Piano espulsioni di Trump: emergono i primi ostacoli

L'ambizioso programma della Casa Bianca si scontra con limiti strutturali e carenze di risorse, mentre l'Amministrazione Trump richiede al Congresso 175 miliardi di dollari di fondi aggiuntivi.

Piano espulsioni di Trump: emergono i primi ostacoli
Foto di Julie Ricard / Unsplash

Le promesse del presidente Trump sulle "milioni e milioni" di espulsioni di immigrati irregolari si stanno scontrando con una dura realtà operativa, che evidenzia significativi limiti nelle risorse governative a meno di quattro settimane dall'inizio della nuova amministrazione.

La situazione ha spinto la Casa Bianca a richiedere al Congresso uno stanziamento immediato di 175 miliardi di dollari per potenziare l'Immigration and Customs Enforcement (ICE).

"Alla fine, dobbiamo semplicemente spendere denaro", ha dichiarato il senatore Tommy Tuberville (R-Ala.) durante un'intervista alla Casa Bianca, aggiungendo che "sfortunatamente i contribuenti americani dovranno pagare il conto".

I dati attuali mostrano che gli agenti ICE e le altre agenzie stanno effettuando tra i 600 e i 1.100 arresti al giorno, secondo quanto riportato dalla Casa Bianca e dall'ICE su X.

Questo ritmo porterebbe a circa 25.000 arresti nel primo mese di presidenza Trump, una cifra significativamente inferiore all'obiettivo di un milione di espulsioni annue proposto dal vicepresidente Vance durante la campagna elettorale.

Le difficoltà strutturali

La carenza di spazi detentivi ha già costretto al rilascio di oltre 460 persone arrestate attraverso il programma "catch and release", che prevede il monitoraggio degli immigrati e il loro impegno a presentarsi alle udienze dei tribunali dell'immigrazione.

"Il sistema non è stato generalmente creato per espellere così tante persone, per espellere milioni di persone", ha spiegato Adriel D. Orozco, consulente politico senior dell'American Immigration Council.

Il responsabile della sicurezza al confine Tom Homan punta a incrementare gli spazi detentivi fino a 100.000 posti letto, più del doppio dell'attuale capacità dell'ICE, che può ospitare circa 41.500 persone al giorno ed è quasi al completo.

Per raggiungere questo obiettivo, l'Amministrazione Trump sta coinvolgendo appaltatori privati, altre agenzie governative e carceri locali. Tra le strategie più significative emerge il piano di utilizzare la base navale di Guantanamo Bay, a Cuba, per ospitare fino a 30.000 detenuti.

CoreCivic, una società privata che gestisce 12 strutture con contratti ICE in tutti gli Stati Uniti, ha presentato una proposta per fornire accesso a ulteriori 28.000 posti letto, mantenendo contatti quotidiani con il team di Trump.

Problematiche operative e comunicative

La Casa Bianca, che inizialmente aveva enfatizzato la pubblicità degli arresti e delle retate nei media come strategia per incoraggiare l'"auto-espulsione", sta ora riconsiderando questo approccio.

Homan ha evidenziato preoccupazioni per la sicurezza operativa, suggerendo di limitare la presenza dei media durante le operazioni per proteggere gli agenti.

L'Amministrazione deve Trump inoltre affrontare una significativa carenza di personale. Secondo le stime dell'American Immigration Council, per raggiungere l'obiettivo di un milione di arresti annui, l'ICE necessiterebbe di 30.000 nuovi agenti e personale, con un costo stimato di 7 miliardi di dollari all'anno.

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