Trump firma ordine esecutivo per smantellare 7 agenzie federali, inclusa quella che controlla Voice of America
L'iniziativa rientra nel più ampio progetto presidenziale di riduzione dell'apparato federale portato avanti dall’Amministrazione Trump.

Il presidente Donald Trump ha firmato ieri un nuovo ordine esecutivo che mira a smantellare sette agenzie federali aggiuntive, tra cui quella che supervisiona Voice of America e altri media finanziati dal governo americano in tutto il mondo.
Il provvedimento si inserisce nel più ampio sforzo della sua Amministrazione volto a ridimensionare l'apparato governativo.
L'ordine esecutivo dirige i responsabili delle agenzie a eliminare tutte le funzioni che non sono imposte per legge.
Devono inoltre "ridurre l'esecuzione delle loro funzioni statutarie e del personale associato alla presenza e funzione minima richiesta dalla legge", come specificato nel documento.
Il ruolo chiave della U.S. Agency for Global Media
Tra le agenzie nel mirino figura la U.S. Agency for Global Media, l'ente che controlla Voice of America.
Questa organizzazione, con un budget di circa 270 milioni di dollari e più di 2.000 dipendenti, finanzia anche Radio Free Europe/Radio Liberty e Radio Free Asia, trasmettendo in 49 lingue e raggiungendo settimanalmente un pubblico stimato di oltre 361 milioni di persone.
Il provvedimento, come molte delle iniziative intraprese dal presidente nel suo ambizioso progetto di riduzione del governo, sembra mettere alla prova i limiti della sua autorità.
La U.S. Agency for Global Media, ad esempio, è statutariamente costituita come agenzia indipendente dal Congresso, che nel 2020 ha approvato una legge volta a limitare il potere del suo amministratore delegato nominato dal presidente.
Le emittenti mediatiche dell'agenzia hanno lo scopo di fornire notizie imparziali al pubblico internazionale, ma Trump ha criticato le loro decisioni editoriali fin dal suo primo mandato.
Il presidente aveva già suscitato timori all'interno dell'agenzia nominando Kari Lake, una fedele sostenitrice che si è candidata senza successo come governatrice e senatrice in Arizona, a guidarla.
Le altre agenzie prese di mira
Le altre agenzie prese di mira dall'ordine esecutivo sono:
- il Federal Mediation and Conciliation Service, che opera per prevenire e risolvere vertenze sindacali;
- il Woodrow Wilson International Center for Scholars, un think tank non partitisan;
- l'Institute of Museum and Library Services, che finanzia musei, biblioteche e archivi;
- lo U.S. Interagency Council on Homelessness, che lavora per prevenire e combattere il fenomeno dei senzatetto;
- il Community Development Financial Institutions Fund, che fornisce assistenza finanziaria alle comunità in difficoltà;
- la Minority Business Development Agency, che mira a sostenere le imprese gestite da esponenti delle minoranze etniche.
Entro sette giorni, i responsabili di queste entità dovranno presentare a Russell Vought, direttore dell'Office of Management and Budget, i loro piani per conformarsi all'ordine e delineare quali delle loro funzioni sono richieste per legge.
Dall'insediamento di Trump, il miliardario Elon Musk e il suo Department of Government Efficiency hanno cercato di ridisegnare drasticamente il governo federale tagliando personale e programmi.
Martedì, il Dipartimento dell'Istruzione ha annunciato il licenziamento di oltre 1.300 lavoratori e, dopo che centinaia hanno accettato pacchetti per la fuoriuscita anticipata, si prevede che alla fine l'agenzia resterà con circa la metà del numero di dipendenti con cui ha iniziato l'anno.
Il gruppo di Musk ha vantato di aver fatto risparmiare miliardi di dollari ai contribuenti, sebbene le sue affermazioni siano state indebolite dalla pubblicazione di dati pieni di errori.
Alcuni dei suoi sforzi sono stati inoltre bloccati dai giudici federali, compreso giovedì, quando due sentenze hanno ordinato alle agenzie di reintegrare migliaia di dipendenti federali licenziati il mese scorso perché avevano uno status probatorio.