Giudice federale: i presunti membri delle gang venezuelane espulsi da Trump rischiano "danni significativi" in El Salvador

Il giudice ha anche respinto la richiesta dell'Amministrazione Trump di revocare il blocco temporaneo delle espulsioni.

Un giudice federale statunitense ha dichiarato lunedì che i presunti membri di gang venezuelane espulsi dall'Amministrazione Trump all'inizio di questo mese rischiano di subire "danni significativi" nelle carceri salvadoregne.

Il giudice distrettuale James Boasberg ha così respinto la richiesta dell'Amministrazione di revocare la sospensione temporanea delle espulsioni, stabilendo che coloro che hanno presentato l’esposto meritano udienze individuali.

La decisione di Trump di espellere i presunti membri di gang in violazione di un ordine del tribunale ha dato origine a una battaglia legale ad alto rischio che potrebbe mettere alla prova i limiti del potere presidenziale.

Nella sua opinione, il giudice Boasberg ha scritto che è necessario determinare se coloro che sono stati soggetti a questo ordine facciano effettivamente parte della gang criminale Tren de Aragua, come sostiene l'Amministrazione, e se l'Alien Enemies Act del 1789 - invocato da Trump per giustificare la loro espulsione - possa essere applicato nei loro confronti.

Il giudice ha inoltre sottolineato che coloro che rischiano di essere espulsi in futuro affronterebbero "danni irreparabili" se trasferiti nelle carceri salvadoregne.

Secondo le testimonianze raccolte, infatti, i detenuti in queste strutture non hanno accesso regolare a cibo e acqua potabile, raramente possono uscire dalle loro celle, non vedono la luce del sole per giorni e spesso dormono in piedi a causa del sovraffollamento.

Particolarmente preoccupanti sono le condizioni nel Centro di Contenimento del Terrorismo (CECOT), dove coloro che sono stati espulsi di recente sono stati trasferiti dopo l'atterraggio in El Salvador.

La struttura presenta condizioni igieniche così precarie che malattie come la tubercolosi e la scabbia sono comuni tra i detenuti.

"I detenuti salvadoregni sono, secondo le prove presentate, spesso puniti attraverso percosse e umiliazioni", ha scritto Boasberg.

Un detenuto ha testimoniato di essere stato costretto a inginocchiarsi nudo a terra per ore, prima di essere obbligato "a sedersi in un barile di acqua ghiacciata mentre le guardie lo interrogavano e poi gli immergevano la testa sott'acqua così da impedirgli di respirare".

Nella sua decisione, il giudice Boasberg ha quindi concluso che, sebbene l'Amministrazione Trump subisca un certo danno quando i suoi ordini di espulsione vengono bloccati, "tali danni non superano la necessità di ottenere un provvedimento cautelare".

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