L'illusione dei moderati: perché la maggioranza degli americani non ragiona per ideologie

Un sondaggio condotto dall'analista G. Elliott Morris rivela che il 38% degli elettori statunitensi vuole semplicemente un partito che riduca i costi della vita, mentre solo una minoranza pensa davvero in termini di destra e sinistra.

L'illusione dei moderati: perché la maggioranza degli americani non ragiona per ideologie
Photo by Kelly Sikkema / Unsplash

La politica americana non funziona come pensano gli esperti. Quando si chiede agli elettori di descrivere con parole proprie il loro partito ideale, la maggioranza non usa concetti ideologici come "liberal" o "conservatore", ma parla semplicemente di "rendere la vita più accessibile" o "lavorare per la gente". È quanto emerge da un'analisi pubblicata da G. Elliott Morris su Strength In Numbers, basata su un sondaggio di 2.038 adulti americani.

Morris ha posto una domanda aperta ai partecipanti: "In poche parole, per cosa si batterebbe o in cosa crederebbe il tuo partito politico ideale?". Le risposte hanno rivelato cinque gruppi distinti di elettori, ma solo due di questi usano un linguaggio chiaramente ideologico. Il gruppo più numeroso, che rappresenta il 38% del campione, ha descritto un partito focalizzato su "accessibilità economica e benessere generale", senza alcun riferimento a posizioni di destra o sinistra. Risposte tipiche includevano frasi come "il sogno americano", "lavorare per la gente" e "prezzi accessibili".

Il secondo e terzo gruppo, ciascuno al 26%, hanno espresso posizioni rispettivamente di destra e di sinistra. Gli elettori di destra hanno parlato di governo limitato, tasse basse, confini sicuri e valori tradizionali. Quelli di sinistra hanno chiesto sanità universale, maggiore tassazione dei ricchi e protezione dei diritti delle minoranze. Un gruppo più piccolo, il 6%, ha espresso sentimenti populisti e anti-sistema, concentrandosi su riforme come i limiti ai mandati dei parlamentari e la lotta alla corruzione. Solo il 4% ha descritto esplicitamente un partito moderato o centrista.

Per analizzare i dati, Morris ha utilizzato un modello di intelligenza artificiale che ha assegnato a ogni risposta un punteggio su due assi: economia e politica sociale, con valori da -10 (sinistra) a 10 (destra). Il modello ha anche valutato la "forza ideologica" di ogni risposta, ovvero quanto il linguaggio usato fosse carico di riferimenti ideologici. I risultati mostrano che gli elettori che descrivono partiti di destra o sinistra ottengono punteggi medi di forza ideologica di circa 6 su 10, mentre quelli del gruppo "accessibilità economica" si fermano a 2,9. I populisti e i moderati espliciti ottengono rispettivamente 2,07 e 2,89.

Questo dato è cruciale perché smonta un'assunzione diffusa nell'analisi politica. Tradizionalmente, quando i sondaggisti chiedono agli elettori di posizionarsi su varie questioni politiche, coloro che finiscono al centro dello spettro vengono classificati come "moderati". Ma Morris dimostra che molti di questi presunti moderati non sono affatto centristi ideologici: semplicemente non ragionano in termini ideologici. Quando vengono forzati a rispondere a domande su temi come l'immigrazione o la tassazione, danno risposte che li collocano al centro, ma solo perché quei temi non sono la loro priorità.

L'analisi di Morris rivela che quando si elimina dalla visualizzazione chi ha bassi punteggi di forza ideologica, il centro del grafico si svuota quasi completamente. Rimangono solo gli elettori che hanno esplicitamente chiesto un partito moderato o che hanno combinato posizioni di destra e sinistra. La massa di punti al centro non rappresenta elettori moderati, ma elettori "ideologicamente vuoti", come li definisce Morris.

Sul piano economico, l'analisi mostra che la maggioranza degli americani, inclusi gli indipendenti, immagina un partito ideale leggermente orientato a sinistra. Questo vale soprattutto per chi ha citato l'accessibilità economica come priorità: pur non usando linguaggio ideologico, queste persone tendono a menzionare concetti come "uguaglianza" e "giustizia", che il modello di intelligenza artificiale interpreta come orientati a sinistra.

Morris sostiene che questa scoperta ha implicazioni profonde per la strategia politica. I democratici sono attualmente divisi tra chi vuole spostare il partito a sinistra per aumentare l'affluenza e chi vuole moderare le posizioni per conquistare il centro. Ma secondo Morris esiste una terza strada: concentrarsi sui temi materiali che interessano al 38% di elettori non ideologici. Questi elettori non vogliono un compromesso tra destra e sinistra, vogliono semplicemente che la politica migliori la loro vita quotidiana.

Il gruppo dell'accessibilità economica si concentra su economia, prezzi, salari, lavoro, tasse, affitti e sanità. Usa parole come "accessibile" e "costo della vita", e cita l'aumento dei prezzi come problema principale. Questi elettori parlano anche di equità, usando termini come "uguaglianza", "diritti" e "libertà", ma senza collegarli a etichette partitiche. La stragrande maggioranza non usa linguaggio politico: risposte come "aiutare la gente" e "rappresentare la gente" sono frequenti. Secondo Morris, questo gruppo è interessato a miglioramenti concreti nel benessere economico e sociale, ma non specifica un percorso ideologico per raggiungere questi obiettivi.

La conclusione di Morris è netta: il partito che vincerà i prossimi elettori non ideologici e focalizzati sull'accessibilità economica vincerà le prossime elezioni. Per decenni la scienza politica ha documentato che al massimo il 20-25% della popolazione ragiona in termini ideologici. Questo sondaggio conferma questi risultati, ma aggiunge un elemento nuovo: mostra cosa vogliono davvero gli elettori non ideologici. Non vogliono posizioni moderate su immigrazione o tasse, vogliono che i politici si occupino di loro e rendano la vita meno stressante.

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