Il Dipartimento di Giustizia chiede l'archiviazione delle accuse contro il sindaco di New York City Eric Adams

La svolta è arrivata dopo mesi di indagini su presunti contributi illegali di cittadini turchi alla campagna elettorale del primo cittadino.

Il Dipartimento di Giustizia chiede l'archiviazione delle accuse contro il sindaco di New York City Eric Adams

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha richiesto ieri ai procuratori federali di archiviare tutte le accuse contro il sindaco democratico di New York Eric Adams.

La decisione rappresenta una svolta importante in una vicenda che ha scosso l'amministrazione comunale della più grande città americana.

La richiesta di archiviazione

Il vice procuratore generale facente funzioni Emil Bove ha formalmente richiesto che il processo di corruzione nei confronti del primo cittadino, che include anche accuse di frode e concussione, venga archiviato "il prima possibile" senza pregiudizio.

Il memorandum, inizialmente rivelato dal New York Post e indirizzato al procuratore facente funzioni del Distretto Meridionale di New York, sottolinea che la decisione di archiviare le accuse non è basata sulla solidità del caso contro Adams.

Piuttosto, Bove ha evidenziato che il procedimento potrebbe interferire con la campagna di rielezione del sindaco prevista per novembre e che ha "eccessivamente limitato" la capacità di Adams di "dedicare piena attenzione e risorse all'immigrazione illegale e al crimine violento, intensificatisi sotto le politiche della precedente Amministrazione."

L'archiviazione è soggetta a condizioni, tra cui una revisione delle decisione dopo le elezioni comunali di novembre, lasciando, quindi, ancora aperta la possibilità di ulteriori sviluppi in questa complessa vicenda giudiziaria che ha messo alla prova la stabilità politica della più grande metropoli americana.

Ad ogni modo, il presidente Trump aveva in precedenza già accennato più volte alla possibilità di concedere la grazia ad Adams, il primo sindaco nella storia di New York ad affrontare accuse penali durante il suo mandato.

Le accuse originali

Adams era stato incriminato lo scorso settembre con cinque capi d'accusa, a seguito di un'indagine federale durata mesi che aveva esaminato accuse di presunte cospirazioni illegali tra la sua campagna elettorale, funzionari turchi e facoltosi imprenditori stranieri per la raccolta di donazioni.

Tra le accuse figuravano due capi di sollecitazione di contributi da parte di cittadini stranieri, relativi a fatti risalenti al 2014, quando Adams era presidente della circoscrizione di Brooklyn, fino alla sua campagna per la carica di sindaco nel 2021.

L'indagine aveva rivelato presunti benefici illegali ottenuti dal sindaco in termini di viaggi del controvalore di oltre 100.000 dollari pagati da cittadini turchi e da almeno un funzionario del governo turco.

I procuratori avevano anche accusato Adams di aver accettato contributi elettorali illegali da individui stranieri presentati come provenienti da prestanome statunitensi che cercavano di ottenere il suo favore.

Tra gli episodi più controversi emersi dall'indagine, c'era la presunta pressione da parte di un diplomatico turco affinché Adams intervenisse sul Dipartimento dei Vigili del Fuoco di New York per aprire un grattacielo del consolato turco senza ispezione.

Inoltre, secondo i procuratori federali, un funzionario turco aveva ripetutamente contattato un assistente di Adams per assicurarsi che il sindaco non rilasciasse dichiarazioni sul Genocidio Armeno durante il giorno della commemorazione.

Le reazioni alla decisione di archiviazione

L'avvocato di Adams, Alex Spiro, ha accolto con favore la decisione in una dichiarazione via email ad Axios:

"Come ho detto fin dall'inizio, il sindaco è innocente e avrebbe prevalso. Oggi ci è riuscito."

Spiro ha aggiunto:

"Ora, fortunatamente, il sindaco e New York possono lasciarsi alle spalle questa sfortunata e mal guidata azione giudiziaria."

Il Dipartimento di Giustizia non ha voluto rispondere alle richieste di commento da parte di Axios ed altri media americani, mentre Nicholas Biase, portavoce dell'Ufficio del Procuratore degli Stati Uniti per il Distretto Meridionale di New York, ha preferito declinare ogni commento sulla vicenda.

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