Guerra commerciale USA-Cina: le sette armi di Xi Jinping contro gli Stati Uniti

La Cina risponde alla nuova offensiva tariffaria di Trump con un arsenale di contromisure economiche e commerciali.

Guerra commerciale USA-Cina: le sette armi di Xi Jinping contro gli Stati Uniti

La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina è entrata in una nuova fase di escalation. Il presidente cinese Xi Jinping ha infatti aumentato le tariffe doganali fino al 125%, in risposta ai dazi del 145% imposti dall’Amministrazione Trump su una vasta gamma di beni cinesi. Le autorità cinesi hanno, inoltre, annunciato che non intende reagire ad ulteriori mosse da parte americana.

Contemporaneamente, però, Pechino sta ampliando il proprio arsenale di contromisure economiche. Vediamo le sette “armi” che, secondo Axios, Xi Jinping potrebbe impiegare contro gli Stati Uniti qualora il confronto si dovesse protrarre:

1. Impatto dei prezzi sui consumatori americani

Una delle prime conseguenze tangibili sarà l’aumento dei prezzi per i consumatori statunitensi. Molti beni di uso quotidiano venduti negli USA — come smartphone, abbigliamento e console per videogiochi — provengono da fabbriche cinesi.

Sebbene Trump sostenga che i dazi possano stimolare la rinascita del manifatturiero americano, è probabile che i cittadini statunitensi debbano affrontare anni di difficoltà economiche prima di vedere eventuali benefici.

Il presidente ha comunque lasciato aperta la possibilità di nuovi negoziati, che potrebbero condurre a una tregua. Una guerra commerciale prolungata, infatti, rischierebbe di esercitare più pressione politica su Trump che su Xi.

2. Settore agricolo sempre più sotto pressione

Durante il precedente scontro commerciale tra le due potenze, l’Amministrazione Trump fu costretta a sostenere gli agricoltori statunitensi con circa 28 miliardi di dollari in aiuti, nonostante i dazi allora fossero inferiori a quelli attuali.

Oggi, il mercato globale della soia privilegia già i fornitori brasiliani rispetto a quelli americani. Pur esportando verso gli Stati Uniti più di quanto importi, la Cina rappresenta comunque il terzo mercato più importante per le esportazioni americane, rendendo vulnerabili numerose aziende agricole.

3. Pressioni sulle aziende statunitensi in Cina

Pechino ha recentemente aggiunto dodici aziende americane a una lista speciale di controllo delle esportazioni e ha inserito sei società tecnologiche legate alla difesa in una “lista di entità inaffidabili”.

Inoltre, è stata avviata un’indagine antitrust contro la multinazionale americana DuPont, dopo azioni simili nei confronti di Google e Nvidia. Queste misure potrebbero generare un'opposizione interna crescente contro Trump, soprattutto da parte dei vertici aziendali preoccupati per la perdita di accesso al mercato cinese.

4. Controllo delle esportazioni delle terre rare

La Cina, che domina il mercato globale delle terre rare, ha ulteriormente limitato le esportazioni di questi minerali strategici. Gli Stati Uniti dipendono fortemente da tali risorse per la produzione di componenti essenziali, dai semiconduttori ai missili.

Un eventuale divieto totale di esportazione potrebbe paralizzare settori industriali cruciali negli USA, sebbene anche la Cina subirebbe ripercussioni economiche rilevanti da una decisione di questo tipo.

5. Vendita in massa del debito statunitense

Tra le possibili contromisure, Xi potrebbe prendere in considerazione la vendita dei 761 miliardi di dollari in titoli di stato americani detenuti dalla Cina. Tuttavia, la maggior parte degli economisti ritiene improbabile che Pechino scelga questa “opzione nucleare”, a causa dei rischi sistemici per l’economia globale.

Nonostante ciò, la sola possibilità conferisce a Xi un rilevante potere negoziale.

6. Svalutazione dello yuan

Un’altra strategia possibile si basa su una forte svalutazione dello yuan, che renderebbe più competitive le esportazioni cinesi penalizzando quelle americane.

Al momento, però, la Cina sembra preferire il contrario, vale a dire la stabilità valutaria, promuovendo piuttosto l’uso dello yuan negli scambi commerciali con altri Paesi al posto del dollaro.

7. Limitazioni all’industria dell'intrattenimento americano

Infine, anche l’industria dell’intrattenimento statunitense rischia di subire duri contraccolpi. L’amministrazione cinematografica cinese ha dichiarato l’intenzione di “ridurre moderatamente” le autorizzazioni per la distribuzione dei film di Hollywood.

Circolano inoltre voci su un possibile divieto totale alla loro distribuzione in Cina, uno scenario che ha già causato un calo delle quotazioni in borsa per alcune grandi società del settore.

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