Trump proclama il cessate il fuoco, ma non è chiaro se sarà rispettato

Il presidente annuncia un accordo per fermare le ostilità, mediato dal Qatar. Ma nelle stesse ore, Teheran subisce attacchi e lancia missili su Israele. Tre morti a Beersheba, silenzio da parte di Tel Aviv.

Trump proclama il cessate il fuoco, ma non è chiaro se sarà rispettato

Nel mezzo di un conflitto ancora attivo, Donald Trump ha annunciato nella tarda serata di ieri di aver ottenuto un cessate il fuoco tra Israele e Iran. Il presidente statunitense ha dato la notizia attraverso un post su Truth Social, rivendicando un ruolo decisivo nell’accordo, presentato come il risultato di una mediazione condotta con l’aiuto del Qatar. Tuttavia, durante la notte in Medio Oriente, a Teheran si udivano esplosioni e l’Iran lanciava missili contro Israele, uccidendo tre persone a Beersheba. Alle 7.00 di questa mattina, Trump ha annunciato l'entrata in vigore della tregua chiedendo a Israele e Iran di non violarlo.

Secondo quanto annuncio da Trump, l'Iran avrebbe iniziato per primo a rispettare il cessate il fuoco, seguito dodici ore dopo da Israele. Se sarà rispettato, si tratterebbe della “fine ufficiale della guerra dei 12 giorni”, così come definita da Trump stesso. In un tono enfatico, il presidente americano ha ringraziato i due Paesi per "il coraggio e l’intelligenza” dimostrati, proclamando che la guerra “avrebbe potuto durare anni e distruggere il Medio Oriente”, ma che ciò “non è stato il caso e non accadrà mai”.

Nonostante queste dichiarazioni, sul terreno le ostilità hanno continuano per tutta la notte. Il ministro degli esteri iraniano, Abbas Araghtchi, ha smentito l’esistenza di un accordo formale, pur manifestando una disponibilità a fermare gli attacchi se Israele avesse sospeso i bombardamenti entro l’alba di martedì. Un cessate il fuoco condizionato, dunque, e tutt’altro che consolidato.

L’iniziativa diplomatica di Trump è in contrasto con l’azione unilaterale ordinata due giorni prima, quando gli aerei americani hanno bombardato tre impianti nucleari iraniani a Natanz, Isfahan e Fordo. Un’operazione condotta senza consultare gli altri firmatari dell’accordo sul nucleare iraniano, e in violazione del diritto internazionale. Tuttavia, il presidente continua a presentarsi come “l’uomo della pace”, affermando che non intende coinvolgere gli Stati Uniti in nuovi conflitti all’estero.

Il vice-presidente J. D. Vance ha commentato con entusiasmo su Fox News: “Abbiamo distrutto il programma nucleare iraniano. Nessun americano è morto. È incredibile”. Una valutazione ottimista non condivisa dagli esperti, che sollevano dubbi sulla reale portata dei danni inflitti e sulla sorte di circa 400 kg di uranio altamente arricchito ancora in possesso dell’Iran. Non vi sono prove satellitari che confermino che tale materiale si trovasse nei siti colpiti.

L’Iran, da parte sua, ha risposto con una controffensiva limitata e simbolica. Ha lanciato 14 missili contro la base americana di Al-Udeid in Qatar, di cui 13 sono stati intercettati. Il quattordicesimo ha mancato il bersaglio. La base era in gran parte evacuata, e non si sono registrate vittime. Il governo del Qatar ha condannato l’attacco come una “violazione flagrante della sovranità” e si è riservato il diritto di una risposta proporzionata.

Le autorità iraniane hanno sottolineato che la rappresaglia era calibrata e non mirava a un’escalation, ma a segnalare la volontà di tornare a una via diplomatica. A sostegno di questa linea, anche la scelta del Qatar come bersaglio — Paese che mantiene buoni rapporti con Teheran e Washington e che funge spesso da intermediario — è stata letta come un segnale di moderazione.

Tuttavia, la credibilità del cessate il fuoco rimane debole. L’agenzia statale iraniana ha confermato che le proprie forze hanno combattuto “fino all’ultimo minuto” prima dell’entrata in vigore della tregua. Intanto, l’esercito israeliano ha denunciato nuovi attacchi missilistici provenienti dall’Iran all’alba di martedì, che hanno causato almeno tre vittime. Le autorità di Tel Aviv non hanno rilasciato commenti ufficiali sul cessate il fuoco annunciato da Trump.

In Israele, il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva già dichiarato domenica che il Paese era “molto vicino” a raggiungere gli obiettivi del conflitto. Un cessate il fuoco potrebbe essere un accordo temporaneo vantaggioso per Tel Aviv, che potrebbe riservarsi la possibilità di future azioni militari in caso di sospette attività nucleari iraniane.

Secondo il Wall Street Journal, il ruolo del Qatar è stato cruciale per convincere Teheran ad accettare la proposta americana di tregua, dopo essere stati informati del via libera anche da parte israeliana. Ma la tenuta del cessate il fuoco dipenderà ora dalla volontà dei due Paesi di rispettare gli impegni, in un clima ancora instabile e segnato dalla possibilità di nuove escalation.

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