Trump difende la procuratrice generale dopo le critiche sul caso Epstein
Il presidente respinge le pressioni interne al movimento MAGA: “Siamo una squadra”

Il presidente Donald Trump ha difeso pubblicamente la procuratrice generale Pam Bondi, cercando di contenere una crescente rivolta interna al suo stesso schieramento politico in merito all’indagine su Jeffrey Epstein. In un messaggio pubblicato sabato su Truth Social, la piattaforma di sua proprietà, Trump ha dichiarato: “Che succede con i miei ‘ragazzi’ e, in certi casi, con le ‘ragazze’? Stanno attaccando la procuratrice generale Pam Bondi, che sta facendo un LAVORO FANTASTICO! Siamo una squadra, MAGA, e non mi piace quello che sta succedendo.”
La presa di posizione arriva dopo che alcune delle voci più influenti nell’universo MAGA hanno chiesto la rimozione di Bondi, criticando la gestione dell’indagine su Epstein da parte dell’amministrazione. Tra i più accesi, la commentatrice di estrema destra Laura Loomer, che ha accusato Bondi di non aver mantenuto le promesse fatte prima delle elezioni del 2024 sul caso Epstein.
Durante la campagna elettorale e nei mesi successivi, Trump e i suoi più stretti collaboratori — tra cui Bondi stessa, l’attuale direttore dell’FBI Kash Patel e il vicedirettore Dan Bongino — avevano alimentato teorie del complotto riguardo alla morte di Epstein, avvenuta nel 2019 in un carcere di New York. Sostenevano che il finanziere, condannato per reati sessuali, potesse essere stato ucciso per mettere a tacere informazioni compromettenti su figure di spicco dell’élite statunitense e internazionale.
Una delle promesse più ricorrenti era la pubblicazione di una presunta “lista di clienti” che avrebbe provato i legami tra Epstein e personaggi influenti, in uno schema di ricatto. Tuttavia, secondo una dichiarazione congiunta diffusa questa settimana dal Dipartimento di Giustizia e dall’FBI, Epstein si è tolto la vita e non esiste alcun elenco compromettente.
La smentita ufficiale ha provocato un’ondata di reazioni tra i sostenitori del presidente. Le critiche si sono concentrate in particolare su Bondi, accusata di aver rallentato le indagini o addirittura di averle insabbiate. Alcuni commentatori hanno ipotizzato un conflitto interno tra Bondi e altri membri dell'amministrazione, tra cui Bongino, noto per aver più volte rilanciato teorie complottiste sul caso Epstein quando era attivo come podcaster.
In risposta a queste voci, l'amministrazione ha smentito con forza le indiscrezioni secondo cui Bongino starebbe valutando le dimissioni. “Le teorie del complotto non sono vere, non lo sono mai state”, ha scritto su X Kash Patel, che ha ribadito la propria lealtà a Trump: “È un onore servire il presidente degli Stati Uniti @realDonaldTrump — e continuerò a farlo finché lo vorrà.”
Nel suo messaggio su Truth Social, Trump ha invitato i suoi sostenitori a lasciar perdere la questione Epstein, definendola una perdita di tempo: “Abbiamo un’AMMINISTRAZIONE PERFETTA, DI CUI TUTTO IL MONDO PARLA, e persone ‘egoiste’ cercano di danneggiarla, per colpa di un tizio che non muore mai, Jeffrey Epstein. Da anni non si parla d’altro che di Epstein.”
Il presidente ha inoltre sostenuto che eventuali dossier compromettenti siano stati scritti da esponenti delle passate amministrazioni democratiche, suggerendo che l’attuale governo non ne ha alcuna responsabilità. Ha quindi chiesto di concentrare le energie su altre priorità, in particolare sulle indagini relative alle presunte elezioni truccate, un’altra teoria priva di fondamento che continua ad avere grande eco tra la base MAGA.
“LASCIATE FARE IL SUO LAVORO A PAM BONDI — È BRAVA!”, ha insistito Trump. “Manteniamo le cose così e non sprechiamo tempo ed energie su Jeffrey Epstein, uno di cui a nessuno importa. Grazie per l’attenzione!”