Gli Stati Uniti intensificano i bombardamenti in Yemen contro i ribelli Houthi
Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha condotto almeno 680 attacchi tra marzo e aprile, colpendo obiettivi strategici e aumentando la pressione sui militanti sostenuti dall'Iran

L'esercito statunitense ha intensificato in modo significativo i bombardamenti contro i ribelli Houthi in Yemen, conducendo centinaia di attacchi aerei nel solo mese di marzo. Questa escalation militare, che si avvale in gran parte di operazioni aeree e di droni, sta diventando una delle campagne più ampie degli ultimi anni, contraddicendo la promessa del presidente Trump di porre fine alle guerre prolungate.
La nuova fase della campagna militare è iniziata a metà marzo e, secondo quanto riferito, non ha mostrato alcun segnale di rallentamento. Il Comando Centrale degli Stati Uniti (CENTCOM), responsabile delle operazioni nell'area del Medio Oriente allargato, ha confermato di mantenere una copertura "24 ore su 24, 7 giorni su 7" nella regione. Stando ai dati forniti dal Jewish Institute for National Security of America, almeno 680 attacchi sono stati registrati tra marzo e aprile.
Uno degli obiettivi principali degli attacchi è stato il porto petrolifero di Ras Isa, situato sulla costa occidentale dello Yemen. Secondo quanto riportato dall'Associated Press, il bombardamento ha provocato 74 vittime e numerosi feriti. Immagini satellitari diffuse successivamente hanno mostrato vaste aree di infrastrutture completamente distrutte e segni evidenti di esplosioni nell’area colpita.
Nonostante la forza e l'intensità dell'attuale campagna, gli Houthi hanno già dimostrato in passato una notevole capacità di resistenza. Il Yemen Data Project ha registrato oltre 25.000 raid aerei condotti dal 2015 nell'ambito delle operazioni della coalizione guidata dall'Arabia Saudita, sostenuta anche da Stati Uniti e Regno Unito. Questo precedente suggerisce che i ribelli potrebbero riuscire a sopravvivere anche all'attuale offensiva.
Per sostenere l'intensificarsi delle operazioni aeree, gli Stati Uniti hanno dispiegato due portaerei nella regione controllata dal CENTCOM: la Harry S. Truman e la Carl Vinson. Sui social media sono circolati filmati che mostrano aerei da guerra come i Super Hornet, Growler e Hawkeye in azione. Inoltre, bombardieri stealth B-2 sono stati avvistati sull'isola di Diego Garcia, nell'Oceano Indiano, suggerendo una presenza aerea rafforzata in vista di operazioni prolungate.
Il livello della minaccia in Yemen e nelle acque circostanti resta elevato. Secondo quanto riportato da Fox News e The War Zone, i ribelli Houthi sono riusciti ad abbattere diversi droni MQ-9 Reaper dall'inizio di marzo. Ogni drone abbattuto rappresenta una perdita significativa, considerato che ciascuno ha un costo stimato di decine di milioni di dollari. Parallelamente, gli Houthi hanno intensificato le operazioni di disturbo nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, utilizzando missili e veicoli esplosivi senza equipaggio per ostacolare la navigazione commerciale.
Bill LaPlante, ex responsabile per gli acquisti di armamenti al Pentagono, aveva dichiarato a Axios nel novembre scorso che l'arsenale degli Houthi sta diventando progressivamente più sofisticato, aumentando la complessità delle operazioni militari nella regione.