A New York un uomo rapito e torturato per rubargli i bitcoin

Un cittadino italiano è stato sequestrato e torturato a Manhattan da due uomini per ottenere il codice del suo portafoglio di criptovalute. Uno dei sospetti è stato arrestato; il complice è ancora ricercato.

A New York un uomo rapito e torturato per rubargli i bitcoin
Photo by Angga R. Putra / Unsplash

Venerdì 23 maggio, un uomo italiano di 28 anni è apparso in evidente stato di shock e con segni visibili di torture mentre chiedeva aiuto a un agente di polizia nel sud di Manhattan, a New York. Con i polsi segnati dai legacci e numerose ferite sul corpo, ha raccontato di essere stato rapito, picchiato e tenuto prigioniero per quasi due settimane da John Woeltz e da un complice, con lo scopo di estorcergli l’accesso al proprio portafoglio di bitcoin.

Secondo quanto riportato da NBC New York, l’uomo ha dichiarato di essere arrivato in un appartamento di lusso nel quartiere di Nolita (North Little Italy) il 6 maggio, dove sarebbe poi stato sequestrato. I due presunti aguzzini, dopo avergli sottratto passaporto e dispositivi elettronici, gli avrebbero intimato di fornire le credenziali di accesso alle sue criptovalute. Al suo rifiuto, sarebbe iniziato un lungo periodo di torture.

Tra le violenze subite, la vittima ha raccontato di essere stata legata, colpita con un fucile, minacciata con un’arma puntata in faccia, e perfino sospesa nel vuoto dal quinto piano dell’edificio. I due uomini avrebbero anche minacciato di uccidere membri della sua famiglia. Dopo diversi giorni, l’uomo avrebbe ceduto e fornito le informazioni richieste, riuscendo poi a fuggire mentre i sequestratori cercavano di testare la combinazione in un’altra stanza. CNN riferisce che è stato proprio durante questa breve assenza dei suoi carcerieri che il 28enne è riuscito a scappare e a chiedere aiuto.

Poche ore dopo la fuga, John Woeltz è stato arrestato in accappatoio tra lo sguardo dei passanti e delle telecamere. Nell’appartamento sono state ritrovate numerose prove delle torture inflitte: un’arma da fuoco, strumenti per scosse elettriche e fotografie Polaroid che ritraggono la vittima legata e minacciata con un’arma. Le informazioni sono state confermate anche dal New York Times.

Il giovane, il cui stato di salute non è giudicato critico, è stato immediatamente trasferito in ospedale. Restano tuttavia da chiarire i dettagli del suo legame con Woeltz, che la vittima conosceva già prima del suo arrivo nell’appartamento newyorkese. Non è ancora noto il valore del portafoglio di bitcoin né se i fondi siano stati effettivamente sottratti.

John Woeltz, soprannominato “il crypto king del Kentucky” per la sua presunta fortuna accumulata tramite operazioni di compravendita di criptovalute, è stato formalmente incriminato il 24 maggio presso il tribunale penale di Manhattan. Le accuse includono rapimento, detenzione illegale di armi, aggressione e sequestro di persona. Secondo i documenti giudiziari citati da The Guardian, Woeltz ha dichiarato di non essere colpevole. Il suo avvocato ha rifiutato di commentare il caso.

Le autorità hanno deciso di mantenerlo in custodia cautelare fino alla prossima udienza prevista per il 28 maggio, sottolineando il rischio concreto che l’imputato possa tentare la fuga utilizzando un jet privato o un elicottero di sua proprietà, come indicato da CNN. Il complice, coinvolto nelle torture e ancora non identificato, è attivamente ricercato dalle forze dell’ordine statunitensi.

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