Prezzi al dettaglio delle uova ai massimi storici negli Stati Uniti: 6,23 dollari a decina nonostante il calo all'ingrosso

Le quotazioni al dettaglio non riflettono ancora la discesa dei prezzi all’ingrosso. Influenza aviaria, ritardi nella produzione e normative locali tra i principali fattori. Indagine antitrust in corso su Cal-Maine Foods.

Prezzi al dettaglio delle uova ai massimi storici negli Stati Uniti: 6,23 dollari a decina nonostante il calo all'ingrosso
Immagine creata dall'intelligenza artificiale. Fonte: ChatGPT

Nel mese di marzo, il prezzo delle uova negli Stati Uniti ha toccato un nuovo massimo storico, raggiungendo 6,23 dollari a decina, secondo i dati pubblicati giovedì dal Consumer Price Index (CPI).

Il dato ha colto di sorpresa molti analisti, soprattutto perché i prezzi all’ingrosso avevano iniziato a mostrare segnali di rallentamento, e non si erano registrati nuovi focolai significativi di influenza aviaria durante il mese appena trascorso.

Discrepanza tra prezzi all'ingrosso ed al dettaglio

Il motivo della differenza tra i prezzi all’ingrosso e quelli al dettaglio è stato analizzato da diversi esperti. Secondo Jada Thompson, economista agricola presso l’Università dell’Arkansas, il calo dei prezzi all’ingrosso è cominciato solo a metà marzo — troppo tardi per influire sulla media mensile dei prezzi al consumo.

Questo ritardo ha contribuito al mantenimento di prezzi elevati nei punti vendita, nonostante la tendenza in discesa nei mercati all’origine. Ad influenzare l’andamento dei prezzi continuano a essere anche le conseguenze della recente epidemia di influenza aviaria. Tra gennaio e febbraio, più di 30 milioni di galline ovaiole sono state abbattute per contenere la diffusione del virus, con un impatto significativo sull’offerta.

Nel mese di marzo, gli abbattimenti si sono ridotti a 2,1 milioni di volatili, nessuno dei quali proveniente da allevamenti destinati alla produzione di uova. Tuttavia, gli effetti dei focolai precedenti si fanno ancora sentire: la ricostituzione degli allevamenti richiede mesi, poiché le nuove galline iniziano a deporre solo dopo circa sei mesi di crescita.

Secondo i dati del Dipartimento dell’Agricoltura, a inizio marzo negli Stati Uniti erano presenti circa 285 milioni di galline ovaiole, in calo rispetto ai 293 milioni di febbraio e ben al di sotto dei 315 milioni registrati prima dell’epidemia.

Questo squilibrio tra domanda e offerta ha, dunque, contribuito al mantenimento dei prezzi elevati, malgrado i segnali positivi nei mercati all’ingrosso.

Le dichiarazioni di Trump e le differenze tra Stati

Questi dati arrivano dopo che, durante un evento alla Casa Bianca dedicato all’annuncio dei nuovi dazi, il presidente Donald Trump aveva rivendicato il rallentamento dei prezzi all’ingrosso come un risultato delle politiche della sua Amministrazione.

"Ora abbiamo molte uova e sono molto più economiche," ha dichiarato, lodando l’operato del Dipartimento dell’Agricoltura e del suo segretario, Brooke Rollins. Tuttavia, molti esperti invitano alla cautela: le misure adottate finora, focalizzate sul rafforzamento delle difese contro il virus, avranno effetti concreti solo sul lungo periodo.

Il costo delle uova continua, inoltre, a variare notevolmente a seconda dello Stato. In California, dove la legge impone che le uova provengano da galline allevate a terra, una decina di uova costa in media 6,34 dollari. In Nebraska, a Omaha, dove non esistono restrizioni simili, lo stesso prodotto era venduto a 4,97 dollari.

Indagine federale su Cal-Maine Foods

L’aumento dei prezzi ha attirato anche l’attenzione delle autorità federali. Cal-Maine Foods, il principale produttore di uova degli Stati Uniti con una quota di mercato del 20%, ha confermato di essere oggetto di un’indagine da parte della divisione antitrust del Dipartimento di Giustizia. L’indagine riguarda gli aumenti di prezzo registrati negli scorsi mesi. L’azienda ha dichiarato di collaborare pienamente con le autorità.

Nel trimestre conclusosi il 1º marzo, Cal-Maine ha riportato un utile netto di 508,5 milioni di dollari, più che triplicato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I ricavi sono quasi raddoppiati, raggiungendo 1,42 miliardi di dollari, trainati principalmente dall’aumento dei prezzi di vendita.

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