Trump raddoppia i dazi sulla Cina
Il presidente americano annuncia tariffe al 100% aggiuntive e restrizioni sui software dopo le mosse di Pechino sulle terre rare. Wall Street crolla

Donald Trump ha annunciato venerdì 10 ottobre un drastico aumento del 100% dei dazi sui prodotti cinesi, che si aggiungono al 30% già in vigore. La decisione arriva dopo che Pechino ha imposto nuovi controlli all'esportazione di terre rare, materiali essenziali per l'industria tecnologica.
Il presidente americano ha comunicato la sua decisione attraverso un post su Truth Social nel pomeriggio di venerdì. "Gli Stati Uniti d'America imporranno una tariffa del 100% sulla Cina, oltre a qualsiasi tariffa che stanno attualmente pagando", ha scritto Trump. Le nuove misure entreranno in vigore il primo novembre o anche prima.
La mossa rappresenta una escalation drammatica dopo mesi di relativa tregua commerciale tra le due superpotenze economiche. Secondo fonti della Casa Bianca, i dazi totali su alcuni prodotti potrebbero raggiungere il 150% o addirittura il 200%, considerando le tariffe già esistenti su settori specifici come acciaio, alluminio, rame, prodotti farmaceutici e mobili.
La Cina controlla circa il 70% della fornitura globale di terre rare. Questi minerali sono fondamentali per le industrie ad alta tecnologia, inclusi automobili, difesa e semiconduttori. Giovedì il ministero del commercio cinese ha annunciato che dal primo dicembre le entità straniere dovranno ottenere una licenza per esportare prodotti che contengono più dello 0,1% di terre rare provenienti dalla Cina o prodotti utilizzando tecnologie cinesi di estrazione e raffinazione.
Trump ha definito la posizione commerciale della Cina "straordinariamente aggressiva". Nel suo post ha accusato Pechino di aver inviato "una lettera estremamente ostile al mondo" annunciando controlli su larga scala delle esportazioni. "Questo riguarda TUTTI i Paesi, senza eccezione, ed era ovviamente un piano ideato da loro anni fa", ha scritto il presidente. "È assolutamente inaudito nel commercio internazionale e una disgrazia morale nel trattare con altre nazioni".
Oltre ai dazi, Trump ha annunciato che dal primo novembre gli Stati Uniti imporranno controlli all'esportazione su "tutti i software critici" verso la Cina. Questa misura si aggiunge alle restrizioni già esistenti sulla vendita di tecnologie americane, inclusi alcuni chip per l'intelligenza artificiale di Nvidia che erano stati precedentemente limitati.
I mercati finanziari hanno reagito negativamente all'annuncio. Wall Street ha chiuso in forte ribasso venerdì: il Dow Jones è sceso dell'1,90%, perdendo 878 punti. L'indice S&P 500 ha perso il 2,71% mentre il Nasdaq, concentrato sui titoli tecnologici, è crollato del 3,56%. Tutti i guadagni delle ultime due settimane sono stati cancellati.
La decisione di Trump arriva dopo quella che sembrava essere una fase di distensione. A settembre il presidente aveva avuto una conversazione definita "molto produttiva" con Xi Jinping, la terza dall'inizio dell'anno. Trump aveva anche parlato di un possibile viaggio in Cina nel 2026 e di una visita del leader cinese negli Stati Uniti.
"È stata davvero una sorpresa", ha ammesso Trump, annunciando che probabilmente annullerà l'incontro previsto con Xi Jinping al summit della Cooperazione Economica Asia-Pacifico in Corea del Sud. "Dovevo incontrare il presidente Xi tra due settimane ma non sembra più esserci alcuna ragione per farlo", ha scritto.
La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina si sta intensificando su più fronti. Venerdì la Cina ha annunciato l'imposizione di diritti "speciali" alle navi americane nei suoi porti, in risposta a misure simili annunciate dagli Stati Uniti in aprile. Le navi americane che arrivano in Cina dovranno pagare 400 yuan (48 euro) per tonnellata netta a partire dal 14 ottobre. La tariffa salirà a 640 yuan (78 euro) in aprile e aumenterà ogni anno.
Gli Stati Uniti avevano precedentemente annunciato tariffe portuali sulle navi cinesi che potrebbero raggiungere 1,8 milioni di dollari per una nave che trasporta 15.000 container. Un portavoce del ministero dei trasporti cinese ha definito l'iniziativa di Pechino "una mossa legittima per proteggere i diritti e gli interessi legali delle compagnie marittime cinesi".
A maggio Stati Uniti e Cina avevano raggiunto un accordo per ridurre i dazi reciproci. La Cina aveva abbassato le tariffe sui prodotti americani dal 125% al 10%, mentre gli Stati Uniti avevano ridotto le loro dal 145% al 30%. Questo accordo temporaneo doveva durare fino al 10 novembre.
Trump sostiene che "non è possibile che la Cina sia autorizzata a tenere il mondo in ostaggio". Ha accusato Pechino di avere questo piano "da tempo" e ha promesso che gli Stati Uniti risponderanno con forza. La Casa Bianca ha anche annunciato che milioni di prodotti cinesi vietati sono stati rimossi dalle piattaforme di commercio elettronico americane.