L'ascesa di Laura Loomer, l'attivista di estrema destra che parla con Trump
La trentaduenne Laura Loomer, attivista MAGA e giornalista di estrema destra, ha conquistato un accesso diretto al presidente grazie a una combinazione di lealtà, tenacia e campagne mediatiche mirate.

Laura Loomer non ha mai ottenuto un pass stampa per la Casa Bianca. Le posizioni che, a suo dire, il presidente Donald Trump le avrebbe offerto non si sono mai concretizzate. Eppure il 24 luglio era nello Studio Ovale, alla sua quarta visita ufficiale da quando Trump è tornato alla guida degli Stati Uniti. La ha invitato personalmente il presidente, a seguito di una telefonata in cui Loomer aveva segnalato un caso interno all’amministrazione.
È solo l’ultimo episodio di un accesso insolito ma ripetuto, che testimonia la singolare influenza che la 32enne attivista della Florida esercita sul presidente. Loomer si è ritagliata uno spazio centrale nell’universo trumpiano grazie a una personalità definita “ossessiva” da chi la conosce e a una fedeltà totale al leader repubblicano.
Loomer rivendica la responsabilità di aver favorito l’uscita di scena di vari funzionari federali: tra questi, l’ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Waltz, il responsabile per i vaccini della Food and Drug Administration Vinay Prasad e Jen Easterly, il cui incarico accademico a West Point è stato recentemente revocato. Le sue denunce precedono spesso decisioni presidenziali, come l’annullamento della scorta dei Secret Service a Hunter Biden dopo che Loomer aveva documentato un suo viaggio in Sudafrica con agenti al seguito.
Nonostante le resistenze interne, Trump ha pubblicamente difeso Loomer. “So che è considerata parte della ‘destra radicale’, ma penso che Laura sia una brava persona”, ha detto il presidente il 3 agosto. “È una patriota e si entusiasma perché ama il Paese. A me piace.”
Secondo la stessa Loomer, il suo metodo è semplice: raccoglie informazioni su temi sensibili per l’amministrazione, li invia a contatti vicini a Trump e poi li pubblica sui suoi canali. Conta sul fatto che il presidente venga informato. “Quando una notizia mia diventa virale, il presidente ne viene a conoscenza. Un membro del governo o un amico gliene parla, e lui poi me ne chiede conto”, ha spiegato.
Un elemento centrale nella sua strategia è la tenacia. “È la persona più ossessiva che abbia mai conosciuto”, ha dichiarato Shane Cory parlando al Washington Post, che l’ha aiutata a costruire la sua rete di finanziatori dopo le prime espulsioni dai social nel 2018 per contenuti anti-islamici. “Non ha una vita al di fuori di questo. Si sveglia e lavora a queste cose fino a notte fonda.”
Un consigliere del presidente ha confermato che le conversazioni tra i due non sono settimanali, ma ha anche riconosciuto che alcune sue segnalazioni hanno effettivamente portato a decisioni. Non tutte, però. Trump sarebbe rimasto infastidito, ad esempio, da una sua critica sull’uso di un jet privato donato da membri della famiglia reale del Qatar, definito da Loomer “un regalo di jihadisti in giacca e cravatta”. Dopo il malumore, Loomer ha parlato direttamente con il presidente per scusarsi.
Il rapporto tra i due si è rafforzato durante le primarie repubblicane, quando Loomer ha attaccato con veemenza Ron DeSantis. Il giorno in cui DeSantis si è ritirato, Trump ha telefonato a Loomer per ringraziarla. “Mi ha detto: ‘Non ce l’avrei fatta senza di te’”, ha ricordato.
La visita del 24 luglio è nata da una segnalazione su un funzionario della Casa Bianca, Philip Droege, direttore dell’Ufficio per la gestione degli archivi. Loomer lo aveva accusato di essere coinvolto, indirettamente, nel sequestro di documenti a Mar-a-Lago. Dopo aver parlato con il presidente, ha pubblicato un'inchiesta sul suo sito. Droege è ancora in carica e la Casa Bianca non ha risposto alle accuse, ma ha ribadito che “il presidente ha messo insieme il miglior gabinetto e staff della storia”.
Loomer sostiene che Trump le abbia offerto un ruolo all’interno della sua squadra in almeno quattro occasioni, ma che questi incarichi le siano stati sottratti da “gelosie professionali”. Nonostante le pressioni, non è mai stata accettata formalmente né nella campagna né nell’amministrazione.
Il suo profilo è noto da anni nel mondo conservatore statunitense. Ex collaboratrice di Project Veritas, gruppo di attivisti di estrema destra noto per i video montati contro esponenti liberal, Loomer è stata al centro di numerose polemiche: nel 2017 è stata esclusa da Uber e Lyft per un attacco verbale contro i “conducenti immigrati islamici”; nel 2018 è stata espulsa da Twitter per aver definito la deputata Ilhan Omar “antisemita”.
Dopo l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk, il suo account è stato ripristinato. Da quel momento la sua visibilità è esplosa: da circa 270.000 follower alla fine del 2022 è passata a 1,3 milioni nel novembre 2024, mese della rielezione di Trump. Ne ha guadagnati altri 400.000 nei mesi successivi.
Il suo ruolo si inserisce in un modello ormai consolidato: un’influencer conservatrice trasforma un’informazione in scandalo, e se questa riceve abbastanza attenzione online, può diventare politica. “Non serve nemmeno che Trump legga i post di Loomer. Tutti sanno che ha una relazione diretta con lui. I funzionari agiscono subito per dimostrare lealtà”, ha dichiarato la ricercatrice Nina Jankowicz.
Per molti, Loomer è il prodotto perfetto della nuova destra americana. “Si è fatta da sola, solo con la sua personalità ferocissima”, ha detto Shane Cory. “Crea la sua stessa cassa di risonanza.” Quando era stata espulsa dai social, non riusciva a trovare un impiego. “Mi ha detto che non avrebbe trovato lavoro neanche da McDonald’s”, ha raccontato Cory.
Ora gestisce una propria rete di finanziamento, raccoglie donazioni su Buy Me a Coffee per finanziare viaggi e inchieste (ha raccolto quasi 50.000 dollari) e trasmette in diretta sulla piattaforma Rumble, dove ha caricato oltre 300 video. Nei suoi programmi denuncia complotti contro la civiltà occidentale e promuove contenuti commerciali, tra cui spot di aziende specializzate in metalli preziosi.
Loomer afferma che la sua amicizia con il presidente è autentica e che Trump ha “l’occhio per scoprire i talenti”. “È un’amicizia a cui tengo molto. È difficile da accettare per tante persone”, ha dichiarato.