Trump firma un ordine esecutivo che obbliga a richiedere documenti di identità per registrarsi al voto alle elezioni federali
Gli esperti elettorali contestano la legalità della misura, temendo che milioni di americani potrebbero essere privati del diritto di voto, e parlando apertamente di un tentativo di soppressione del voto.
Il presidente Donald Trump ha firmato un nuovo ordine esecutivo che impone ai cittadini americani di presentare documenti comprovanti la cittadinanza al momento della registrazione al voto.
Questa decisione rischia di impedire a milioni di cittadini statunitensi di esercitare il proprio diritto di voto.
Contenuto dell’ordine esecutivo
Ai sensi del nuovo provvedimento, la Election Assistance Commission dovrebbe modificare il modulo federale di registrazione degli elettori, richiedendo una prova documentale di cittadinanza emessa dal governo americano.
I documenti accettati includerebbero passaporti e REAL ID, ma non i certificati di nascita.
Inoltre, l’ordine esecutivo prevede il blocco dei fondi federali destinati alle elezioni agli Stati che non si adegueranno a tali nuove disposizioni.
La misura include anche il divieto agli Stati di conteggiare le schede elettorali per corrispondenza che arrivano dopo il giorno delle elezioni, anche se inviate in precedenza.
Per intenderci, alle elezioni dello scorso novembre sono stati 18 gli Stati che hanno consentito il conteggio delle schede via posta ricevute dopo il giorno delle elezioni a condizioni che fossero state timbrate dall’ufficio postale prima dell’Election Day.
Cos’è la registrazione al voto negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, a differenza dell’Italia e dei Paesi europei in generale, la registrazione al voto non avviene automaticamente al raggiungimento della maggiore età o tramite la residenza anagrafica.
Ogni cittadino americano deve invece registrarsi individualmente presso il proprio Stato di residenza per poter votare.
Tale registrazione richiede solitamente la presentazione di documenti che attestino la propria identità e, in alcuni casi, la cittadinanza, ma spesso basta anche il certificato di nascita.
Le proposte di riforma di questo sistema hanno spesso suscitato critiche, poiché molti cittadini, specialmente appartenenti a minoranze etniche e fasce socioeconomiche svantaggiate, incontrano difficoltà nell’ottenere documenti d’identità validi, sia per motivi economici che logistici.
Ad esempio, ottenere un passaporto o un REAL ID comporta costi e procedure burocratiche che non tutti possono affrontare facilmente, così come non tutti posseggono un auto e possono quindi permettersi di avere una patente di guida, uno dei documenti di identità più usati negli Stati Uniti.
Critiche e problemi legali
Esperti elettorali hanno immediatamente sollevato dubbi sulla legalità dell’iniziativa del presidente.
Wendy Weiser, vicepresidente del Brennan Center for Justice della New York University, ha definito l’ordine “illegale”, sottolineando che Trump non possiede l’autorità necessaria per imporre tali requisiti.
“Il presidente non può annullare una legge approvata dal Congresso che stabilisce chiaramente i requisiti per la registrazione degli elettori tramite modulo federale”, ha dichiarato Weiser, prevedendo imminenti azioni legali contro la misura.
Anche Rick Hasen, professore di diritto all’UCLA, ha espresso una posizione simile, affermando sul suo blog che “l’obiettivo qui è la pura e semplice soppressione del voto”.
Hasen ha sottolineato che Trump non ha alcun potere di controllo diretto sulla Election Assistance Commission, rendendo quindi dubbia la legittimità dell’ordine esecutivo.
Conseguenze pratiche
Gli esperti sostengono che, se attuata, questa misura potrebbe negare il diritto di voto a milioni di cittadini americani, soprattutto coloro che non hanno accesso immediato ai documenti richiesti, in gran parte esponenti delle minoranze etniche o dei gruppi demografici più disagiati.
Questo nuovo ordine esecutivo rischia, dunque, di complicare ulteriormente il processo elettorale, escludendo una parte significativa degli elettori.
La comunità legale e le associazioni per i diritti civili si stanno ora preparando a contrastare in tribunale questa ennesima iniziativa dell’Amministrazione Trump, che appare destinata a scatenare un nuovo conflitto politico e giudiziario sulla questione del diritto di voto negli Stati Uniti.