La fiducia dei consumatori americani crolla ai minimi dal giugno 2022
Allo stesso tempo le aspettative di inflazione negli Stati Uniti raggiungono i livelli più alti dal 1981, aumentando i timori di stagflazione, anche prima dell'annuncio dei nuovi dazi.

La fiducia dei consumatori statunitensi ha subito un brusco calo ad aprile, toccando il livello più basso degli ultimi due anni. Secondo l'indice sul sentiment dei consumatori elaborato dall'Università del Michigan, la fiducia è scesa al 50,8% nella lettura preliminare di aprile, registrando una netta diminuzione rispetto al 57,0% del mese precedente. Questo valore rappresenta il minimo da giugno 2022.
Il dato è significativamente inferiore alle aspettative degli economisti intervistati dal Wall Street Journal, che avevano previsto per aprile un indice pari al 54,6%. Il calo di aprile segna inoltre il quarto mese consecutivo di contrazione della fiducia dei consumatori, il che ha portato a una diminuzione complessiva del 30% rispetto ai livelli di dicembre.
Particolarmente preoccupante è la crescita delle aspettative inflazionistiche tra i consumatori. Gli americani prevedono un'inflazione del 6,7% per il prossimo anno, rispetto al 5% atteso soltanto un mese fa. Si tratta del valore più elevato dal 1981. Anche le aspettative inflazionistiche a lungo termine (cinque anni) sono in rialzo, salendo al 4,4% dal 4,1% rilevato a marzo.
Il problema qui è che gli economisti della Federal Reserve attribuiscono grande importanza alle aspettative di inflazione, ritenendo che aspettative elevate possano spingere le imprese ad aumentare ulteriormente i prezzi, generando così una spirale inflazionistica. Questo, a sua volta, potrebbe ridurre la velocità con cui la Federal Reserve intende ridurre i tassi.
Joanne Hsu, responsabile del sondaggio dell'Università del Michigan, ha sottolineato come i consumatori stiano percependo "molteplici segnali di allarme che incrementano il rischio di recessione". Un dato particolarmente significativo è quello relativo alla disoccupazione: la percentuale di consumatori che prevede un aumento della disoccupazione è più che raddoppiata rispetto a novembre, raggiungendo il livello massimo dal 2009.
Va precisato che il sondaggio è stato concluso prima che il presidente Donald Trump annunciasse il proprio piano sui dazi. Tale fattore potrebbe incidere ulteriormente sul sentiment dei consumatori nei prossimi rilevamenti.
L'importanza delle aspettative inflazionistiche risiede anche nella loro capacità di trasformarsi in profezie auto avveranti. Infatti, se i consumatori prevedono un aumento dei prezzi, potrebbero richiedere salari più elevati. Allo stesso tempo, se le imprese percepiscono un generale aumento delle aspettative di inflazione, potrebbero sentirsi giustificate ad alzare ulteriormente i prezzi, generando così un circolo vizioso.