Intelligence israeliana e americana divise sui danni al programma nucleare iraniano

Mentre Tel Aviv parla di danni "molto significativi" alle strutture nucleari iraniane, un report preliminare della DIA suggerisce un rallentamento di soli pochi mesi. Teheran approva la sospensione della cooperazione con l'IAEA.

Intelligence israeliana e americana divise sui danni al programma nucleare iraniano

I servizi di intelligence israeliani ritengono che gli attacchi congiunti di Stati Uniti e Israele abbiano causato danni "molto significativi" alle strutture nucleari iraniane, contraddicendo un rapporto preliminare dell'intelligence americana che suggeriva invece un impatto limitato. La divergenza di valutazioni ha innescato un confronto tra la Casa Bianca ed i media, mentre intanto il Parlamento iraniano ha approvato la sospensione della cooperazione con l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica.

Secondo tre funzionari citati da Axios, l'assessment israeliano emergente presenta una visione molto più ottimistica dell'operazione rispetto al rapporto preliminare della Defense Intelligence Agency (DIA), che valutava come gli attacchi americani avessero rallentato l'Iran di soli pochi mesi. La dichiarazione del presidente Trump secondo cui il programma nucleare iraniano è stato "obliterato" è finita sotto scrutinio dopo che il rapporto della DIA è stato diffuso alla CNN, New York Times, Washington Post e altre testate.

Danni alle strutture nucleari?

I funzionari israeliani hanno descritto i danni alle strutture nucleari iraniane di Natanz, Fordow e Isfahan come "molto significativi". A Natanz, la struttura di arricchimento in superficie sarebbbe stata completamente distrutta e i segnali indicano il collasso della sua infrastruttura sotterranea. A Fordow, invece, le bombe bunker-buster da oltre 13 tonnellate dell'esercito americano hanno inflitto gravi danni, anche se rimane poco chiaro se le zone sotterranee abbiano subito un collasso strutturale completo.

Ad Isfahan, la struttura di riprocessamento dell'uranio sarebbe stata distrutta insieme ai tunnel sotterranei, sebbene la portata completa dei danni sia ancora in valutazione. Due funzionari israeliani hanno affermato che le scorte iraniane di uranio arricchito al 60% e al 20% sono ora sepolte sotto le macerie a Isfahan e Fordow, rendendo incerta la possibilità che l'Iran riesca a recuperarle nel prossimo futuro.

Oltre ai danni diretti, Israele ha assassinato decine di scienziati nucleari durante il conflitto di 12 giorni e distrutto diverse linee di produzione di centrifughe, limitando la capacità iraniana di sostituire le migliaia di centrifughe perse negli attacchi aerei.

Nessun accordo sul nucleare?

Visti i possibili danni subiti dal programma nucleare, nel corso del vertice NATO a L'Aia, il presidente Trump ha affermato di non ritenere strettamente necessario un accordo nucleare con l'Iran dopo gli attacchi statunitensi a tre siti nucleari iraniani, aggiungendo tuttavia che la prossima settimana ci saranno colloqui con Teheran. Ha detto che gli Stati Uniti avrebbero chiesto agli iraniani la stessa cosa prima che Israele attaccasse l'Iran. “Non vogliamo il nucleare iraniano”, ha detto il presidente, aggiungendo: “Lo abbiamo distrutto”.

Trump ha aggiunto di ritenere che il cessate il fuoco tra Israele e Iran sarà rispettato ed ha segnalato che non impedirà alla Cina di acquistare petrolio dall'Iran, affermando che Teheran ha bisogno di denaro “per rimettere in sesto il proprio Paese”.

La risposta iraniana

Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei ha confermato in un'intervista ad Al Jazeera che le strutture nucleari iraniane hanno subito "gravi danni", ma senza fornire ulteriori dettagli. Il Parlamento iraniano ha, intanto, approvato un piano per sospendere la cooperazione con l'International Atomic Energy Agency, con 222 deputati che hanno votato a favore del progetto di legge.

Il personale dell'IAEA non avrà, quindi, più il diritto di entrare in Iran per condurre ispezioni, a meno che non sia garantita la sicurezza delle strutture nucleari del paese. Le visite dovranno inoltre essere approvate dal Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale iraniano.

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