Influencer MAGA criticano Trump per l'accettazione di un jet privato dal Qatar

Figure di spicco dell'area conservatrice come Ben Shapiro, Laura Loomer e Mark Levin si dissociano dalla decisione del presidente di accettare un regalo da 400 milioni di dollari dal governo del Qatar, aprendo una rara frattura nella coalizione MAGA.

Influencer MAGA criticano Trump per l'accettazione di un jet privato dal Qatar

Importanti figure del movimento Make America Great Again (MAGA) hanno pubblicamente criticato il presidente Donald Trump per aver accettato un jet privato del valore di 400 milioni di dollari, donato dal governo del Qatar. La decisione, che arriva alla vigilia di una visita ufficiale del presidente nel Paese mediorientale, ha suscitato una reazione inaspettata da parte di esponenti influenti della destra americana, tradizionalmente allineati con la linea politica trumpiana.

Come riportato da Axios in un articolo firmato dai giornalisti Tal Axelrod e Zachary Basu, voci di primo piano del panorama conservatore come Ben Shapiro, Laura Loomer e Mark Levin hanno espresso forti riserve sull’opportunità di accettare un simile dono da uno Stato che molti nella destra americana considerano ambiguo nei confronti del terrorismo islamico.

Critiche dalla base trumpiana

La vicenda rappresenta uno dei rari episodi, dal ritorno di Trump alla presidenza nel gennaio 2025, in cui si è assistito a una frattura pubblica all’interno della coalizione MAGA. Un movimento normalmente costruito sulla lealtà incondizionata al suo leader mostra ora segnali di dissenso, alimentati da preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale e ai rapporti geopolitici del presidente.

Laura Loomer, personalità vicina all’ala più radicale del trumpismo e già protagonista di battaglie interne, ha dichiarato: "Amo il presidente Trump. Prenderei una pallottola per lui. Ma devo chiamare le cose con il loro nome. Non possiamo accettare un 'regalo' da 400 milioni di dollari da jihadisti in giacca e cravatta." La dichiarazione, diffusa via Twitter, riflette il malcontento crescente tra i sostenitori più ferventi del presidente, soprattutto tra i repubblicani filo-israeliani.

Il ruolo del Qatar e le accuse di ambiguità

Il Qatar, alleato strategico degli Stati Uniti in Medio Oriente ma spesso criticato per il presunto sostegno a gruppi radicali, è al centro di numerose controversie. In particolare, è accusato da alcune frange della destra americana di finanziare Hamas, la Fratellanza Musulmana e di essere vicino ai media panarabi come Al Jazeera, considerati ostili a Israele e all’Occidente.

Mark Levin, conduttore radiofonico e giurista conservatore, e Ben Shapiro, direttore del sito The Daily Wire e noto opinionista filo-israeliano, hanno entrambi condannato l’apertura di Trump verso il Qatar. Shapiro ha dichiarato nel suo podcast: "Accettare sacchi di regali da persone che sostengono Hamas, Fratellanza Musulmana, Al Jazeera e tutto il resto, questo non è America First."

Oltre al caso dell’aereo, Shapiro ha sollevato ulteriori perplessità sulle recenti attività economiche della famiglia Trump, in particolare nel settore delle criptovalute. "Penso che se cambiassimo i nomi con Hunter Biden e Joe Biden, a destra saremmo tutti furiosi", ha osservato. "Se volete che il presidente Trump abbia successo, questo tipo di attività discutibili devono cessare."

Il parallelo con le vicende giudiziarie dei Biden, spesso usate dal fronte repubblicano per attaccare i democratici, assume un significato emblematico. L’osservazione di Shapiro suggerisce che, per coerenza, anche comportamenti discutibili da parte dell’Amministrazione Trump debbano essere oggetto di scrutinio.

La risposta del presidente

Il presidente ha tuttavia respinto le critiche definendole infondate e ha difeso la sua decisione di accettare l’aereo privato del Qatar. Secondo Trump, rifiutare il jet sarebbe stato "stupido", dal momento che rappresenta, a suo dire, un nuovo modello di Air Force One donato da un alleato strategico.

L’Amministrazione Trump non ha fornito dettagli sulle modalità con cui il dono verrà integrato nella flotta presidenziale né chiarito se l’aereo sarà usato per scopi ufficiali. Resta il fatto che, al di là degli aspetti legali, la questione ha innescato un dibattito interno al partito repubblicano e al movimento MAGA, che raramente si è trovato a mettere in discussione il proprio leader.

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