Newsom lancia un “Patriot Shop” con la parodia del merchandise di Trump

Il governatore della California apre un negozio online modellato sull’ecosistema commerciale del presidente, con cappelli, bibbie e slogan iperbolici; i proventi finanziano la campagna e la battaglia sulla ridistribuzione elettorale.

Newsom lancia un “Patriot Shop” con la parodia del merchandise di Trump
Screenshot del sito di Gavin Newsom

Il governatore della California Gavin Newsom ha lanciato una linea di merchandise che imita e fa la parodia i prodotti commercializzati dal presidente Donald Trump, replicando canali e retorica che hanno sostenuto per anni l’attività commerciale del capo della Casa Bianca. Il nuovo negozio, battezzato Patriot Shop, serve a sostenere la campagna del governatore in una fase definita “delicata” per la ridistribuzione elettorale e invita i sostenitori ad acquistare i prodotti disponibili online.

Trump e le entità a lui collegate hanno monetizzato la sua agenda politica con un catalogo riconoscibile: scarpe da ginnastica, profumi, bibbie e i cappelli rossi Make America Great Again. Newsom riprende consapevolmente quel modello, trasferendolo sul proprio terreno politico e trasformandolo in strumento di comunicazione e di raccolta fondi. L’operazione unisce imitazione e parodia: la forma dei prodotti e dei messaggi rimanda a quelli del presidente, ma il contenuto li rovescia con toni ironici e dichiaratamente iperbolici.

Domenica, in un post sulla piattaforma X, Newsom ha adottato la stilistica cara al presidente, dichiarando in maiuscolo che “molte persone stanno dicendo che questo è il merchandise più grande mai realizzato”. La frase riproduce il registro perentorio e autocelebrativo che il presidente impiega spesso sui social, con l’obiettivo di provocare e, al tempo stesso, mobilitare.

I rimandi sono espliciti anche sugli scaffali virtuali. Venerdì, durante una conferenza stampa, il presidente aveva indossato un cappello rosso con la scritta “Trump aveva ragione su tutto”. Nel Patriot Shop i sostenitori di Newsom trovano l’immagine speculare: un cappello rosso brillante che recita “Newsom aveva ragione su tutto”. La descrizione sottolinea che “l’umiltà è sopravvalutata” e precisa che gli acquisti sono donazioni a favore di Gavin Newsom For Governor. L’iperbole diventa così un segno identitario e una leva per la raccolta fondi, senza ambiguità sul fatto che l’operazione è legata alla campagna.

Il negozio propone anche bibbie da 100 dollari, indicate come “stampate da sindacati e prodotte negli Stati Uniti” e firmate da Newsom. Domenica pomeriggio questi volumi risultavano esauriti. Il riferimento, anche qui, è diretto: l’anno scorso il presidente aveva promosso la God Bless the USA Bible. Pur sostenendo quel prodotto, il relativo sito web specificava che nessuna quota dei proventi delle vendite era destinata alla campagna presidenziale dell’allora candidato. Secondo quanto riportato da NBC, il presidente riceveva pagamenti di royalty da quella e da altre iniziative commerciali. La proposta di Newsom, in contrappunto, integra esplicitamente il meccanismo della donazione politica nel carrello.

Tra gli articoli in catalogo c’è anche una canottiera con la scritta “Trump non è attraente”. L’espressione riprende parole usate dal presidente, incluse in una critica alla pop star Taylor Swift, che aveva pubblicamente sostenuto l’ex vicepresidente Harris. In questo caso la parodia opera per sottrazione: il messaggio è secco, stampato in rosso su un capo essenziale, e rovescia l’insulto in slogan. L’oggetto non introduce argomenti nuovi, ma li rimette in scena, spostando il fuoco dalla persona al gesto retorico.

La gestione operativa del negozio è affidata a Bright Blue Ink, una tipografia con sede in Texas che, “per conto del Campaign For Democracy Committee”, cura la piattaforma di vendita. La pagina web della società segnala che l’azienda sviluppa anche negozi online per campagne elettorali e riporta un elenco di campagne e cause democratiche con cui ha collaborato. Il richiamo organizzativo è parte dell’operazione: la filiera produttiva e distributiva, dichiarata e riconoscibile, si integra con l’identità politica e con la promessa di un prodotto “made in USA”, in alcuni casi esplicitamente “stampato da sindacati”.

La strategia è coerente con la comunicazione digitale di Newsom. Il governatore e il suo team hanno reso il “trolling” del presidente un tassello deliberato della propria presenza online, rilanciando lo stile provocatorio del capo della Casa Bianca e segnandolo con sigle e firme riconoscibili. Sulle sue pagine compaiono diversi messaggi in maiuscolo firmati con GCN, una variazione della sigla DJT usata dal presidente. Il dispositivo è semplice: imitare la forma, riscrivere il contenuto, costringere il pubblico a un confronto immediato tra gli originali e le copie dichiarate.

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