L’Unione Europea prepara contromisure ai dazi USA: verso una risposta unitaria

L’UE intende reagire alle tariffe imposte da Trump su acciaio, alluminio e automobili con dazi su importazioni statunitensi per 28 miliardi di dollari. In gioco l’equilibrio commerciale globale e la tenuta dell’unità europea.

L’Unione Europea prepara contromisure ai dazi USA: verso una risposta unitaria

I ventisette Paesi dell’Unione Europea si preparano a rispondere in maniera coordinata ai dazi commerciali introdotti dagli Stati Uniti, approvando nei prossimi giorni un primo pacchetto di contromisure per un valore complessivo di circa 28 miliardi di dollari. La misura rappresenta un passaggio cruciale in una crescente tensione tra Washington e Bruxelles, con la possibilità concreta di un conflitto commerciale allargato a livello globale.

Le tariffe statunitensi, annunciate dal presidente Donald Trump, riguardano principalmente le importazioni europee di acciaio, alluminio e automobili, ma anche un’ampia gamma di altri beni soggetti a tariffe “reciproche” del 20% a partire da mercoledì. Complessivamente, queste misure colpiscono circa il 70% delle esportazioni dell’UE verso gli Stati Uniti, il cui valore annuo è stato di 532 miliardi di euro (585 miliardi di dollari). Altri settori, tra cui rame, prodotti farmaceutici, semiconduttori e legname, potrebbero essere inclusi in successive tornate di dazi.

La Commissione Europea presenterà oggi agli Stati membri una proposta per introdurre dazi su un’ampia lista di prodotti statunitensi, con l’obiettivo di esercitare pressione sull’amministrazione americana per avviare negoziati. Tra i beni coinvolti figurano carni, cereali, vino, legno e abbigliamento, ma anche articoli di uso quotidiano come filo interdentale, gomme da masticare, carta igienica e aspirapolvere.

Particolarmente dibattuto è il caso del bourbon americano, per il quale la Commissione ha previsto un dazio del 50%. La misura ha suscitato la minaccia di una contromisura da parte degli Stati Uniti, che potrebbe consistere in un dazio del 200% su bevande alcoliche europee. Un’eventualità che ha allarmato Francia e Italia, esportatori di vino, preoccupati per le possibili ripercussioni sui propri settori produttivi.

La complessità della situazione richiede un’azione coordinata da parte dell’Unione. Per questo, i ministri responsabili del commercio dei Paesi membri si incontreranno lunedì in Lussemburgo per discutere dell’impatto economico delle misure statunitensi e definire una linea comune. L’obiettivo principale, secondo fonti diplomatiche europee, è quello di trasmettere un messaggio di apertura al dialogo con Washington, mantenendo al contempo una posizione ferma e pronta a reagire.

Sebbene il blocco europeo sembri intenzionato a mantenere l’unità, al suo interno emergono visioni differenti. La Francia sostiene l’adozione di un pacchetto di misure che vada oltre i dazi, e il presidente Emmanuel Macron ha suggerito alle imprese europee di sospendere temporaneamente gli investimenti negli Stati Uniti. L’Irlanda, le cui esportazioni verso gli USA rappresentano circa un terzo del totale, ha chiesto invece un approccio più “misurato e considerato”. L’Italia, terzo esportatore europeo verso gli Stati Uniti, ha espresso scetticismo sulla necessità di una risposta immediata da parte dell’UE.

I colloqui diretti tra Bruxelles e Washington non hanno finora portato a risultati concreti. Il vicepresidente della Commissione con delega al commercio, Maros Sefcovic, ha definito “franco” il recente incontro con le controparti americane, durante il quale ha ribadito che le misure statunitensi sono “dannose e ingiustificate”. L’approvazione formale delle contromisure da parte dell’UE è prevista per mercoledì, salvo una maggioranza qualificata contraria (almeno 15 Stati membri rappresentanti il 65% della popolazione dell’Unione), un’eventualità ritenuta improbabile.

Le misure europee saranno implementate in due fasi: una prima tranche entrerà in vigore il 15 aprile, mentre la restante parte sarà attivata un mese dopo. Parallelamente, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha in programma colloqui separati con i vertici di settori strategici come acciaio, automotive e farmaceutico per valutare l’impatto delle misure statunitensi e delineare eventuali azioni aggiuntive.

In uno scenario segnato da crescenti tensioni commerciali, l’UE si trova dunque a un bivio: mantenere l’unità interna e difendere i propri interessi economici, senza però rinunciare alla possibilità di riaprire un canale negoziale con gli Stati Uniti. L’esito dei prossimi incontri e delle decisioni politiche che ne deriveranno avrà un peso rilevante sugli equilibri economici globali e sulla capacità dell’Unione di agire con coerenza e determinazione sulla scena internazionale.

Focus America non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.