Altri due giudici federali bloccano le iniziative di Musk su USAID e Dipartimento al Tesoro

Due giudici federali hanno emesso ieri due separate ingiunzioni contro l'accesso ai dati sensibili del Tesoro da parte del Dipartimento per l'Efficienza Governativa di Musk e lo smantellamento di USAID.

Altri due giudici federali bloccano le iniziative di Musk su USAID e Dipartimento al Tesoro

L’Amministrazione Trump si trova ad affrontare nuovi ostacoli giudiziari su due fronti cruciali della sua agenda di riforma governativa.

Due separate decisioni dei giudici federali hanno temporaneamente bloccato sia l'accesso ai dati sensibili del Dipartimento del Tesoro da parte del controverso Dipartimento per l'Efficienza Governativa (DOGE) di Elon Musk, sia lo smantellamento dell'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID).

Il caso DOGE e l'accesso ai dati sensibili

Il giudice federale Paul A. Engelmayer ha emesso un'ingiunzione preliminare contro il DOGE, impedendogli l'accesso ai record del Dipartimento del Tesoro contenenti dati personali sensibili di milioni di americani.

La causa, intentata da 19 procuratori generali di Stati democratici, contesta la decisione dell'Amministrazione Trump di concedere al team di Musk l'accesso al sistema centrale dei pagamenti del Tesoro, che gestisce rimborsi fiscali, prestazioni previdenziali e benefici per i veterani, movimentando migliaia di miliardi di dollari annui.

Il Procuratore Generale di New York, Letitia James, ha definito la situazione estremamente preoccupante, sottolineando che, riferendosi al DOGE:

"Questo gruppo non eletto, guidato dall'uomo più ricco del mondo, non è autorizzato ad avere accesso a queste informazioni".

La causa presentata in tribunale sostiene che il presidente Trump non ha l'autorità di condividere informazioni private dei cittadini americani a sua discrezione, né può bloccare pagamenti federali approvati dal Congresso.

Il Segretario al Tesoro Scott Bessent, in particolare, viene stato accusato di aver modificato le politiche di lunga data del dipartimento sulla protezione dei dati personali identificabili per consentire l'accesso al team DOGE.

Il Procuratore Generale del Connecticut, William Tong, ha definito questa situazione come:

“La più grande violazione di dati personali nella storia americana".

Stop temporaneo anche allo smantellamento di USAID

Parallelamente, il giudice Carl Nichols ha temporaneamente bloccato i piani dell’Amministrazione Trump di rimuovere migliaia di dipendenti di USAID dai loro incarichi.

L'ordine del giudice ha impedito così l'applicazione immediata della direttiva che dà ai lavoratori USAID all'estero solo 30 giorni per rimpatriare con le proprie famiglie.

La decisione è stata motivata da preoccupazioni concrete per la sicurezza del personale, dopo che diversi dipendenti hanno riferito di essere stati tagliati fuori dai sistemi di comunicazione governativi, inclusa la disattivazione delle applicazioni di emergenza sui loro telefoni cellulari.

Come ha sottolineato il giudice Nichols:

"Il congedo amministrativo in Siria non è lo stesso che a Bethesda".

L'Amministrazione Trump ha nel frattempo già proceduto a cancellare fisicamente il nome dell'Agenzia dalla sede di Washington, rimuovendo anche insegne e bandiere.

Secondo fonti del Congresso, sono stati persino rimossi i server informatici dell'agenzia.

Il Dipartimento di Giustizia difende le azioni dell'Amministrazione, sostenendo che il governo ha piena autorità di mettere i dipendenti federali in congedo amministrativo in qualsiasi momento.

Implicazioni delle decisioni giudiziarie

Le recenti decisioni giudiziarie rappresentano un primo significativo ostacolo per l'agenda radicale di riforme intrapresa dall’Amministrazione Trump per USAID, che include anche altre iniziative controverse come gli incentivi finanziari per le dimissioni dei dipendenti federali.

Il presidente Trump e i membri repubblicani del Congresso hanno manifestato l'intenzione di trasferire un numero ridotto di programmi di aiuto e sviluppo sotto il Dipartimento di Stato.

Marco Rubio, in visita nella Repubblica Dominicana, ha difeso le azioni dell'Amministrazione, sostenendo che gli aiuti all’estero continueranno, ma saranno "allineati con il nostro interesse nazionale".

Ha anche accusato il personale dell'USAID di tentare di "far passare pagamenti di nascosto nonostante l'ordine di stop", accuse che i dipendenti dell'agenzia negano fermamente.

La prossima udienza sulla questione DOGE è fissata per il 14 febbraio, mentre lunedì si terrà un'udienza separata sugli incentivi alle dimissioni dei dipendenti federali.

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