Trump rinvia al 9 luglio i dazi contro l’Unione Europea

Il presidente ha annunciato una proroga di oltre un mese rispetto alla scadenza del 1° giugno, dopo una telefonata con la presidente della Commissione von der Leyen. Restano sul tavolo minacce di dazi fino al 50% e nodi irrisolti su Cina, fisco e regolamenti

Trump rinvia al 9 luglio i dazi contro l’Unione Europea

Il presidente Donald Trump ha annunciato di aver deciso di posticipare al 9 luglio l’entrata in vigore dei dazi contro l’Unione Europea, inizialmente previsti per il 1° giugno. Il rinvio concede un’ulteriore finestra negoziale ai ventisette Paesi del blocco, che erano stati colti di sorpresa venerdì da una nuova minaccia di dazi fino al 50%.

L’annuncio è arrivato tramite un post sui social in cui il presidente ha spiegato di aver ricevuto una telefonata da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, che avrebbe chiesto un’estensione dei tempi. “È stato un mio privilegio concederla”, ha scritto Trump. Ai giornalisti ha aggiunto: “Ha detto che ci incontreremo rapidamente per cercare di trovare un’intesa”.

La proroga riporta le trattative al punto in cui si trovavano prima dell’escalation di venerdì 23 maggio, quando Trump ha affermato che i colloqui con l’UE stavano “andando da nessuna parte”, criticando una serie di pratiche europee considerate dannose per gli interessi statunitensi, tra cui l’imposizione dell’IVA, le multe contro aziende americane e le regolamentazioni giudicate eccessive. Il presidente aveva minacciato dazi fino al 50% sulle importazioni europee e nuovi dazi del 25% su iPhone e altri dispositivi elettronici prodotti all’estero.

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, i funzionari europei sono rimasti spiazzati da questa svolta, poiché ritenevano di aver compiuto progressi nei negoziati avviati in aprile. In quell’occasione, Trump aveva annunciato dazi “reciproci” al 20%, salvo poi sospenderli per 90 giorni per favorire il dialogo. L’inasprimento improvviso ha riacceso le tensioni, spingendo von der Leyen a chiedere formalmente più tempo.

In una dichiarazione pubblicata sulla piattaforma X, von der Leyen ha affermato che l’UE è “pronta a far avanzare rapidamente e con decisione i negoziati”, sottolineando che “per raggiungere un buon accordo, sarà necessario tempo fino al 9 luglio”.

La divergenza tra Washington e Bruxelles riguarda anche la gestione dei rapporti commerciali con la Cina. Sebbene l’UE abbia mostrato disponibilità a collaborare con gli Stati Uniti per contrastare i sussidi cinesi in settori strategici come quello siderurgico, le due parti non hanno ancora definito una posizione comune.

Trump ha più volte definito l’Unione Europea un’entità “creata per approfittare degli Stati Uniti”, denunciando il persistente disavanzo commerciale americano con il continente. Le autorità europee, da parte loro, hanno respinto alcune richieste di Washington, in particolare sul fronte dell’IVA, ritenuta non negoziabile. Inoltre, diversi ministri europei hanno ribadito il rifiuto di accettare un accordo che mantenga in vigore l’attuale dazio di base del 10% imposto dagli Stati Uniti, una concessione che il Regno Unito ha accettato all’inizio di maggio nel suo accordo bilaterale con Washington.

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