La battaglia di Trump contro l'eolico

L’amministrazione Trump ha incaricato più agenzie federali, dalla Sanità alla Difesa, di elaborare piani per ostacolare i parchi eolici marini, evocando rischi per la salute e la sicurezza nazionale.

La battaglia di Trump contro l'eolico
Photo by Mike Setchell / Unsplash

La Casa Bianca ha ordinato a diverse agenzie federali di preparare piani per fermare lo sviluppo dell’eolico offshore negli Stati Uniti. L’iniziativa, che coinvolge dipartimenti solitamente estranei a questo settore, segna un’ulteriore escalation nella campagna dell’amministrazione Trump contro una fonte di energia rinnovabile che il presidente definisce costosa, inefficiente e sgradevole dal punto di vista estetico.

Secondo fonti citate dal New York Times, a guidare il coordinamento sono Susie Wiles, capo di gabinetto, e Stephen Miller, consigliere senior. Il dipartimento della Salute e dei Servizi umani, ad esempio, sta studiando se le turbine eoliche emettano campi elettromagnetici nocivi per la salute, mentre il Pentagono sta valutando possibili minacce alla sicurezza nazionale.

Il segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr. ha dichiarato di lavorare insieme a Doug Burgum (Interni), Howard Lutnick (Commercio), Chris Wright (Energia) e Pete Hegseth (Difesa) in una “coalizione interdipartimentale” per indagare sui rischi legati all’eolico offshore. Anche Lee Zeldin, amministratore dell’Agenzia per la protezione ambientale, e Sean Duffy, segretario ai Trasporti, sono coinvolti. Duffy ha recentemente cancellato 679 milioni di dollari di fondi federali destinati a terminal marittimi e infrastrutture per l’eolico, definendoli “progetti spreco”.

L’amministrazione ha già bloccato cantieri avviati con autorizzazioni federali. Revolution Wind, parco da 4 miliardi di dollari al largo del Rhode Island ormai all’80% completato, è stato fermato evocando preoccupazioni di sicurezza. Burgum ha parlato di rischi per i radar e di possibili attacchi con droni subacquei che sfrutterebbero le turbine come copertura. Tuttavia, esperti ricordano che il Dipartimento della Difesa aveva già analizzato questi aspetti, autorizzando il progetto nel 2023 con modifiche tecniche per ridurre gli impatti.

Altri progetti sono finiti sotto esame: Empire Wind a New York è stato sospeso ad aprile, poi riavviato dopo negoziati con la governatrice Kathy Hochul; il Maryland Offshore Wind Project e SouthCoast Wind rischiano la revoca dei permessi; anche New England Wind è oggetto di revisione. Restano in costruzione Vineyard Wind, Sunrise Wind e Coastal Virginia Offshore Wind.

Il presidente Trump, da tempo critico verso l’eolico, aveva già firmato a gennaio un ordine esecutivo che vietava nuove concessioni su terre e acque federali. L’obiettivo dichiarato della Casa Bianca è verificare se le politiche favoriscano l’eolico rispetto a fonti come carbone, gas e nucleare.

Governatori democratici di cinque Stati del Nord-Est hanno avvertito che bloccare progetti già autorizzati rischia di destabilizzare il mercato energetico, minando la fiducia degli investitori. Parallelamente, gruppi conservatori come il Texas Public Policy Foundation, legato all’industria del petrolio e del gas, hanno chiesto di annullare i permessi già concessi a Vineyard Wind, citando danni ambientali e rischi per la salute.

Kennedy ha inoltre segnalato l’episodio del 2024, quando un’ala di turbina si era staccata a Vineyard Wind, portando alla chiusura di alcune spiagge di Nantucket. Gli investigatori del Dipartimento degli Interni stanno ancora analizzando la vicenda.

Molti esperti hanno contestato le argomentazioni dell’amministrazione. Secondo studi già pubblicati dal Dipartimento degli Interni, i campi elettromagnetici dei cavi sottomarini non hanno effetti significativi sull’ambiente o sulla salute umana. Anche i rischi per i radar, riconosciuti dal Pentagono dal 2006, possono essere gestiti con adeguata pianificazione e aggiornamenti tecnologici.

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