Trump sotto zero nel gradimento: quanto potrà ancora scendere?
L'analisi di Nate Silver mostra un declino tipico dei nuovi presidenti, ma i secondi mandati possono riservare sorprese negative. I dati indicano una diminuzione di 13,8 punti nei primi due mesi di presidenza, anche se il presidente mantiene un solido sostegno tra la sua base elettorale.

Nei primi due mesi della sua presidenza, Donald Trump ha registrato un calo nel suo indice di gradimento che, sebbene significativo, rientra nella norma storica per i nuovi presidenti. Secondo l'analisi condotta da Nate Silver, fondatore di FiveThortyEight e esperto di statistica politica, il presidente è passato da un indice di gradimento netto positivo del +11,6 punti all'inizio del mandato a un valore negativo di 2,2 punti al 21 marzo.
Il declino complessivo di 13,8 punti in due mesi rappresenta una diminuzione di circa 7 punti al mese, un ritmo che, se mantenuto costante, potrebbe risultare problematico nel lungo periodo. Tuttavia, come sottolinea Silver, tali estrapolazioni lineari raramente si rivelano accurate nella realtà politica.
Confrontando i dati con quelli dei presidenti precedenti, Silver evidenzia come il calo di Trump sia solo leggermente superiore alla media. È tipico per i presidenti vedere un aumento della disapprovazione nei primi mesi, quando gli elettori inizialmente indecisi cominciano a esprimere giudizi negativi.
Silver osserva tuttavia che Trump potrebbe avere un "limite minimo" relativamente alto nel suo indice di gradimento. Durante il suo primo mandato, Trump ha mantenuto un indice di approvazione medio del 41,7%, con fluttuazioni contenute tra un minimo del 37,8% e un massimo del 45,0%. Questo intervallo ristretto riflette l'elevata polarizzazione del paese e la passione dei suoi sostenitori.
La notizia potenzialmente negativa per Trump è che i presidenti al secondo mandato tendono storicamente ad avere sia una media più bassa sia un limite minimo inferiore rispetto al primo mandato. Silver cita i precedenti di Johnson, Nixon e George W. Bush, i cui indici di gradimento crollarono drasticamente durante il secondo mandato, nonostante fossero stati rieletti con ampi margini.
Se il gradimento di Trump dovesse continuare a diminuire, quali gruppi di elettori potrebbero abbandonarlo? Silver propone la teoria del "Last In, First Out" (LIFO), secondo cui gli ultimi convertiti potrebbero essere i primi a distanziarsi. Tra questi:
- I giovani elettori, che hanno sostenuto Trump in misura maggiore rispetto alle precedenti elezioni
- Gli americani ispanici, asiatici e gli uomini afroamericani, che hanno mostrato un significativo spostamento verso Trump
- Gli ambienti di Wall Street e della Silicon Valley, che potrebbero esercitare un'influenza indiretta attraverso la loro presenza nei media e la loro leva finanziaria
Una possibilità più complessa sarebbe che Trump perdesse consensi tra la sua base tradizionale, la classe operaia bianca, soprattutto se i dazi doganali dovessero avere un impatto negativo sugli stati dipendenti dal settore manifatturiero.
Silver conclude che, sebbene lo scenario più probabile sia che Trump mantenga un solido limite minimo di gradimento, la storia dei secondi mandati presidenziali suggerisce di non fare troppe ipotesi su quanto in basso possano scendere i numeri.