L'Europa verso l'addio definitivo al gas russo dopo l'accordo con Trump
L'Unione Europea si è impegnata ad acquistare combustibili statunitensi per tre anni, con l'obiettivo di eliminare completamente le importazioni russe entro il 2027.

L'Unione Europea e gli Stati Uniti hanno raggiunto ieri un significativo accordo commerciale che impegna, tra le altre cose, l'Europa ad acquistare energia americana per un valore complessivo di 750 miliardi di dollari nell'arco dei prossimi tre anni. L'accordo, annunciato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante i negoziati in Scozia con il presidente Donald Trump, punta a eliminare completamente la dipendenza dai combustibili fossili russi entro il 2027.
Von der Leyen ha dichiarato apertamente l'intenzione europea di abbandonare totalmente le forniture energetiche russe, sottolineando che attualmente "troppo gas naturale liquefatto russo entra dalla porta sul retro nell'Unione Europea". L'acquisto di gas naturale liquefatto statunitense viene considerato dalla presidente della Commissione come l'opportunità di approvvigionamento "più conveniente e migliore".
Il quadro energetico europeo
Questo accordo si colloca nel contesto di trasformazione energetica avviata in Europa a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina. Nonostante la riduzione significativa delle importazioni di gas russo tramite gasdotti, rimangono ancora sostanziali quelle di gas naturale liquefatto. Numerose aziende europee hanno però già iniziato a stipulare contratti con fornitori statunitensi per progetti energetici futuri o già in costruzione.
Secondo l'analisi della società ClearView Energy Partners, l'incremento previsto dagli accordi rappresenta un salto notevole rispetto agli attuali 78 miliardi di dollari di esportazioni energetiche americane verso l'UE. L'importo annuale di circa 250 miliardi di dollari supererebbe significativamente anche l'accordo commerciale precedentemente concluso da Trump con la Cina, comportando un aumento di esportazioni energetiche aggiuntive pari a circa 175 miliardi annui.
Dazi ridotti e benefici industriali
Il nuovo accordo non riguarda solamente il settore energetico, ma coinvolge diverse industrie strategiche tra cui automotive, semiconduttori e farmaceutica. Per questi settori, gli Stati Uniti applicheranno una tariffa base del 15%, in riduzione rispetto al 30% minacciato precedentemente da Trump. La presidente von der Leyen ha definito questa concessione "il meglio che si potesse ottenere".
L'accordo prevede inoltre l'azzeramento totale dei dazi su aeromobili e componentistica collegata, anche se permangono questioni aperte per altre categorie di prodotti, come le bevande alcoliche. Sono previsti anche l'introduzione di un sistema di quote e ulteriori riduzioni generali dei dazi reciproci.
Parallelamente agli impegni energetici, l'intesa contempla investimenti europei negli Stati Uniti per un valore di 600 miliardi di dollari, oltre all'acquisto da parte dell'Europa di "enormi quantità" di equipaggiamento militare statunitense. Il presidente Trump ha sottolineato come questo accordo commerciale sia il più grande mai concluso dagli USA e rappresenti una correzione del disavanzo commerciale con l'Europa, che ha ripetutamente accusato di praticare un trattamento ingiusto nei confronti dei prodotti americani.