Il neo premier della Groenlandia respinge le minacce di Trump: "Non diventeremo parte degli Stati Uniti"

Jens-Frederik Nielsen risponde alla retorica bellicosa del presidente americano riguardo alle ambizioni territoriali sull'isola artica.

Il neo premier della Groenlandia respinge le minacce di Trump: "Non diventeremo parte degli Stati Uniti"
Immagine creata dall'intelligenza artificiale. Fonte: ChatGPT

Il nuovo Primo Ministro della Groenlandia, Jens-Frederik Nielsen, ha risposto con fermezza alle recenti dichiarazioni aggressive di Donald Trump, ribadendo categoricamente che l'isola artica non diventerà mai parte degli Stati Uniti.

La replica è arrivata dopo che il presidente americano ha lasciato ancora una volta aperta la possibilità di utilizzare la forza militare per impossessarsi del territorio ricco di minerali.

"Permettetemi di essere chiaro: gli Stati Uniti non otterranno la Groenlandia. Non apparteniamo ad altri. Decideremo noi il nostro futuro", ha dichiarato Nielsen, che ha prestato giuramento come primo ministro lo scorso 28 marzo, in risposta alle affermazioni di Trump secondo cui "prenderemo il controllo della Groenlandia" in un modo o nell'altro.

La tensione è aumentata in seguito alla visita del vicepresidente americano JD Vance nell'isola artica la scorsa settimana.

Durante la sua permanenza, Vance ha tentato un approccio diplomatico con i groenlandesi nel suo caratteristico stile, criticando la Danimarca e suggerendo che un intervento militare non sarebbe necessario se l'isola accettasse di "stringere un accordo" con gli Stati Uniti.

Nielsen, che punta a raggiungere l'indipendenza della Groenlandia attraverso l'autosufficienza economica, ha invitato alla calma in un post pubblicato domenica su Facebook:

"Non dobbiamo lasciarci scuotere. Dobbiamo reagire con calma, dignità e unità. Ed è attraverso questi valori che dobbiamo mostrare chiaramente, distintamente e con tranquillità al presidente americano che la Groenlandia è nostra".

La Groenlandia fa attualmente parte del Regno di Danimarca, che le invia ogni anno centinaia di milioni di euro in sussidi, pur non essendo parte dell'Unione Europea.

La posizione strategica dell'isola nell'Artico e le sue ricche risorse minerali la rendono un obiettivo di interesse geopolitico per diverse potenze mondiali, in particolare per gli Stati Uniti.

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