Trump accusa la Cina di aver violato l'accordo commerciale e minaccia nuove azioni
Il presidente denuncia su Truth Social la rottura della tregua commerciale firmata il 12 maggio. L'intesa aveva ridotto i dazi dal 145% al 30% per 90 giorni.

Il presidente Trump ha accusato oggi la Cina di aver violato completamente l'accordo commerciale siglato tra i due paesi all'inizio del mese, riaccendendo le tensioni sulla questione dei dazi proprio mentre i tribunali federali stanno smantellando la sua campagna tariffaria su altri fronti.
L'accordo in questione era stato annunciato il 12 maggio scorso da Stati Uniti e Cina, a seguito di colloqui svoltisi in Svizzera. L'intesa prevedeva un periodo di 90 giorni durante il quale entrambi i Paesi avrebbero ridotto i dazi reciprocamente mentre proseguivano i negoziati commerciali. Il patto aveva comportato una significativa riduzione dei dazi americani sui beni cinesi, passando dal 145% al 30%, spostando di fatto il regime da un embargo commerciale completo ad un dazio comunque gravoso.
Negli ultimi giorni erano emersi però segnali che la distensione non stesse procedendo come previsto, fino all'esplosione di questa mattina da parte del presidente americano. Trump ha affidato le sue accuse al social Truth Social, scrivendo:
"Grazie a questo accordo, tutto si è rapidamente stabilizzato e la Cina è tornata agli affari come al solito. Tutti erano felici! Questa è la buona notizia!!!"
Il presidente ha poi aggiunto la parte più critica del suo messaggio:
"La cattiva notizia è che la Cina, forse non sorprendentemente per alcuni, HA TOTALMENTE VIOLATO IL SUO ACCORDO CON NOI. Questo è il ringraziamento per essere un BRAVO RAGAZZO!"

La formulazione utilizzata da Trump indica chiaramente la sua intenzione di abbandonare l'approccio collaborativo adottato nelle settimane precedenti. Ma, al momento, non è chiaro quali azioni concrete Trump possa intraprendere contro la Cina in risposta a quelle che considera violazioni dell'accordo.
La riduzione dei dazi avrebbe dovuto rimanere in vigore fino al 12 agosto, secondo i termini dell'intesa originale. La situazione si è complicata ulteriormente considerando che un tribunale federale ha stabilito che i dazi imposti da Trump alla Cina erano comunque illegali, anche se questa sentenza è stata temporaneamente sospesa.
L'ambasciata cinese a Washington non ha immediatamente risposto alle richieste di commento riguardo al post del presidente Trump. La mancanza (per ora) di una reazione ufficiale da parte di Pechino lascia aperte diverse interpretazioni sulla natura specifica delle violazioni denunciate dall'Amministrazione americana e sulla possibile risposta cinese.
La crisi dell'accordo commerciale rappresenta, ad ogni modo, un ulteriore elemento di instabilità in un contesto già complesso, dove le politiche commerciali di Trump si stanno scontrando con opposizioni sia giudiziarie che diplomatiche, mentre il presidente cerca di mantenere una posizione di forza nei rapporti commerciali internazionali.