"Abbiamo tutti paura": Lisa Murkowski denuncia il timore di ritorsioni dall'Amministrazione Trump
La senatrice repubblicana dell'Alaska ammette che la paura di rappresaglie è così diffusa che anche lei esita a parlare apertamente. Durante un incontro ad Anchorage ha dichiarato: "Le ritorsioni sono reali" in un clima politico senza precedenti.

La senatrice Lisa Murkowski ha lanciato un severo allarme sul clima politico che, a suo giudizio, domina gli Stati Uniti sotto l’Amministrazione del presidente Donald Trump. Lunedì scorso, ad Anchorage, durante una conferenza che riuniva leader di organizzazioni non profit e rappresentanti tribali, la parlamentare repubblicana ha affermato che il timore di ritorsioni "sta raggiungendo livelli mai visti prima".
Il suo intervento è stato riportato per primo dall’Anchorage Daily News, che ha diffuso il video (riportato qui sotto) e la trascrizione dei passaggi principali.
"Abbiamo tutti paura", ha dichiarato Murkowski quando le è stato chiesto come incoraggiare chi teme ripercussioni per le proprie opinioni. Dopo una lunga pausa, la senatrice ha spiegato di non essersi "mai trovata in questa situazione" nei suoi oltre vent’anni di mandato parlamentare e di sentirsi "spesso molto ansiosa" nell’esprimere il proprio pensiero "perché le ritorsioni sono reali". Malgrado ciò, ha assicurato che continuerà a "usare la mia voce al meglio delle capacità" per difendere gli elettori dell’Alaska.
Figura indipendente all’interno del Partito Repubblicano, Murkowski ha contestato più volte con costanza la linea del presidente. Di recente lo ha rimproverato di "aver voltato le spalle ai nostri alleati" mentre rafforzava i rapporti con il leader russo Vladimir Putin e attaccava pubblicamente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Sul piano interno, si è opposta alle ondate di licenziamenti di massa ordinate dal Department for Government Efficiency di Elon Musk ed alle iniziative, da lei definite "drastiche", per ridimensionare numerose agenzie governative.
Durante la conferenza di Anchorage la senatrice ha raccontato di "cercare semplicemente di ascoltare con la massima attenzione possibile ciò che sta accadendo" per coglierne gli effetti concreti.
Murkowski ha quindi riferito di episodi di cittadini che l’hanno avvicinata "in lacrime" per descrivere licenziamenti improvvisi oppure la paura di parlare apertamente della "situazione attuale" per timore di ritorsioni da parte della propria agenzia o del datore di lavoro. "È la cosa più difficile che abbia affrontato in oltre due decenni di Senato", ha osservato.
Il mese scorso Murkowski aveva già condannato la strategia del DOGE, dichiarando di rifiutare di "compromettere la propria integrità" restando in silenzio di fronte al taglio di programmi federali di lunga data e al licenziamento di migliaia di dipendenti. Pur consapevole delle voci su una possibile sfida alle primarie — ipotesi che potrebbe vedere Elon Musk investire "milioni" di dollari per sostenere un rivale — la senatrice ha ribadito di non lasciarsi intimidire. Forte della vittoria riportata nel 2022 contro un candidato sostenuto da Trump, ha ricordato che il suo mandato scadrà soltanto nel 2028.
In chiusura, evitando toni emotivi, la senatrice ha esortato il pubblico di Anchorage a "non cedere alla paura" e a continuare a far sentire la propria voce: "Questo è ciò che mi avete chiesto di fare — ha concluso — e così farò, finché avrò l’onore di rappresentarvi".