Trump sospende parte dei dazi per 90 giorni tranne che per la Cina
Washington sospende temporaneamente alcuni dazi per favorire nuovi negoziati commerciali, ma esclude Pechino, che risponde con nuove misure. I mercati reagiscono con forti oscillazioni.

Il presidente Donald Trump ha annunciato mercoledì una doppia mossa sul fronte commerciale: una tregua di 90 giorni per alcuni dazi imposti ai partner commerciali e, allo stesso tempo, un incremento immediato dei dazi contro la Cina, portati al 125%.
La decisione, comunicata tramite un post su Truth Social, arriva a seguito di un'escalation di tensioni con Pechino, che ha risposto con nuove misure ritorsive.

“Vista la mancanza di rispetto che la Cina ha dimostrato verso i mercati mondiali, sto aumentando il dazio applicato alla Cina al 125%, con effetto immediato”, ha scritto Trump.
“Spero che, prima o poi, la Cina capisca che i giorni in cui truffava gli Stati Uniti e altri Paesi non sono più sostenibili né accettabili.”
Contestualmente, il presidente ha affermato di aver autorizzato una “pausa di 90 giorni” sull’attuazione dei dazi reciproci, con l’applicazione di un'aliquota ridotta valida per tutti i Paesi al 10%, sempre con effetto immediato.
Secondo quanto ha dichiarato la Casa Bianca, questa percentuale rappresenta un nuovo livello unico per tutti i partner (esclusa la Cina).
Esclusa la Cina dalla tregua
La pausa sui dazi è stata giustificata da Trump come un’opportunità per avviare nuovi colloqui con le controparti internazionali.
Ma la Cina è stata esplicitamente esclusa da questa sospensione, anche a seguito della decisione di Pechino di introdurre dazi aggiuntivi sulle importazioni dagli Stati Uniti, portando il totale dei suoi dazi all’84%.
Nel frattempo, l’Unione Europea ha approvato una serie di dazi di risposta a quelli precedenti annunciati su acciaio ed alluminio, pari al 25%, che entreranno in vigore martedì prossimo.
Le contromisure europee colpiranno una vasta gamma di prodotti statunitensi, dal mais al vetro piano.
Bruxelles ha precisato che le misure potranno essere sospese se gli Stati Uniti accetteranno di negoziare un’intesa “equa ed equilibrata”.
Non è chiaro ora se l'UE annullerà questi dazi in risposta all’annuncio di Trump — che però riguarda i soli dazi reciproci che non erano l’obiettivo di queste misure.
Reazioni economiche contrastanti
La notizia della sospensione parziale dei dazi ha generato un immediato sollievo sui mercati finanziari.
L’indice S&P 500 ha registrato un incremento superiore al 5%, mentre il Nasdaq è salito di oltre il 6%, segno di un'inversione rispetto alle forti vendite registrate nei giorni precedenti.
I titoli di Stato statunitensi hanno subito un brusco calo nei giorni precedenti all’annuncio, con il rendimento dei Treasury decennali salito al 4,4%, rispetto a un valore inferiore al 4% all’inizio della settimana.
Gli analisti attribuiscono questa impennata alle preoccupazioni per l’inflazione e alla necessità di liquidità da parte degli investitori.
In parallelo, il prezzo del petrolio statunitense è sceso a circa 56 dollari al barile, il minimo degli ultimi quattro anni, segnalando un crescente pessimismo sulla tenuta dell’economia.
Anche il settore farmaceutico ha subito pesanti perdite, in particolare in India, dopo che Trump ha ventilato l’ipotesi di estendere i dazi anche ai medicinali, un’area finora esentata.
Le posizioni dell’Amministrazione Trump e le critiche
In audizione al Congresso, il rappresentante commerciale Jamieson Greer ha difeso la strategia dell’amministrazione, definendo il deficit commerciale statunitense come “un’emergenza nazionale”.
Greer ha criticato le modalità tradizionali di negoziazione commerciale, lodando invece l’approccio più aggressivo dell’Amministrazione Trump.
“Di solito si chiede gentilmente l’accesso al mercato e poi si negozia per anni senza ottenere risultati. Ma c’è anche il metodo Trump”.
Non sono però mancate le critiche. La deputata democratica Suzan DelBene ha sollevato dubbi sulla credibilità degli accordi negoziati da Washington, considerata la facilità con cui il presidente ha revocato intese precedenti, come quella con Canada e Messico.
Inoltre, alcune anche voci repubblicane hanno iniziato a esprimere preoccupazione, sostenendo proposte di legge per limitare l’autorità presidenziale in materia di dazi.
Le prospettive restano incerte
Mentre gli economisti mettono in guardia da un possibile rallentamento dell’economia statunitense e da un aumento dei prezzi per i consumatori, il presidente ha cercato in questi giorni di minimizzare i rischi, presentando i dazi come un'opportunità.
“È un ottimo momento per trasferire la vostra azienda negli Stati Uniti”, ha scritto su Truth Social. “Non aspettate, fatelo ora!”
Il presidente ha inoltre rinnovato l’appello alla Camera a guida repubblicana affinché approvi il pacchetto di legge con l’estensione dei tagli fiscali del 2017, definendola “LA GRANDE, BELLISSIMA LEGGE” che porterà gli Stati Uniti a “volare come mai prima d’ora”.