Zelensky rifiuta di cedere territori all’Ucraina, respingendo parte del piano di Trump

Il presidente ucraino dichiara ai giornalisti che Kyiv non rinuncerà a nessuna parte del territorio nazionale, mettendo in dubbio la proposta americana per porre fine al conflitto. I leader europei si schierano con l’Ucraina mentre le trattative raggiungono un punto critico.

Zelensky rifiuta di cedere territori all’Ucraina, respingendo parte del piano di Trump
Fonte: Flickr

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato oggi che l’Ucraina non cederà alcun territorio alla Russia, respingendo così una delle richieste centrali di Mosca che il presidente Donald Trump aveva incorporato nella sua ultima proposta per porre fine alla guerra del Cremlino.

“Secondo le nostre leggi, secondo il diritto internazionale e secondo la legge morale, non abbiamo il diritto di cedere nulla”, ha affermato Zelensky dopo un incontro con i principali leader europei per discutere il piano di pace di Trump. “È proprio per questo che stiamo combattendo”.

La dichiarazione potrebbe segnare il collasso dell’ultimo piano di pace di Trump per porre fine al conflitto, che i critici hanno già definito come l’attuazione di una lista dei desideri del presidente russo Vladimir Putin. Zelensky, parlando con i giornalisti a bordo del suo aereo dopo consultazioni con i leader di Regno Unito, Francia e Germania a Londra, ha affermato che il piano è stato liberato da quelle che ha definito “disposizioni esplicitamente anti-ucraine”, suggerendo così un’apertura a un accordo. Tuttavia, come detto, è rimasto fermo sulla questione chiave dei territori da cedere, una posizione condivisa dai leader europei.

Le proposte territoriali e le obiezioni di Kyiv

Il presidente ucraino ha specificato che una delle proposte sul campo prevedeva lo “scambio” della centrale nucleare di Zaporizhzhia, attualmente controllata dalla Russia, e ampie porzioni di territorio occupato dai russi in cambio delle aree della regione di Donetsk ancora sotto controllo ucraino. Un’idea che Zelensky ha però respinto categoricamente.

Durante il fine settimana, Trump ha già accusato Zelensky di voler rallentare il processo di piace e di non preoccuparsi nemmeno di leggere il piano americano. “La Russia, credo, è d’accordo, ma non sono sicuro che Zelensky lo sia”, ha detto Trump ai giornalisti domenica. “Alla sua gente piace, ma lui non l’ha neppure letto”.

La priorità immediata di Zelensky a Londra era incontrare alti funzionari ucraini, tra cui Rustem Umerov, segretario del Consiglio di Sicurezza e Difesa Nazionale ucraino, che aveva tenuto negoziati dettagliati a Miami con gli inviati di Trump: Steve Witkoff e il genero del presidente Jared Kushner, a seguito del loro incontro con Putin a Mosca la settimana scorsa.

La posizione europea

Anche prima del rifiuto di Zelensky, l’Ucraina e i suoi sostenitori europei avevano espresso profonde preoccupazioni riguardo alla proposta di Trump, che alcuni consideravano così favorevole alla Russia da credere fosse stata redatta dal Cremlino. Gli europei e gli ucraini si sono affrettati a proporre modifiche, inclusa la rimozione di una serie di disposizioni inaccettabili per Kyiv.

Zelensky ha incontrato oggi i leader britannico, francese e tedesco a Downing Street per discutere tra le altre cose di sicurezza, difese aeree e finanziamenti per la difesa a lungo termine dell’Ucraina. Il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato che qualsiasi accordo di cessate il fuoco deve includere garanzie di sicurezza “concrete” per l’Ucraina.

I leader europei hanno espresso sostegno per la diplomazia guidata dagli Stati Uniti, ma sono diffidenti verso qualsiasi accordo che riconosca i guadagni territoriali della Russia o che lasci l’Ucraina senza solide garanzie di sicurezza.

Il contesto difficile

I negoziati stanno acquistando slancio mentre l’Ucraina attraversa uno dei periodi più difficili dell’invasione di quattro anni. Le forze russe stanno avanzando a est, sfruttando le carenze di munizioni e combattenti dell’Ucraina. Mosca continua anche a bombardare le infrastrutture elettriche ucraine, provocando blackout a rotazione.

Zelensky sta supervisionando i negoziati in corso mentre uno scandalo di corruzione continua a lacerare la sua cerchia ristretta. Il suo ex capo di gabinetto Andriy Yermak si è dimesso a novembre dopo perquisizioni da parte delle autorità anticorruzione ucraine. Anche Umerov, che ha assunto la guida dei negoziati di recente, potrebbe presto essere coinvolto nelle indagini.

Trump durante gli ultimi 11 mesi é sembrato spesso sembrato voler incolpare l’Ucraina per il conflitto in corso. A febbraio, dopo una telefonata con Putin, ha affermato per la prima volta che Kyiv dovrebbe essere pronta a rinunciare a riconquistare il territorio occupato. Più recentemente, ha fatto pressione su Zelensky affinché accetti l’accordo in 28 punti che somiglia fortemente alle richieste di Mosca.

Focus America non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.