Trump avvia lo smantellamento del Dipartimento dell'Istruzione americano
Il presidente americano ha firmato un decreto che riduce drasticamente le prerogative del ministero a favore degli Stati. Pur mantenendo alcuni programmi di supporto economico come il Title I e le borse Pell, l'amministrazione intende ridimensionare un'istituzione.
Circondato da bambini seduti dietro banchi scolastici, Donald Trump ha dato seguito a una delle sue promesse elettorali firmando giovedì 20 marzo alla Casa Bianca un decreto presidenziale che mira a ridimensionare significativamente il Dipartimento dell'Istruzione statunitense. Non potendo procedere alla completa eliminazione del ministero - che richiederebbe una super maggioranza di 60 voti su 100 al Senato - il presidente ha optato per un drastico ridimensionamento delle sue competenze a favore dei singoli Stati.
L'amministrazione Trump ha già ridotto della metà il personale del dipartimento attraverso piani di dimissioni volontarie, e ora intende trasferire gran parte delle sue prerogative agli Stati. Il presidente ha definito questa mossa come una questione di "buon senso".
Durante la cerimonia, Trump ha sottolineato i risultati insoddisfacenti degli studenti americani nelle valutazioni nazionali, citando come esempi virtuosi "la Norvegia, la Danimarca e la Svezia". Il decreto fa riferimento alla recente valutazione NAEP, secondo cui il 70% degli alunni di quarta elementare si trova al di sotto del livello di lettura corrente in inglese, e il 72% non raggiunge le competenze richieste in matematica.
È importante sapere che il Dipartimento dell'Istruzione non impone alle scuole metodologie o contenuti didattici specifici. Gli istituti godono di ampia autonomia in materia. Anche sul piano finanziario, un recente studio del Pew Research Center ha ricordato che il governo federale ha fornito solo il 13,6% dei finanziamenti per l'istruzione primaria e secondaria nel 2022.
In realtà, la strategia educativa della Casa Bianca sembra orientata a mantenere un apparato amministrativo federale fortemente ridimensionato e politicamente riorientato, con l'obiettivo di difendere i diritti dei genitori sull'educazione dei loro figli. A capo del dipartimento è stata nominata Linda McMahon, moglie di Vince McMahon, lo storico dirigente della più importante organizzazione di wrestling americana, caduto in disgrazia a causa di scandali sessuali.
Il Dipartimento dell'Istruzione, creato nel 1979 dal presidente Jimmy Carter con l'obiettivo di promuovere l'uguaglianza di opportunità, è stato immediatamente oggetto di contestazioni. Durante la campagna elettorale del 1980, il repubblicano Ronald Reagan aveva strenuamente sostenuto la sua soppressione, ma una volta eletto non era riuscito a realizzare questo proposito, incontrando l'opposizione dei democratici al Congresso.
Trump ha assicurato che programmi come il Title I, destinato alle scuole con numerosi bambini provenienti da famiglie a basso reddito, e le iniziative di sostegno per gli studenti con bisogni specifici saranno "interamente preservati". Lo stesso vale per le borse di studio Pell, rivolte agli studenti che non possono permettersi di pagare tutte le tasse universitarie. Tuttavia, ha precisato che questi programmi saranno "redistribuiti ad altre agenzie e dipartimenti". Il decreto spiega inoltre che il portafoglio del debito studentesco - che ammonta a 1.600 miliardi di dollari - non può essere gestito dal ministero, che non è "una banca".