Walmart annuncia che aumenterà i prezzi a causa dei dazi di Trump

Il più grande rivenditore al mondo prevede aumenti dei prezzi già da fine maggio. "La portata di questi dazi è più di quanto qualsiasi rivenditore possa assorbire", ha dichiarato il direttore finanziario John David Rainey.

Walmart annuncia che aumenterà i prezzi a causa dei dazi di Trump

Walmart, il più grande rivenditore al mondo, ha annunciato oggi un imminente aumento di alcuni prezzi al dettaglio in risposta ai dazi imposti dal presidente Trump sulle importazioni cinesi. Nonostante un recente accordo commerciale tra Washington e Pechino, l’azienda ha dichiarato che l’impatto dei dazi resta significativo e non completamente mitigabile.

In una dichiarazione rilasciata oggi, l’Amministratore Delegato di Walmart, Doug McMillon, ha sottolineato le difficoltà del settore nel far fronte a tali aumenti dei costi.

"Faremo del nostro meglio per mantenere i nostri prezzi il più bassi possibile, ma data l'entità dei dazi, anche ai livelli ridotti annunciati questa settimana, non siamo in grado di assorbire tutta la pressione considerata la realtà dei margini ristretti nel commercio al dettaglio".

Effetti già visibili entro fine maggio

Secondo il direttore finanziario di Walmart, John David Rainey, i consumatori inizieranno a vedere gli effetti dei rincari già dalla fine di maggio, con un impatto più evidente a partire da giugno. In un’intervista rilasciata alla CNBC, Rainey ha spiegato:

"Siamo programmati per offrire prezzi bassi ogni giorno, ma la portata di questi aumenti è più di quanto qualsiasi rivenditore possa assorbire. È più di quanto qualsiasi fornitore possa assorbire e quindi sono preoccupato del fatto che il consumatore inizierà a vedere prezzi più alti."

Queste dichiarazioni segnano una svolta per l’azienda, che aveva finora mantenuto una linea di contenimento dei prezzi nonostante le pressioni legate alle precedenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. L’intervento di Rainey evidenzia come l’ultimo pacchetto di dazi rappresenti una soglia critica, oltre la quale anche operatori di grandi dimensioni come Walmart non possono più evitare di trasferire parte dei costi ai clienti finali.

Una realtà difficile anche per altri grandi gruppi

Neil Saunders, direttore generale della società di analisi GlobalData, ha commentato ad Axios la situazione osservando che "mentre i dazi sono dirompenti per Walmart, l'azienda è in una posizione migliore rispetto a molti per affrontare la tempesta". Tuttavia, ha aggiunto, l’aumento dei prezzi è inevitabile:

"È chiaro che se i prezzi aumenteranno in tutto il settore del commercio al dettaglio, Walmart vedrà almeno una parziale ripetizione delle dinamiche degli ultimi anni, quando l'inflazione ha portato più acquirenti, inclusi quelli provenienti da fasce di reddito più elevate, nei suoi negozi."

Secondo Saunders, dunque, il contesto attuale presenta una duplice realtà per Walmart: da un lato l’aumento dei costi che ne compromette il tradizionale vantaggio competitivo sui prezzi, dall’altro la possibilità di attrarre nuovi clienti in fuga da punti vendita con rincari ancora più accentuati.

L’annuncio di Walmart ha, ad ogni modo, un significato che va oltre l’andamento del singolo rivenditore. L’azienda, che serve milioni di clienti ogni settimana su tutto il territorio statunitense, è considerata un indicatore chiave dello stato di salute dell’economia americana e delle tendenze nei consumi. Ogni modifica alle sue politiche di prezzo ha un effetto a catena sul potere d’acquisto delle famiglie e può influenzare le dinamiche inflazionistiche a livello nazionale.

Finora, Walmart aveva adottato strategie di approvvigionamento diversificate e negoziato condizioni con i fornitori per contenere i costi, ma il persistere delle tensioni commerciali e l’introduzione dei dazi da parte dell’Amministrazione hanno ridotto i margini di manovra. L’impossibilità di continuare ad assorbire interamente questi costi ha dunque portato alla decisione, inevitabile, di rialzare alcuni prezzi al consumo.

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