La Corte Suprema autorizza il rimpatrio di 350.000 venezuelani
La decisione annulla un ordine giudiziario precedente e consente al governo di porre fine alle protezioni dal rimpatrio e ai permessi di lavoro. Per i legali dei beneficiari si tratta della più ampia revoca di status migratorio nella storia moderna degli Stati Uniti
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha approvato lunedì la richiesta dell'amministrazione Trump di porre fine allo Status di Protezione Temporanea (TPS) per circa 350.000 cittadini venezuelani, ponendo così termine a un programma che finora li aveva protetti dal rimpatrio e autorizzati a lavorare negli Stati Uniti.
Con una decisione sintetizzata in un'ordinanza di appena due paragrafi, la Corte Suprema ha annullato un provvedimento precedente emesso dalla Corte per il Distretto settentrionale della California che ad aprile aveva bloccato il tentativo del governo di anticipare la fine del TPS per i venezuelani. Inizialmente, la scadenza delle protezioni era prevista per ottobre 2026, ma l’amministrazione Trump aveva cercato di revocarle con oltre un anno di anticipo.
Nel ricorso presentato alla Corte Suprema, gli avvocati del governo hanno sostenuto che il tribunale di grado inferiore aveva interferito con “i poteri inerenti del ramo esecutivo in materia di immigrazione e affari esteri”, ostacolando la facoltà dell’esecutivo di determinare la politica migratoria e la gestione dei rapporti con altri Stati.
La sentenza ha suscitato dure reazioni da parte dei legali che rappresentano i beneficiari del TPS. Ahilan Arulanantham, uno degli avvocati coinvolti nella difesa dei cittadini venezuelani, ha definito la decisione “la più grande azione singola che revoca lo status di immigrazione a un qualsiasi gruppo di non cittadini nella storia moderna degli Stati Uniti”. Arulanantham ha inoltre criticato l’assenza di motivazioni nella decisione della Corte Suprema, ritenendola “scioccante” per le sue implicazioni immediate. “L'impatto umanitario ed economico della decisione della Corte si farà sentire immediatamente e avrà ripercussioni per generazioni”, ha affermato.
Lo Status di Protezione Temporanea è un programma federale che consente ai cittadini di paesi designati di rimanere legalmente negli Stati Uniti quando il ritorno nel loro paese d'origine è considerato pericoloso a causa di situazioni straordinarie, come conflitti armati, disastri naturali o gravi crisi politiche. Il Venezuela era stato inserito tra i paesi beneficiari del TPS a causa della persistente crisi politica, economica e umanitaria che ha colpito il paese negli ultimi anni.
Con l'autorizzazione della Corte Suprema, l'amministrazione Trump ottiene una vittoria giuridica importante che rafforza la sua capacità di intervento sulle politiche migratorie. La revoca del TPS per i venezuelani avrà effetti concreti su centinaia di migliaia di persone che, fino ad ora, avevano trovato negli Stati Uniti una condizione di relativa stabilità. L’interruzione delle protezioni e dei permessi di lavoro apre ora uno scenario di incertezza per i beneficiari, che rischiano di trovarsi privi di status legale e, potenzialmente, soggetti a espulsione.
Nonostante la decisione della Corte Suprema non entri nel merito delle ragioni umanitarie alla base del TPS, essa riafferma il primato dell’autorità esecutiva nella gestione dei flussi migratori e delle politiche connesse. Per molti osservatori, la sentenza potrebbe costituire un precedente rilevante per casi futuri in cui il governo federale intenda modificare o revocare programmi simili.