Due appunti sul primo giorno di Presidenza Trump

La grazia concessa a coloro che hanno preso d’assalto il Campidoglio il 6 gennaio 2021.
Svolgimento: esattamente che cosa vi aspettavate di diverso?
Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad uno dei più bassi momenti istituzionali americani: Biden ha perdonato il figlio Hunter, accusato di frode fiscale e possesso illegale di armi da fuoco. Occorre ricordare che Hunter Biden si era dichiarato colpevole e che stava per arrivare una sentenza di condanna. Aveva promesso di non farlo, poi ha cambiato idea e ha dato la motivazione più ridicola di tutte. L’amore di un padre verso un figlio non giustifica questa decisione. Nella giornata di ieri, Biden, dopo aver perdonato personaggi come Fauci, Milley e la Commissione sul 6 Gennaio, ha, a pochi minuti dalla fine della sua presidenza, graziato anche i suoi fratelli, James e Frank e sua sorella Valerie, insieme ai loro coniugi. Una mossa straordinaria e senza precedenti. E senza senso alcuno. Su Trump si sapeva, fin troppo bene, che avrebbe concesso la grazia a chi aveva agito il 6 Gennaio.
Una discussione seria, piuttosto, dovrebbe riguardare l’istituto della grazia: che sia il figlio di Biden o il gli assalitori del 6 Gennaio, gli ultimi due Presidenti hanno abusato dell'ufficio della grazia in modo del tutto personale e personalistico. Quando Gerald Ford graziò Nixon fece cosa giusta. Era in gioco la credibilità degli Stati Uniti. Nel caso di Trump e di Biden, al contrario, si è trattato della credibilità familiare e/o personale.
Il problema più grande, semmai, è quello in capo ai cittadini che dovranno cercare di capire la moralità di queste grazie concesse dai due Presidenti. In questo senso, il danno più grande sarà probabilmente quello alla credibilità degli Stati Uniti e all'autorità morale della presidenza. C’è chi dice che questa è solo un’altra dimostrazione della decantata lealtà della famiglia Biden subito dopo famiglia Biden o la conferma dell’egocentrismo della famiglia Trump; in particolare, a seconda dei casi, della lealtà o dell’egocentrismo dimostrato dal Presidente degli Stati Uniti come patriarca del clan.
Il saluto romano di Elon Musk
Partiamo da un presupposto e da un dato di fatto: Musk soffre della sindrome di Asperger, ossia un disturbo pervasivo dello sviluppo caratterizzato da una persistente difficoltà nelle interazioni sociali, schemi di comportamento ripetitivi e stereotipati, attività e interessi in alcuni casi ristretti a determinati ambiti. Aggiungiamo che ha una personalità piuttosto esuberante. Primo monito: sto giustificando? Forse basterebbe ma no, non lo sto facendo.
Siamo più specifici: se ci si basa su una analisi del video e dei frame dello stesso, il gesto sembra non corrispondere al più classico saluto romano. Chi lo descrive come tale, secondo me, forza una interpretazione che non ha basi solide. Se analizziamo il movimento del gesto, si nota come parta dal cuore e si alzi verso il cielo. Questo è un gesto che si collega più facilmente a espressioni di rispetto, emozione o enfasi, non a un gesto rigido come il saluto romano. La forma ci aiuta ancora di più: Il braccio non è rigido e il palmo non è necessariamente rivolto verso il basso in modo perentorio, come richiesto dal saluto romano. Infine il contesto: il saluto romano ha connotazioni storiche e simboliche specifiche. Se l'intenzione non è chiaramente in linea con quell'associazione, è scorretto attribuirgli quel significato.
— Aaron Rupar (@atrupar) January 20, 2025
Conclusione con breve excursus storico: ogni periodo storico ha i suoi problemi e i suoi rischi ed è spesso inutile camminare sempre con la testa rivolta indietro, seppur sia di fondamentale importanza ricordare per far sì che determinati eventi non si verifichino di nuovo. Nel 900, il fascismo (anche nazismo) era un sistema dittatoriale basato sulla presenza forte e inesorabile dello Stato, nel mondo d’oggi dove un miliardario ha talmente tanti soldi da superare il PIL di 2/3 degli stati mondiali, lo Stato non ha più la presenza forte e inesorabile che era propria dei regimi. Se si sbaglia la diagnosi, si sbaglia anche la terapia.
Gli Stati Uniti si apprestano a vivere quattro anni molto lunghi e, nei quali, conoscendo un minimo Donald Trump, saranno ben altre le preoccupazioni che i cittadini americani avranno quando la sera rientreranno nelle loro case.