OpenAI acquisisce IO di Jony Ive per 6,5 miliardi di dollari

La società guidata da Sam Altman punta a superare l'era degli smartphone con nuovi dispositivi basati sull'intelligenza artificiale, sviluppati insieme all'ex designer di Apple, Jony Ive.

OpenAI acquisisce IO di Jony Ive per 6,5 miliardi di dollari

OpenAI, azienda leader mondiale nel settore dell'intelligenza artificiale, ha annunciato ieri l'acquisizione di IO, startup fondata appena un anno fa da Jony Ive, noto ex dirigente e designer Apple responsabile dell'iPhone. L'operazione, valutata 6,5 miliardi di dollari e interamente realizzata tramite azioni, rappresenta la più grande acquisizione mai effettuata da OpenAI.

Il progetto prevede lo sviluppo di una nuova generazione di prodotti pensati specificamente per l'intelligenza artificiale generale (AGI), un tipo di tecnologia in grado di replicare capacità cognitive umane. L'accordo integra nel team di OpenAI Ive e circa 55 ingegneri e ricercatori di IO. Lo studio di design di Ive, LoveFrom, rimarrà indipendente, pur assumendo un ruolo chiave nella guida creativa e nella progettazione dell'hardware che aiuterà le persone a interagire più efficacemente con le nuove tecnologie.

Durante un'intervista congiunta, Sam Altman, CEO di OpenAI, e Jony Ive non hanno svelato dettagli precisi sui dispositivi che intendono realizzare, limitandosi a indicare che maggiori informazioni saranno rese pubbliche il prossimo anno. Ive ha descritto le ambizioni del progetto come "galattiche" e finalizzate a creare "prodotti straordinari che elevino l'umanità". Altman ha dichiarato:

"Stiamo aspettando la prossima grande cosa da 20 anni. Vogliamo offrire qualcosa che superi i prodotti tradizionali attualmente in uso".

Verso l’era dell’ambient computing

Il progetto di Altman e Ive mira a superare l'attuale centralità degli smartphone, dominanti dal lancio dell'iPhone nel 2007, accelerando l'ingresso nella cosiddetta era dell'ambient computing, caratterizzata da dispositivi come ciondoli o occhiali intelligenti che sfruttano l'intelligenza artificiale per interpretare il mondo circostante in tempo reale.

Precedentemente, Altman aveva già investito in Humane, azienda che seguiva una visione simile e che però ha chiuso dopo il fallimento del proprio dispositivo.

Ive ha espresso una personale responsabilità riguardo agli effetti negativi dell’iPhone, tra cui ansia e distrazione continua, e ha spiegato che questa consapevolezza lo ha spinto a collaborare con OpenAI. Anche Altman ha condiviso una percezione critica del rapporto attuale con la tecnologia, descrivendo la sensazione come quella di essere "spinto in una strada affollata di New York" o "bombardato da notifiche e luci lampeggianti a Las Vegas".

Dettagli organizzativi e finanziari

In base all'accordo, i cofondatori di IO Scott Cannon, Evans Hankey e Tang Tan entreranno a far parte di OpenAI sotto la supervisione di Peter Welinder, vicepresidente di prodotto. OpenAI già deteneva una quota del 23% in IO, quindi sta effettivamente pagando circa 5 miliardi di dollari per completare l'acquisizione. L’accordo è soggetto ad approvazione normativa.

L’operazione giunge in un momento critico per OpenAI, che recentemente ha affrontato difficoltà finanziarie non trascurabili. La società, diventata celebre grazie al chatbot ChatGPT, ha chiuso un round di finanziamento da 40 mila miliardi di dollari a marzo, portando la sua valutazione a 300 mila miliardi di dollari. Tuttavia, la società deve affrontare alti costi operativi e sta valutando una ristrutturazione da organizzazione no-profit a società commerciale per facilitare il finanziamento esterno. Se non completasse tale transizione entro fine anno, potrebbe vedere dimezzato l’investimento del conglomerato giapponese SoftBank.

Secondo documenti esaminati dal New York Times, OpenAI stima entrate per circa 3,7 miliardi di dollari quest'anno e 11,6 miliardi nel prossimo. Parallelamente, la società è anche in trattative per acquisire Windsurf, strumento basato sull'IA, per 3 miliardi di dollari. Interrogato sui dettagli finanziari dell'acquisizione, Altman ha minimizzato le preoccupazioni, affermando semplicemente: "Andremo bene, grazie per la preoccupazione".

Origini della partnership

La collaborazione tra Ive e Altman è nata grazie al crescente interesse di Ive verso l'intelligenza artificiale dopo la sua uscita da Apple nel 2019. Un incontro decisivo è avvenuto circa due anni fa, quando il figlio di Ive, Charlie, lo ha introdotto a ChatGPT. Incuriosito dalla tecnologia, Ive ha fondato IO con l’obiettivo di sviluppare dispositivi hardware specifici per l'IA.

"Credo che tutto ciò che ho fatto nella mia carriera mi abbia portato a questo", ha dichiarato Ive, sottolineando come il progetto non sia motivato da ragioni economiche ma dal desiderio di realizzare prodotti che possano portare benefici tangibili alla società.

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