La Camera approva il maxi-disegno di legge fiscale di Trump con un margine ristrettissimo
Il pacchetto di legge da 1.500 miliardi di tagli alla spesa federale passa con 215 voti favorevoli e 214 contrari. Il provvedimento estende i tagli fiscali del 2017 e introduce i "conti Trump" per i neonati. Ora il testo approda al Senato dove sono attese modifiche sostanziali.

La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato oggi, dopo una lunga maratona in aula, il maxi-disegno di legge fiscale voluto dal presidente Trump, denominato "One Big Beautiful Bill Act", a seguito di settimane di difficili negoziazioni interne al Partito Repubblicano. L'approvazione è avvenuta con un margine estremamente ristretto: 215 voti favorevoli contro 214 contrari. Significativi sono stati i voti contrari dei repubblicani Thomas Massie (Kentucky) e Warren Davidson (Ohio), che si sono uniti al fronte democratico, mentre Andy Harris (Maryland) ha votato "presente".
Questa strettissima maggioranza riflette la difficoltà con cui lo Speaker repubblicano Mike Johnson ha dovuto ottenere il sostegno necessario, mediando tra le diverse anime del Partito Repubblicano, dai conservatori più rigidi ai moderati eletti in collegi considerati vulnerabili.
Dopo l'approvazione alla Camera, il provvedimento passa ora al Senato, dove i senatori repubblicani probabilmente introdurranno modifiche sostanziali, soprattutto rispetto alle misure più radicali volute dai deputati conservatori più intransigenti. Eventuali cambiamenti significativi rischierebbero però di provocare ulteriori tensioni con i repubblicani della Camera, complicando ulteriormente il processo legislativo verso l’approvazione finale.
Occorre tenere in considerazione, infatti, che, affinché la proposta di legge possa essere inviata alla firma del presidente Donald Trump e diventare così legge degli Stati Uniti, è necessario che entrambe le camere del Congresso approvino in via definitiva lo stesso identico testo, senza alcuna ulteriore modifica.
La complicata trattativa sulla detrazione fiscale SALT
Uno dei punti più spinosi del dibattito interno al Partito Repubblicano prima dell'accordo raggiunto questa notte ha riguardato la detrazione fiscale per le tasse statali e locali (SALT). Nel 2017, la riforma fiscale di Trump aveva fissato il limite massimo per questa detrazione a 10.000 dollari, penalizzando in particolare gli Stati con elevata pressione fiscale come New York, New Jersey e California.
I repubblicani moderati provenienti da distretti in bilico di questi Stati, riuniti nel cosiddetto "SALT Caucus", hanno chiesto un innalzamento significativo di questo limite. Dopo intense negoziazioni, caratterizzate da momenti di forte tensione, è stato raggiunto un accordo finale che ha portato il tetto SALT a 40.000 dollari per i contribuenti con redditi fino a 500.000 dollari.
Cosa è la detrazione SALT e perchè è così rilevante?
La detrazione SALT (State and Local Tax deduction) consente ai contribuenti statunitensi che scelgono di utilizzare le deduzioni fiscali di sottrarre dal reddito imponibile per la tassazione federale le tasse statali e locali già pagate (imposte sul reddito, tasse sulla proprietà, ecc.). Introdotta a suo tempo con l’obiettivo di evitare la doppia imposizione, la riforma fiscale del 2017 (Tax Cuts and Jobs Act) ne ha però limitato il beneficio a un massimo di 10.000$ all’anno, penalizzando in particolare i residenti di Stati democratici ad alta tassazione come New York, New Jersey e California. Il dibattito interno al Partito Repubblicano ha visto scontrarsi falchi del rigore fiscale e i moderati del cosiddetto “SALT Caucus”, che alla fine hanno ottenuto un innalzamento del tetto a 40.000$ per famiglie con redditi fino a 500.000$ (con phase-out progressivo oltre tale soglia) nell’ambito della proposta di legge approvata questa notte.
Le principali misure fiscali e sociali
Il provvedimento, definito dallo stesso Trump come un ambizioso pacchetto fiscale, punta a rendere permanenti i tagli alle tasse già introdotti dalla sua precedente riforma fiscale del 2017 e prevede una riduzione della spesa federale pari a circa 1.500 miliardi di dollari.
Tra le disposizioni principali spicca l'introduzione di requisiti lavorativi più rigorosi per accedere a Medicaid. Secondo stime preliminari, questa modifica potrebbe comportare la perdita dell'assicurazione sanitaria per milioni di cittadini a basso reddito.
Di che requisiti si parla?
I “requisiti” di cui si parla sono condizioni di community engagement che alcuni beneficiari Medicaid devono soddisfare per mantenere la copertura sanitaria. In pratica, gli adulti (di solito tra i 19 e i 64 anni, senza figli a carico e non disabili) devono dimostrare di svolgere almeno 80 ore mensili – circa 20 ore a settimana – di lavoro retribuito, tirocinio, formazione o volontariato, salvo esenzioni (salute, studio a tempo pieno, cura di familiari). Il mancato rispetto ripetuto di questi obblighi, certificato tramite report mensili, comporterà la sospensione e, in casi estremi, la perdita definitiva dell’assistenza Medicaid. Il CBO prevede che, se applicata su scala nazionale, la misura provocherebbe la perdita di Medicaid per 4,6–5,2 milioni di adulti già nel 2026, con un picco di 7,6 milioni di persone non più coperte nel corso degli anni successivi di implementazione.
È inoltre prevista l'eliminazione dei crediti fiscali per l'energia verde introdotti dall’Inflation Reduction Act, la principale legge approvata durante la precedente presidenza Biden.
Quali crediti fiscali verranno tagliati?
La proposta contenuta nel “One Big, Beautiful Bill Act” prevede la parziale o totale eliminazione dei crediti d’imposta per l’energia pulita introdotti dall’Inflation Reduction Act (IRA) del 2022, accelerandone la scadenza o riducendone gradualmente l’ammontare. In particolare, diversi incentivi – dall’electric vehicle credit (sezione 30D) ai crediti per miglioramenti energetici domestici (sezioni 25C e 25D), fino ai crediti per produzione elettrica pulita e idrogeno verde – verrebbero terminati già al 31 dicembre 2025 anziché tra il 2031 e il 2034, o azzerati gradualmente entro il 2032–2033. Queste modifiche colpirebbero circa 17 diverse agevolazioni, con un impatto stimato di miliardi di dollari di minore spesa federale ma suscitando forti preoccupazioni tra gli investitori e l’industria delle energie rinnovabili.
Altro punto critico del pacchetto è l'innalzamento del tetto del debito federale di 4.000 miliardi di dollari, una misura criticata da diversi deputati per l'impatto a lungo termine sui conti pubblici.
Perchè è così importante l'aumento del tetto del debito?
Il pacchetto legislativo “One Big, Beautiful Bill” include un aumento del tetto del debito federale di 4.000 miliardi di dollari per evitare un default degli Stati Uniti. La misura è stata inserita per coprire l’espansione delle spese in vari ambiti (tagli fiscali, difesa, immigrazione) e deve essere approvata entro l’estate per non interrompere l’autorità di indebitamento del Tesoro ed evitare un catastrofico 'default' sul debito sovrano statunitense. Tuttavia, questo innalzamento ha suscitato forti critiche da più parti per il suo impatto sui conti pubblici: Moody’s ha già declassato il rating sovrano per timori di sostenibilità fiscale, mentre economisti e deputati avvertono un’accelerazione dei costi degli interessi sul debito e un incremento insostenibile del rapporto debito/PIL nel lungo periodo.
Le modifiche dell’ultimo minuto
Nel corso della maratona legislativa che ha preceduto il voto finale, sono state apportate numerose modifiche al testo originale del disegno di legge. Oltre al compromesso sulla detrazione SALT citato in precedenza, il Congresso ha deciso di accelerare l'eliminazione graduale dei crediti fiscali per gli impianti di energia rinnovabile: solo le aziende che avvieranno la costruzione di nuovi impianti solari, eolici o geotermici entro 60 giorni dalla firma del provvedimento potranno usufruire degli attuali crediti, purché completino gli impianti entro la fine del 2028. Fa eccezione l’energia nucleare, che continuerà a beneficiare di significative agevolazioni fiscali fino alla fine del 2028.
È stata inoltre cancellata una disposizione che prevedeva la vendita di 500.000 acri di terreni pubblici in Utah e Nevada, fortemente osteggiata dal deputato repubblicano Ryan Zinke (Montana), ex Segretario degli Interni durante il primo mandato di Trump.
La data per l'introduzione dei nuovi requisiti lavorativi per Medicaid è stata poi anticipata dal 1° gennaio 2029 al 31 dicembre 2026, con possibilità per gli Stati di anticiparla ulteriormente. Il testo approvato include anche un finanziamento aggiuntivo di 12 miliardi di dollari per rimborsare agli stati le spese effettuate per la sicurezza dei confini dal 2021 in poi, che si aggiungono ai 175 miliardi già previsti per politiche di immigrazione e rimpatrio.
Inoltre, è stato esteso il divieto di utilizzo dei fondi Medicaid per terapie di transizione di genere (bloccanti della pubertà, ormoni e interventi chirurgici), che riguarderà non solo minori ma anche adulti.
I nuovi "conti Trump"
Una delle novità più singolari contenute nell'accordo raggiunto questa notte è rappresentata dai cosiddetti "conti Trump", inizialmente definiti "conti MAGA" (Money Account for Growth and Advancement). Questi prevedono che il governo investa 1.000 dollari per ogni bambino nato tra il 1° gennaio 2025 e il 1° gennaio 2029. Il capitale accumulato, investito sui mercati finanziari, potrà essere ritirato dal beneficiario una volta raggiunta la maggiore età per finanziare studi universitari, acquistare una casa o altre spese mirate. Tuttavia, diversi esperti fiscali hanno espresso dubbi sull'effettiva utilità di tali conti, che non offrirebbero vantaggi fiscali particolari rispetto ai normali strumenti di investimento.
La reazione di Mike Johnson
Lo Speaker repubblicano della Camera dei Rappresentanti, Mike Johnson, ha commentato il passaggio in aula della proposta di legge con un post dai toni celebrativi:
I media e i Democratici hanno costantemente respinto ogni possibilità che i Repubblicani della Camera riuscissero nella nostra missione di attuare il programma "America First" del Presidente Trump. Ancora una volta, si sono sbagliati. Oggi, la Camera ha approvato una legge generazionale e rivoluzionaria che riduce la spesa pubblica, abbassa permanentemente le tasse per famiglie e creatori di posti di lavoro, protegge i confini, libera il dominio energetico americano, ripristina la pace attraverso la forza e rende il governo più efficiente ed efficace per tutti gli americani. I Democratici della Camera hanno votato contro tutto questo, il che dimostra chiaramente che vogliono aumenti delle tasse per i loro elettori, frontiere aperte e Medicaid per gli immigrati clandestini. Attendiamo con ansia la tempestiva valutazione da parte del Senato di questa legge, che si verifica una volta in una generazione, e siamo pronti a continuare il nostro lavoro insieme per consegnare "The One Big Beautiful Bill" sulla scrivania del Presidente.
PASSED: ONE BIG BEAUTIFUL BILL ACT pic.twitter.com/AiE3w1eo2p
— Speaker Mike Johnson (@SpeakerJohnson) May 22, 2025