I Dem attaccano Trump per le esenzioni sui dazi che aiutano Apple

L'amministrazione Trump ha escluso prodotti elettronici come smartphone e semiconduttori dai nuovi dazi sulle importazioni, suscitando critiche dai democratici che parlano di favoritismi verso le grandi imprese, in particolare Apple.

I Dem attaccano Trump per le esenzioni sui dazi che aiutano Apple

L'esclusione di smartphone, computer, router e chip semiconduttori dai nuovi dazi imposti sulle importazioni estere, tra cui quelle provenienti dalla Cina, ha provocato dure reazioni da parte dei senatori democratici. L'annuncio dell'amministrazione Trump, arrivato sabato, ha sollevato accuse di favoritismo verso specifici settori industriali e in particolare verso aziende con forti legami economici e politici con la presidenza.

L'iniziativa, che rientra nella politica dei dazi “reciproci” lanciata dal presidente per rilanciare la produzione americana, è stata interpretata da alcuni esponenti democratici come un tentativo di premiare le grandi corporation. Tra queste, Apple risulta particolarmente avvantaggiata, poiché l’esenzione permette di evitare un aumento dei prezzi per i consumatori statunitensi, dato che gran parte della produzione dell’azienda avviene in Cina.

La senatrice progressista Elizabeth Warren ha subito espresso le sue perplessità. “L'amministratore delegato di Apple Tim Cook ha donato 1 milione di dollari per l'inaugurazione di Donald Trump. Sembra che stia ottenendo un grande ritorno sul suo investimento”, ha scritto sabato in un post, sottolineando la coincidenza tra la donazione e il trattamento riservato all’azienda. A tale somma si aggiungono donazioni simili da parte di altri colossi tecnologici: Jeff Bezos (Amazon) e Mark Zuckerberg (Meta) hanno anch’essi sostenuto economicamente l’inizio del mandato presidenziale di Trump.

Tim Cook, oltre alla donazione, aveva incontrato l’ex presidente a Mar-a-Lago un mese prima del suo annuncio di ricandidatura, alimentando speculazioni su un rafforzamento del rapporto tra Apple e Trump.

Ad aprile, il presidente aveva annunciato una tariffa base del 10% su quasi tutte le importazioni straniere, con l’intento dichiarato di stimolare la produzione interna. Tuttavia, numerosi economisti hanno messo in dubbio l’efficacia di questa misura, sostenendo che potrebbe danneggiare soprattutto le piccole imprese, penalizzate dall’aumento dei costi dei beni importati.

“Questi dazi intermittenti lasciano ampio spazio alle corporazioni miliardarie per ottenere accordi corrotti, mentre le piccole imprese, gli agricoltori e le famiglie restano al freddo”, ha denunciato ancora Warren, chiedendo che il Congresso intervenga per limitare i poteri presidenziali in materia commerciale.

Anche il senatore Chris Murphy, Democratico del Connecticut, ha espresso preoccupazioni simili, facendo riferimento al massiccio piano di investimenti annunciato da Apple a febbraio: oltre 500 miliardi di dollari destinati agli Stati Uniti e l’intenzione di assumere più di 20.000 persone. Secondo Murphy, queste promesse economiche potrebbero aver contribuito alla decisione di Trump di esentare Apple dai nuovi dazi.

“I dazi sono solo un regime per premiare le grandi aziende come Apple che possono fare enormi contributi a Trump. Tim Cook ha dato 1 milione di dollari a Trump per la sua inaugurazione”, ha affermato il senatore in un messaggio condiviso sabato.

In risposta a questa percezione di favoritismi e arbitrarietà nelle decisioni commerciali, i democratici hanno introdotto una proposta per rafforzare il controllo del Congresso sulle politiche tariffarie dell’amministrazione. Il Trade Review Act del 2025 ha già ricevuto il sostegno di alcuni legislatori repubblicani, evidenziando un malcontento bipartisan di fronte all’incertezza generata dai continui cambiamenti di rotta. Anche alla Camera i democratici potrebbero seguire la stessa direzione, alla luce delle nuove esenzioni annunciate.

“L’amministratore delegato di Apple Tim Cook ha dato a Trump 1 milione di dollari per la sua inaugurazione. Così, mentre le famiglie lavoratrici pagano di più, Apple riceve un trattamento speciale”, ha dichiarato il deputato del Texas Greg Casar criticando quella che definisce una “logica delle tangenti”, in cui “i miliardari ottengono un trattamento speciale” e “i lavoratori vengono fregati”.

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