Ocasio-Cortez emerge come voce guida dei Democratici
La deputata di New York sprona i Democratici a sostenere candidati pronti allo scontro anche interno. Possibili scenari futuri includono una candidatura al Senato contro Chuck Schumer o alla presidenza nel 2028

La deputata Alexandria Ocasio-Cortez, democratica di New York, ha esortato migliaia di sostenitori a sostenere candidati disposti a "combattere", anche se questo significa sfidare membri del proprio partito. "Abbiamo bisogno di un Partito Democratico che combatta più duramente per noi", ha dichiarato la 35enne newyorkese durante un comizio in Arizona, uno degli Stati chiave nelle prossime elezioni presidenziali. Il suo intervento ha portato ad applausi e slogan tra la folla, alcuni dei quali invocavano esplicitamente una sfida al leader della minoranza al Senato Chuck Schumer: “primary Chuck”, hanno scandito a più riprese i presenti.
La possibilità di una sfida interna per uno dei due seggi di New York non è esclusa. Secondo una fonte vicina alla deputata sentita dai media, Ocasio-Cortez non ha ancora preso una decisione definitiva sul proprio futuro politico, ma sta considerando diversi scenari, inclusi una candidatura al Senato o persino alla presidenza nel 2028.
Le difficoltà del Partito Democratico nel trovare una strategia unitaria dopo le sconfitte elettorali di novembre hanno alimentato tensioni interne. Ocasio-Cortez si è imposta come una delle figure più riconoscibili e influenti, ma non senza generare divisioni. Alcuni membri del partito temono che la sua linea politica possa alienare gli elettori centristi e indipendenti, considerati fondamentali per le vittorie nei collegi e negli Stati più contesi.
Nel tour "Fight the Oligarchy", Ocasio-Cortez ha affiancato il senatore indipendente del Vermont Bernie Sanders, in un’iniziativa che ha attirato grandi numerose, superiori a quelle viste durante le due campagne presidenziali di Sanders. I due stanno promuovendo una piattaforma populista di sinistra che sembra risuonare con forza presso la base democratica. Il successo dell'iniziativa si riflette anche nei dati finanziari: nel primo trimestre del 2025, Ocasio-Cortez ha raccolto quasi 10 milioni di dollari, una cifra comparabile a quella dei candidati presidenziali.
L’impatto del populismo di sinistra si è fatto sentire anche tra alcuni esponenti centristi del partito, che hanno cominciato a riprendere temi simili, come l’aumento della tassazione sui più ricchi, con particolare riferimento al miliardario Elon Musk.
I commenti di Ocasio-Cortez a Tempe, in Arizona, erano rivolti a un disegno di legge repubblicano sul finanziamento del governo, approvato con l’appoggio di Chuck Schumer nonostante la maggioranza dei Democratici si fosse opposta. Questa frattura ha ulteriormente alimentato gli sforzi per convincere Ocasio-Cortez a candidarsi contro Schumer alla sua rielezione prevista per il 2028. “Voglio che guardiate a ogni livello di carica e sosteniate i Democratici che combattono, perché sono quelli che possono effettivamente vincere contro i Repubblicani”, ha affermato la deputata durante il comizio.
Il senatore Schumer ha risposto alle voci con una dichiarazione al Wall Street Journal, sottolineando la collaborazione su diversi progetti legislativi e affermando: “La deputata Ocasio-Cortez è sempre stata una forte alleata con cui combattere e attendo con ansia di continuare a farlo per gli anni a venire”.
L’idea che Ocasio-Cortez possa ambire a cariche superiori è sostenuta anche da alcuni suoi colleghi. La deputata Debbie Dingell, democratica del Michigan, ha affermato: “L’ho già detto: il Senato sembra buono”, riferendosi a una possibile candidatura della collega, pur dichiarandosi “molto sorpresa” se Ocasio-Cortez decidesse di candidarsi alla presidenza nel 2028.
Tuttavia, non mancano le critiche. Alcuni strateghi democratici temono che l’ascesa di Ocasio-Cortez rappresenti un’interpretazione fuorviante dei risultati elettorali del 2024. Secondo questa visione, un eventuale ruolo da protagonista per la deputata allontanerebbe ulteriormente quegli elettori indipendenti e repubblicani moderati che si sono rivelati cruciali per la vittoria democratica in diversi Stati chiave. “Non ha alcuna possibilità” negli Stati in bilico, ha dichiarato Joe Wolf, stratega democratico che ha lavorato alla campagna della governatrice dell’Arizona Katie Hobbs nel 2022.