Usa, il progetto fiscale di Trump aumenta il debito pubblico di 3,3 mila miliardi
Secondo le stime del Congressional Budget Office, inoltre, 11 milioni di cittadini perderebbero l'assistenza sanitaria entro il 2034 a causa dei tagli previsti dai repubblicani del Senato alla spesa sanitaria per finanziare la riduzione delle tasse.

Il "One Big Beautiful Bill", il mega progetto di legge su tasse e spesa voluto da Trump e promosso dai repubblicani al Senato statunitense potrebbe aumentare il debito pubblico degli Stati Uniti di almeno 3,3 mila miliardi di dollari nell'arco di dieci anni. È quanto emerge dalle analisi del Congressional Budget Office (CBO), l’ufficio parlamentare indipendente incaricato di fornire valutazioni economiche al Congresso, rese pubbliche oggi.
Secondo il rapporto del CBO, il costo previsto del piano fiscale proposto dai senatori repubblicani supera abbondantemente i 2,4 mila miliardi di dollari stimati per la versione precedentemente approvata dalla Camera dei Rappresentanti, che aveva precedentemente insistito affinché l’impatto finanziario della riforma fosse contenuto entro limiti più stretti.
Modifiche sostanziali al progetto della Camera
La versione del Senato della proposta di legge è stata presentata nella notte tra venerdì e sabato scorso ed è rimasta in fase di definizione fino ad oggi. Essa include modifiche rilevanti rispetto alla versione della Camera, come la trasformazione permanente delle agevolazioni fiscali per le imprese, che hanno fatto lievitare ulteriormente i costi complessivi. Questa scelta è alla base delle critiche mosse contro questa versione dalla corrente più conservatrice del partito repubblicano alla Camera, preoccupata dalla crescita incontrollata del debito nazionale.
Arrivato già a quota di circa 29 mila miliardi di dollari, il debito pubblico federale era destinato comunque a crescere di almeno 21 mila miliardi nei prossimi dieci anni. Il nuovo progetto di legge del Senato peggiora questa previsione, aggiungendo almeno ulteriori 3,3 mila miliardi di dollari al debito previsto ed avvicinandosi a quota 4 mila miliardi, se si considerano anche i costi aggiuntivi derivanti dagli interessi sul nuovo debito da rifinanziare a loro volta.
Tagli fiscali estesi e permanenti
L'aspetto principale che guida questa impennata dei costi è l’estensione di una serie di tagli fiscali introdotti nel 2017 durante la prima Amministrazione Trump. Il rinnovo di queste agevolazioni, che sarebbero dovute scadere quest’anno, costerebbero da solo circa 3,8 mila miliardi di dollari, se rese permanenti. A questi costi vanno aggiunte ulteriori misure di alleggerimento fiscale promesse dal presidente Trump, come la detassazione di mance e straordinari, che portano il totale dei tagli fiscali del Senato a quoti circa 4,5 mila miliardi.
Per compensare parzialmente questi costi enormi, i senatori repubblicani prevedono drastici tagli alla rete di sicurezza sociale statunitense, specialmente ai programmi sanitari federali come Medicaid, Medicare ed all’assistenza sanitaria introdotta con l'Obamacare nel 2010. Il CBO stima che, proprio a causa di queste riduzioni della spesa sanitaria (circa 1,1 mila miliardi), 11,8 milioni di cittadini statunitensi rischiano di perdere la loro assicurazione sanitaria entro il 2034.
Le tensioni interne ai repubblicani
Queste stime hanno acuito le tensioni interne al Partito Repubblicano. Un gruppo di senatori guidati da Ron Johnson del Wisconsin, Mike Lee dello Utah, Cynthia Lummis del Wyoming e Rick Scott della Florida ha cercato di bloccare temporaneamente l’avanzamento del progetto di legge sabato sera, chiedendo ulteriori riduzioni della spesa. Johnson ha annunciato l'intenzione di proporre emendamenti che prevederebbero tagli ancora più profondi al programma Medicaid, anche se resta incerta la possibilità di raccogliere il consenso necessario.
Alla Camera, i repubblicani avevano cercato di contenere i costi stabilendo che il progetto non potesse superare di oltre 2,5 mila miliardi di dollari i risparmi complessivi della spesa federale. La proposta del Senato eccede chiaramente questo limite, creando dissenso anche tra i deputati repubblicani, molti dei quali dovrebbero necessariamente sostenere il progetto nello stesso testo approvato dal Senato affinché possa diventare legge.
Metodo contabile alternativo per giustificare i tagli fiscali
Per giustificare finanziariamente la loro proposta, i repubblicani del Senato hanno deciso di utilizzare un metodo contabile alternativo, noto come "current policy baseline". Questo approccio "ignora" il costo di 3,8 mila miliardi derivante dall’estensione permanente dei tagli fiscali del 2017, perché considera questi tagli come qualcosa di già esistente già esistente. In questo scenario puramente contabile, il debito pubblico federale si ridurrebbe di 500 miliardi, secondo il CBO.
Questa strategia contabile è fondamentale per consentire ai repubblicani di soddisfare formalmente le regole del processo legislativo noto come "riconciliazione", attraverso cui intendono aggirare l'opposizione democratica. La riconciliazione di bilancio impone infatti che una proposta legislativa non possa incrementare il debito pubblico a lungo termine. Ignorare il costo dell'estensione dei tagli fiscali permette quindi ai repubblicani del Senato di rendere permanenti le misure fiscali introdotte dall’Amministrazione Trump nel 2017 senza violare tecnicamente le norme.