Trump chiede di fermare il processo a Netanyahu: “Israele sta perseguitando un eroe”

Il presidente degli Stati Uniti interviene a favore del premier israeliano sotto processo per corruzione, parlando di “caccia alle streghe” e lodandone la condotta durante la guerra con l’Iran

Trump chiede di fermare il processo a Netanyahu: “Israele sta perseguitando un eroe”
White House

Il presidente Donald Trump ha chiesto la cancellazione immediata del processo per corruzione a carico del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, o in alternativa la concessione di una grazia. L’appello è stato pubblicato su Truth Social.

Netanyahu è imputato in Israele per tre reati: corruzione, frode e abuso d’ufficio. Le accuse si concentrano su regali per un valore superiore a 200.000 dollari ricevuti da uomini d’affari e su presunti favori normativi concessi a un magnate delle telecomunicazioni in cambio di una copertura mediatica favorevole. Il sito di informazione coinvolto nella vicenda apparteneva infatti all’imprenditore beneficiario delle misure favorevoli. Il procedimento, aperto da quattro anni, ha subito numerosi rallentamenti anche a causa delle strategie dilatorie adottate dalla difesa di Netanyahu. Secondo l’ex direttore dello Shin Bet, il premier avrebbe persino tentato di sfruttare i propri poteri esecutivi per posticipare il processo.

Nel messaggio pubblicato online, Trump si è detto “scioccato nell’apprendere” che, anche dopo la guerra con l’Iran, Israele stia proseguendo “questa ridicola caccia alle streghe” nei confronti di Netanyahu. Il presidente ha ricordato che lui e il primo ministro “hanno appena attraversato l’INFERNO insieme” durante il conflitto, definendo il risultato come “qualcosa che nessuno pensava fosse possibile”: l’eliminazione completa di quella che ha descritto come “una delle più grandi e potenti armi nucleari al mondo”.

Trump ha criticato la decisione di convocare Netanyahu in tribunale per la ripresa del processo, prevista per lunedì. A suo dire, si tratterebbe di un’azione “politicamente motivata” volta a infliggere un danno personale al premier israeliano. Ha inoltre sottolineato che nessun altro leader avrebbe potuto collaborare meglio con Washington durante il conflitto con Teheran. “Sono stati gli Stati Uniti d’America a salvare Israele, e ora saranno gli Stati Uniti d’America a salvare Netanyahu”, ha scritto, definendo il primo ministro un “grande eroe” e sostenendo che il procedimento “dovrebbe essere CANCELLATO, IMMEDIATAMENTE, o dovrebbe essere concessa una grazia”.

Il post ha suscitato reazioni contrastanti in Israele. Netanyahu ha ringraziato pubblicamente Trump per il suo sostegno. In un messaggio in ebraico pubblicato su X, accompagnato da una traduzione delle parole del presidente statunitense, il premier ha scritto: “Grazie, presidente Trump, per il tuo commovente sostegno a me e il tuo tremendo sostegno a Israele e al popolo ebraico”. Ha aggiunto che continuerà a lavorare insieme agli Stati Uniti “per sconfiggere i nostri nemici comuni, liberare i nostri ostaggi e ampliare rapidamente il cerchio della pace”.

I ministri del governo israeliano hanno accolto positivamente l’intervento di Trump, lodandone l’alleanza con Netanyahu e il sostegno a Israele. Di segno opposto le reazioni delle forze di opposizione, che hanno denunciato l’iniziativa del presidente americano come un’interferenza impropria in un processo giudiziario interno.

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