Come le scuole del Mississippi stanno diventando tra le migliori d'America

Un’analisi della newsletter “The Education Daly” mette in discussione i pregiudizi sul Sud e invita a guardare ai risultati dei testa federali standardizzati con maggiore attenzione

Come le scuole del Mississippi stanno diventando tra le migliori d'America
Photo by Documerica / Unsplash

Il Mississippi sta ottenendo risultati sorprendenti nel campo dell’istruzione pubblica. Come spiega Tim Daly nella sua newsletter The Education Daly, il Mississippi ha registrato alcuni dei miglioramenti più rapidi e consistenti del Paese nei test federali standardizzati del National Assessment of Educational Progress (NAEP), che misurano le competenze degli studenti in lettura e matematica.

Nel 2003, il Mississippi si collocava tra gli ultimi posti a livello nazionale per la percentuale di alunni di quarta elementare (equivalente alla quarta primaria italiana) con risultati molto bassi in lettura. Ma nel 2024, dopo vent’anni, il Mississippi è salito fino a superare la maggior parte degli altri Stati, con solo quattro che hanno fatto registrare risultati migliori. Secondo l’Urban Institute, che ha ricalcolato i punteggi NAEP correggendo per variabili demografiche come genere, etnia, reddito e disabilità, il Mississippi risulta primo negli Stati Uniti sia in matematica sia in lettura di quarta elementare, primo in matematica di ottava elementare e quarto in lettura di ottava elementare.

Un dato rilevante riguarda gli studenti afroamericani: i bambini neri del Mississippi hanno ottenuto il terzo miglior risultato nazionale nella lettura di quarta elementare, con performance superiori rispetto a coetanei di Stati più ricchi e con maggiore spesa scolastica. In media, gli studenti afroamericani del Mississippi ottengono nel test NAEP di lettura di quarta elementare punteggi superiori di circa 15 punti rispetto ai loro coetanei del Wisconsin, una differenza che equivale approssimativamente a un anno e mezzo di apprendimento scolastico, nonostante il Wisconsin spenda circa il 35% in più per ogni alunno.

Altri Stati del Sud mostrano tendenze simili. La Louisiana è riuscita a recuperare le perdite causate dalla pandemia tra gli studenti di quarta elementare, e l’Alabama ha superato i livelli pre-COVID in matematica nella stessa fascia d’età. Anche Florida, Tennessee e Texas hanno ottenuto miglioramenti documentati negli anni recenti. Tuttavia, osserva Daly, questi risultati ricevono poca attenzione a livello nazionale. Spesso sono menzionati solo di passaggio e raramente vengono presi a modello, soprattutto da Stati considerati più “virtuosi”.

Questo, secondo l’autore, riflette un pregiudizio persistente nei confronti degli Stati del Sud, che impedisce di riconoscere il valore delle loro strategie educative. L’idea che uno Stato come il Maine, storicamente più avanti nei risultati scolastici, possa trarre ispirazione dal Mississippi è ancora considerata provocatoria. Eppure, dal 2002 al 2024, il Mississippi è passato dall’essere due anni scolastici indietro al diventare un anno avanti rispetto al Maine nei punteggi di lettura.

Daly segnala anche un’inversione nel confronto politico tra Stati “rossi” (a guida repubblicana) e “blu” (a guida democratica). Se nel 2019 gli Stati blu avevano mediamente punteggi NAEP più alti, nel 2024 gli Stati rossi li hanno superati in tre delle quattro aree testate. Eppure, a livello nazionale, questo cambiamento non ha prodotto una maggiore attenzione verso le politiche educative del Sud, né un confronto aperto sui modelli di successo.

Stati con prestazioni mediocri, come Oregon o Vermont, raramente vengono messi in discussione, mentre quelli che mostrano progressi tangibili vengono ignorati per via di stereotipi culturali. Inoltre, la mancanza di confronto e condivisione delle buone pratiche mina uno dei principi del federalismo educativo, cioè la possibilità di sperimentare a livello locale per poi diffondere i risultati positivi altrove.

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