilità che il suo seggio alla Camera potesse rimanere vacante e passare ai democratici.
Il ritiro dalla nomina ha posto il presidente della Camera Mike Johnson in una posizione delicata. Per gestire la situazione e cercare di mantenere il sostegno di Stefanik, Johnson le ha offerto la possibilità di riottenere alcuni incarichi nelle commissioni parlamentari, oltre a un ruolo di compensazione nella leadership del partito. Secondo quanto riferito, Johnson sarebbe ancora impegnato a valutare le modalità con cui reintegrarla nella Commissione Intelligence.
Sul fronte repubblicano, Mike Lawler è al momento considerato il favorito per ottenere la nomination del partito per la corsa alla carica di governatore. Tuttavia, la figura di Stefanik, nota per la sua stretta vicinanza a Trump, potrebbe rivelarsi altamente competitiva in caso di discesa in campo. Il suo profilo nazionale e la lealtà all’attuale presidente la renderebbero una candidata di rilievo, capace di attrarre consensi all’interno della base elettorale del partito.
Nel campo democratico, la governatrice in carica Kathy Hochul potrebbe dover affrontare una sfida interna. Il deputato democratico Ritchie Torres viene indicato come possibile sfidante nelle primarie, aprendo così a un potenziale scontro tutto interno al partito nella corsa alla riconferma.
La notizia dell’interesse di Stefanik a candidarsi ha già suscitato una reazione da parte del Partito Democratico di New York. Il portavoce Addison Dick ha duramente criticato l’eventuale candidatura, dichiarando: “I repubblicani di New York non possono schierare un candidato serio dalla loro patetica squadra di seguaci di Trump. I newyorkesi non vogliono avere nulla a che fare con lo spettacolo da circo di lealisti di Trump che sono concentrati solo sul permettere l'agenda di Trump che sta aumentando i costi, demolendo l'assistenza sanitaria e attaccando le libertà dei newyorkesi”.