Trump rilancia una serie di teorie del complotto
Il presidente rilancia un video deepfake sui "MedBed", letti ospedalieri inesistenti capaci di curare qualsiasi malattia, e accusa l'FBI di aver infiltrato agenti tra gli assalitori del 6 gennaio 2021.

Il presidente Donald Trump ha condiviso ieri sul suo social network Truth Social contenuti che hanno sollevato nuove polemiche. Il primo è un video che sembra provenire da Fox News ma che in realtà è un falso creato con l'intelligenza artificiale. Nel video si vede una versione deepfake di Trump seduto alla Casa Bianca che promette che "ogni americano riceverà presto la propria tessera MedBed" per accedere a nuovi "ospedali MedBed". Il post è stato cancellato nella tarda mattinata di oggi.
I "MedBed" sono al centro di una teoria del complotto secondo cui esisterebbero letti ospedalieri dotati di tecnologie futuristiche in grado di curare qualsiasi malattia, rigenerare arti e ringiovanire le persone. Jonathan Jarry della McGill University ha spiegato di recente che nessuno possiede foto reali di questi letti "perché, diciamolo chiaramente, non esistono". Una parte dei sostenitori di questa teoria sono seguaci di QAnon che sostengono che questa tecnologia inesistente venga usata segretamente per tenere in vita John F. Kennedy Jr.
Il secondo post condiviso da Trump riguarda l'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. Il presidente ha affermato, senza alcuna base fattuale, che l'FBI avrebbe "segretamente inserito 274 agenti dell'FBI nella folla poco prima e durante" la rivolta al Campidoglio, dove probabilmente avrebbero agito "come agitatori e insurrezionalisti". Trump ha puntato il dito contro Christopher Wray, accusando l'allora direttore dell'FBI di "aver mentito" e paragonandolo a James Comey.

I giornalisti Kyle Cheney e Irie Sentner di Politico hanno ricostruito che i commenti di Trump derivano da articoli pubblicati venerdì su media conservatori che sembrano confondere la risposta dell'FBI all'attacco del 6 gennaio con teorie del complotto secondo cui l'agenzia avrebbe infiltrato agenti sotto copertura per innescare l'attacco.
Il direttore dell'FBI Kash Patel ha risposto al post ieri sera, dichiarando a Brie Stimson di Fox News che sì, gli agenti erano presenti il 6 gennaio, ma per "una missione di controllo della folla dopo che la rivolta era stata dichiarata". Patel ha poi attaccato "una leadership corrotta che ha mentito al Congresso e al popolo americano su quello che è realmente accaduto", incanalando la rabbia di Trump contro Wray senza però nominare esplicitamente nessuno dei due uomini.