Inflazione USA in calo a febbraio, ma i nuovi dazi preoccupano i mercati

L'indice dei prezzi al consumo scende al 2,8% annuo proprio mentre entrano in vigore i dazi su acciaio e alluminio, alimentando i timori di recessione.

Inflazione USA in calo a febbraio, ma i nuovi dazi preoccupano i mercati
Foto di Yassine Khalfalli / Unsplash

L'inflazione negli Stati Uniti ha mostrato un rallentamento superiore alle attese nel primo mese completo dell'Amministrazione Trump, mentre entrano in vigore i nuovi dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio, alimentando i timori di una possibile recessione.

I dati sull'inflazione e i nuovi dazi

L'indice dei prezzi al consumo ha evidenziato che i prezzi sono aumentati del 2,8% a febbraio rispetto all'anno precedente, un dato inferiore all'incremento annuo del 3% registrato a gennaio.

Su base mensile, l'indice è aumentato solo dello 0,2% rispetto a gennaio, un significativo calo rispetto all'aumento dello 0,5% del mese precedente e inferiore alle aspettative degli economisti.

Martedì, il presidente Donald Trump aveva annunciato e successivamente ritirato il raddoppio dei dazi previsti sui metalli canadesi dal 25% al 50%, l'ultimo sviluppo nelle altalenanti relazioni commerciali statunitensi.

L'escalation della guerra commerciale ha alimentato l'incertezza sulle prospettive economiche, con Goldman Sachs che ha alzato la probabilità di recessione nei prossimi 12 mesi al 20%, in aumento rispetto al 15% precedente.

La posizione dell'Amministrazione Trump e le reazioni dei mercati

Trump e i suoi consiglieri hanno affermato che potrebbe essere necessario un po' di dolore a breve termine per raggiungere le ambizioni a lungo termine della sua Amministrazione.

"C'è un periodo di transizione perché ciò che stiamo facendo è molto grande", ha dichiarato il presidente in un'intervista su Fox News. "Quello che devo fare è costruire un Paese forte. Non si può guardare solo il mercato azionario".

I timori di recessione hanno provocato un'ampia svendita sul mercato, con tutti e tre i principali indici azionari ora al di sotto dei loro livelli del giorno delle elezioni di novembre.

La percentuale di famiglie che si aspettano una situazione finanziaria peggiore tra un anno è salita al 27,4%, il livello più alto da novembre 2023.

Il dilemma della Federal Reserve

La situazione pone la Federal Reserve di fronte a un dilemma. I dazi potrebbero portare a un'inflazione più elevata, che normalmente porterebbe a tassi più alti.

Ma una guerra commerciale potrebbe anche danneggiare la crescita e causare un deterioramento del mercato del lavoro, che tipicamente richiede tassi più bassi.

I funzionari della Fed stanno già mettendo in guardia sulla possibilità di una stagflazione, con crescita stagnante accompagnata da alta inflazione e disoccupazione.

"Un deterioramento del mercato del lavoro insieme a un'inflazione più elevata potrebbe presentare scelte difficili", ha dichiarato Alberto Musalem, presidente della Federal Reserve Bank di St. Louis.

Alla riunione della prossima settimana, ci si aspetta che la Fed mantenga i tassi stabili tra il 4,25% e il 4,50%.

Il presidente Jerome H. Powell ha affermato che la Banca Centrale può permettersi di rimanere cauta mentre valuta le politiche della nuova Amministrazione, aggiungendo:

"Non abbiamo bisogno di avere fretta e siamo ben posizionati per attendere maggiore chiarezza".
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