Il vicepresidente Vance: l'ideologo radicale dell'Amministrazione Trump

La discussione con il presidente ucraino Zelensky ha evidenziato il peso determinante dell'ex senatore dell'Ohio nella Casa Bianca, contribuendo a radicalizzare la politica estera americana.

Il vicepresidente Vance: l'ideologo radicale dell'Amministrazione Trump

L'episodio del 28 febbraio ha messo in luce il ruolo predominante che J.D. Vance sta assumendo nell'amministrazione Trump. Durante l'incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca, è stato il vicepresidente a trasformare quella che doveva essere una conferenza stampa in un confronto ad alta tensione, accusando il leader ucraino di ingratitudine nonostante i numerosi ringraziamenti già espressi agli Stati Uniti per il loro sostegno.

Dal momento della sua nomina, Vance ha saputo posizionarsi in modo strategico all'interno dell'amministrazione. A differenza della sua predecessora Kamala Harris, che aveva faticato a trovare il proprio spazio accanto a Biden, il vicepresidente ha subito compreso come bilanciare la lealtà assoluta verso Trump - non dimenticando mai di rendergli omaggio pubblicamente - e la definizione di un proprio percorso politico.

In politica estera, Vance rappresenta una visione che si distacca nettamente dall'agenda neoconservatrice che aveva caratterizzato l'era di Dick Cheney. Ha abbracciato il motto "America First" di Trump, approfondendone le implicazioni ideologiche, in particolare quelle che giustificano la fine del sostegno militare all'Ucraina. La sua posizione era chiara già nel 2022, quando dichiarò: "Non mi interessa cosa accadrà all'Ucraina in un senso o nell'altro".

Il discorso pronunciato a Monaco durante la conferenza sulla sicurezza ha ulteriormente evidenziato la sua impronta ideologica. In un contesto dove il 90% delle discussioni riguardavano la situazione in Ucraina e i rapporti con la Russia, Vance ha scelto di focalizzarsi esclusivamente sulle relazioni transatlantiche, dipingendo in modo semplicistico i paesi europei come spazi di repressione contro la libertà di espressione.

Il vicepresidente ha anche svolto un importante lavoro dietro le quinte al Congresso, facilitando la rapida approvazione dei membri del gabinetto Trump nonostante i profili controversi di alcuni candidati. È stato incaricato di trovare una soluzione al dilemma di TikTok, che i repubblicani avevano a lungo cercato di vietare negli Stati Uniti.

Come spiega il corrispondente da Washington di Le Monde Piotr Smolar, Vance rappresenta una destra per la quale il patriottismo e i valori familiari tradizionali hanno priorità rispetto ai principi democratici o ai valori progressisti sull'uguaglianza. Durante il suo intervento ai partecipanti della Marcia per la Vita a Washington, ha denunciato quella che ha definito "cultura dell'aborto a richiesta" promossa dai democratici, affermando: "Marciamo per proclamare e realizzare la verità sacra che ogni bambino è un miracolo e un dono di Dio". Questa visione è stata ribadita anche alla conferenza conservatrice CPAC, dove ha sostenuto che la cultura americana dominante "vuole trasformare tutti, uomini o donne, in idioti androgini che pensano, dicono e agiscono allo stesso modo".

Focus America non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.