New York annuncia la costruzione di una nuova centrale nucleare
Il progetto, voluto dalla governatrice Kathy Hochul, segna un'inversione di rotta nella politica energetica dello Stato e punta a sostenere la crescente domanda di elettricità generata dall’intelligenza artificiale
La governatrice dello Stato di New York, Kathy Hochul, ha annunciato l'avvio di un nuovo progetto per la costruzione di una centrale nucleare nel nord dello Stato. L’impianto, la cui localizzazione non è ancora stata decisa, avrà una capacità produttiva prevista di un gigawattora, equivalente a quella di una centrale convenzionale. Si tratta del primo progetto di questo tipo lanciato negli Stati Uniti dal 2009.
La decisione di Hochul rappresenta una netta rottura rispetto alle politiche dei suoi predecessori, in particolare quelle dell'ex governatore Andrew Cuomo. Quest'ultimo, oggi candidato alla carica di sindaco di New York, aveva negoziato nel 2021 la chiusura della centrale di Indian Point, situata a circa 50 chilometri dalla metropoli, per motivi di sicurezza.
Negli ultimi mesi, diversi operatori energetici avevano lavorato alla riattivazione di centrali esistenti e inattive o prossime alla chiusura, ma non era ancora stato avviato alcun nuovo progetto di costruzione. L’iniziativa di Hochul si inserisce dunque come una novità assoluta nel panorama nucleare statunitense del XXI secolo.
Secondo quanto comunicato dalla governatrice, l’Agenzia per l’energia dello Stato di New York avrà il compito di sviluppare e realizzare la nuova centrale. Il gruppo energetico statunitense Constellation ha già espresso interesse per il progetto. Hochul ha dichiarato di essere aperta a una collaborazione con investitori privati, ma non esclude l’eventualità di un finanziamento pubblico totale.
Non è ancora stata decisa la tecnologia che sarà utilizzata. I portavoce della governatrice hanno indicato che sono allo studio due opzioni: la costruzione di un reattore unico o l’impiego di piccoli reattori modulari di nuova generazione, noti con l’acronimo SMR (small modular reactor). Sebbene numerosi SMR siano in fase di sviluppo, nessuno ha ancora ricevuto un'autorizzazione alla costruzione da parte della Nuclear Regulatory Commission (NRC), l’ente regolatore statunitense in materia.
Il ritorno dell’interesse per l’energia nucleare si spiega anche con i profondi mutamenti in corso nel settore energetico globale. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, gli equilibri negli approvvigionamenti sono cambiati, spingendo molti Paesi a cercare fonti a basse emissioni. A ciò si aggiunge l’aumento vertiginoso della domanda di elettricità dovuto all’espansione dell’informatica, in particolare dei servizi cloud e dell’intelligenza artificiale.
L’aumento del numero di data center, molto energivori, ha spinto colossi tecnologici come Google, Microsoft e Meta a firmare contratti di fornitura elettrica basati sull’energia nucleare. Alcuni di questi accordi prevedono il riavvio di impianti esistenti, altri l’impiego di reattori modulari.
«Abbiamo attratto alcune delle imprese più innovative al mondo», ha dichiarato Hochul durante la conferenza stampa. «Stanno arrivando, ma adesso dobbiamo fornire loro l’elettricità necessaria per prosperare.» Secondo la governatrice, «il nucleare è tornato, e se non saliamo a bordo, il treno partirà senza di noi»; di conseguenza, «queste imprese si insedieranno altrove».
Attualmente, sono in fase di realizzazione numerosi data center nello Stato di New York. Nella località di Alabama, a nord dello Stato, l’impresa texana Stream Data Centers ha annunciato un investimento di 6,3 miliardi di dollari per un nuovo sito.
A rendere il contesto ancora più favorevole sono gli incentivi previsti dalla legge IRA (Inflation Reduction Act), che offre sovvenzioni e vantaggi fiscali per la transizione energetica. Anche per questo motivo, importanti aziende tecnologiche hanno deciso di investire nello Stato di New York. Il produttore di semiconduttori Micron, ad esempio, ha promesso un investimento da 100 miliardi di dollari nell’arco di vent’anni.
Consapevole delle critiche che da sempre accompagnano il nucleare, Hochul ha ricordato che la chiusura della centrale di Indian Point ha comportato un aumento del ricorso ai combustibili fossili per soddisfare il fabbisogno energetico dello Stato. Sulle preoccupazioni relative alla sicurezza e alle radiazioni, ha risposto che «non sarà la centrale dei vostri nonni», ma un impianto «modello del XXI secolo, con la sicurezza come priorità assoluta». La governatrice ha concluso affermando: «Non voglio vivere in un mondo in cui le persone hanno paura».
L’annuncio arriva in un momento in cui il nucleare civile conosce un ritorno di fiamma a livello globale, dopo decenni di sospetto e discredito. Negli Stati Uniti, dal disastro di Three Mile Island nel 1979, è stato rilasciato un solo permesso di costruzione per nuovi reattori: quello relativo alle unità 3 e 4 della centrale di Vogtle, in Georgia.